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Notiziario Marketpress di Venerdì 24 Settembre 2004
 
   
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  EGITTO IN BATTELLO SUL LAGO NASSER  
   
   Il più grande lago del mondo non si trova in una regione settentrionale, temperata e verdeggiante, come sarebbe logico aspettarsi, ma in un’arida zona dell’Africa settentrionale, nell’estremo sud dell’Egitto al confine con il Sudan, in pieno deserto del Sahara. Si tratta del lago Nasser, un bacino artificiale creato nel 1971 sul Nilo con l’erezione della Grande Diga di Assuan, che ha allagato una superficie di 5.250 chilometri quadrati (grande come la Liguria) lunga 510 chilometri e larga tra 5 e 35, capace di contenere in media 135 miliardi di metri cubi d’acqua, occupando in pratica tutta la valle del grande fiume tra la prima e la seconda cateratta. In realtà un’altra diga a monte della prima cateratta era già stata edificata nel 1902, ma di dimensioni nettamente inferiori. Quella attuale, vero capolavoro di ingegneria, è larga 3.600 metri e alta 111, ha richiesto il lavoro di 35.000 operai per 11 anni e una quantità di materiale 18 volte superiore a quello impiegato per erigere la piramide di Cheope. Il lago Nasser divenne famoso ben prima di nascere: si sapeva infatti che le sue acque avrebbero sommerso un gran numero di siti archeologici e di monumenti antichi molto importanti ubicati sulle sponde del Nilo. Sotto la spinta dell’Unesco si scatenò allora una campagna internazionale per salvare almeno i 14 monumenti più significativi: quelli piccoli vennero spostati in blocco, i più grandi – come lo stupendo tempio di Ramesse Ii ad Abu Simbel – furono tagliati in decine di migliaia di pezzi e ricostruti in posizione elevata. Un’operazione unica nella storia dell’umanità. Oggi il lago Nasser, creato tra mille polemiche e perplessità ecologiche, si presenta come un luogo di austera bellezza, autore di scorci panoramici decisamente suggestivi, con straordinari monumenti che vi si specchiano e le dune del Sahara a lambirne le rive. Nelle sue acque, divenute luogo di sosta per un gran numero di uccelli migratori, vivono pesci di eccezionali dimensioni, mentre sulle sponde si possono incontrare gazzelle, volpi e coccodrilli. E con la possibilità di incontrare una nuova etnia sahariana, quella dei beduini pescatori del Nasser, ex contadini e pastori che hanno dovuto abbondonare le loro ataviche professioni per inventarsi una nuova attività. L’operatore milanese “I Viaggi di Maurizio Levi” (tel. 02 34 93 45 28, www.Deserti-viaggilevi.it ), sempre alla ricerca di nuove mete e di viaggi inusuali nei deserti di tutto il mondo, nel proprio catalogo “Deserti” propone come novità un’inedita spedizione di 9 giorni interamente dedicata all’esplorazione delle coste del lago Nasser. Di recente infatti un intraprendente francese è riuscito ad ottenere i permessi per navigare con piccoli battelli, capaci per il loro ridotto pescaggio di arrivare anche negli angoli più remoti e incontaminati, visitando le località archeologiche meno battute dal turismo di massa. Come il grande tempio di Ramesse-amon a Wadi es Sebua, con la sua antistante sfilata di sfingi, il tempio di Thot, dio della saggezza, il tempio di Serapis, dove si trova l’unica scala a spirale esistente in un edificio dell’antico Egitto, oppure il tempio di Amon-ra ad Amada, il più antico della zona, ornato dei più bei rilievi di tutti i templi nubiani. Il tutto in un contesto ambientale assai suggestivo, con grandi dune di sabbia rosa che si smorzano nelle acque, promontori di roccia color ocra, spiagge e baie selvagge dove la natura si presenta incontaminata. Un viaggio sportivo dove si dorme sul ponte del battello o a terra in tenda su spiagge disabitate, ma coinvolgente per la bellezza e l’unicità del paesaggio, dato da un enorme lago in mezzo al deserto. Partenze mensili di gruppo con voli di linea Egyptair o Alitalia da Milano e Roma fino a tutto aprile 2005, accompagnatore francese, quote di 1.780 euro con pernottamenti in tenda e alberghi in pensione completa.  
     
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