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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Ottobre 2004
 
   
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  PARMALAT: BONDI NON PUO’ RAPPRESENTARE I RISPARMIATORI AL PROCESSO DI MILANO LA CONSOB DOVREBBE ESSERE SUL BANCO DEGLI IMPUTATI E NON E' IN GRADO DI FARE L'ACCUSA E INSIEME METTERE IN MUTANDE TUTTI I SUOI FUNZIONARI CHE NON HANNO CONTROLLATO NULLA PER ANNI  
   
  Roma, 5 ottobre 2004 - Il Codacons, che dinanzi al Tribunale di Milano chiederà di essere ammesso parte civile in occasione dell’udienza preliminare di domani, si oppone con forza alla costituzione del Commissario Enrico Bondi nel processo Parmalat. Per l’associazione, infatti, Bondi non può certo rappresentare i risparmiatori italiani: in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società per reati commessi, la Parmalat e il suo attuale commissario straordinario dovrebbero stare dall’altra parte della barricata, e cioè tra gli imputati, non certo tra le parti offese. Senza contare – prosegue il Codacons – che la nomina di Bondi a Commissario straordinario della Parmalat, è attualmente all’esame del Consiglio di Stato, al quale l’associazione si è rivolta sollevando vari profili di illegittimità relativi alla nomina del Bondi. Questo significa che in caso di annullamento della nomina da parte del Cds, anche la costituzione di parte civile cadrebbe automaticamente. Il Codacons però si oppone anche ad una eventuale costituzione di parte civile della Consob: anche quest’organismo – afferma l’associazione – dovrebbe stare sul banco degli imputati, in relazione al mancato controllo da parte dei suoi funzionari, omissioni che hanno contribuito a danneggiare migliaia di risparmiatori incappati nella vicenda Parmalat. Se la Consob deciderà di costituirsi – conclude il Codacons – dovrà nominare un curatore, perché certamente Cardia non può fare la parte dell’accusatore e al contempo sollevare le omissioni dei suoi funzionari.  
     
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