Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Ottobre 2004
 
   
  Pagina4  
  AL TEATRO STUDIO, PER IL FESTIVAL DEL MEDITERRANEO, LA DANZA MISTICA DEI DERVISCI ROTEANTI  
   
  Milano, 4 ottobre 2004 - Venerdì 15 ottobre, al Teatro Studio, ore 20.30, nell’ambito del Festival del Mediterraneo, La danza mistica dei dervisci roteanti (Il semà dei Mevlevi di Konya). Esempio altissimo della cultura sufi, espressione del misticismo islamico, il semà, la danza sacra dei dervisci, rappresenta un momento unico di incontro con una tradizione millenaria, una pratica antichissima svelata al pubblico milanese da un ordine fondato nel Xiii secolo nella città di Konya (Turchia) dal mistico Mevlana Djellaleddim Rumi. Mevlana morì nel 1273 e i suoi seguaci svilupparono il Semà (la danza) in vere e proprie cerimonie rituali che coinvolgevano l’intera comunità. La cerimonia nota come “Mevlevi Semà” venne praticata fino al 1923 da pochi “dervisci-danzatori” che appartenevano all’Ordine, per poi quasi scomparire sotto le spinte europeiste e laicizzanti di Ataturk. Anche oggi il rito Mevlevi è illegale in Turchia. Il governo, dagli anni ’50, ha concesso tuttavia alla danza dei dervisci visibilità pubblica, grazie alla creazione di una compagnia “ufficiale” con finanziamenti governativi. La danza mistica dei dervisci roteanti è una cerimonia divisa in sette parti, che si apre su un elogio del Profeta e di tutti i profeti prima di lui. La voce del tamburo che segue , il kudum, simboleggia il momento della creazione, mentre l’improvvisazione musicale guidata dal suono del ney – sorta di flauto – apre all’ingresso e al saluto rituale dei dervisci ai propri fratelli. La Semà (danza) stessa consiste in quattro saluti: il primo saluto simboleggia la nascita dell’uomo e la sua conoscenza della verità, il secondo esprime la meraviglia dell’uomo davanti alla creazione; il terzo trasforma la meraviglia in amore; il quarto rappresenta il ritorno del derviscio al suo ruolo di “servitore” di Dio. Oltre alle performance dal vivo, i Dervisci sono uno dei più importanti gruppi strumentali turchi, dei quali si conta la pubblicazione di vari Cd. Il gruppo è diretto da Dogan Ergin, vocalist Kâni Karaca. Infolink: www.Piccoloteatro.org  
     
  <<BACK