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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Ottobre 2004
 
   
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  RICERCA: A TRIESTE UN DISTRETTO TECNOLOGICO DI BIOMEDICINA MOLECOLARE. VERSO NUOVE FRONTIERE NELLE CURE IN CAMPO ONCOLOGICO, NELLA CARDIOLOGIA VASCOLARE, NELLE NEUROSCIENZE, NELL'EPATOLOGIA E NELLA MEDICINA RIGENERATIVA  
   
  Roma, 6 ottobre 2004 - Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, e il Presidente della Regione autonoma Friuli-venezia Giulia, Riccardo Illy, hanno firmato ieri a Trieste un protocollo d'intesa per la realizzazione di un Distretto tecnologico di Biomedicina. È il nono distretto tecnologico promosso dal Miur dopo quelli già avviati in settori diversi in Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-romagna, Lazio, Campania, Sicilia. "La costituzione del distretto tecnologico di Biomedicina Molecolare", ha detto il Ministro Moratti, "si incentra su una linea programmatica e di ricerca che può essere alla base di significativi risultati tecnico-scientifici per applicazioni nelle seguenti aree terapeutiche di maggior impatto a livello mondiale: Oncologia; Cardiologia vascolare; Neuroscienze; Epatologia; Medicina rigenerativa. Le tecnologie specifiche da sviluppare nel Distretto necessitano di un forte tasso di interdisciplinarietà e trasversalità (nanoanalisi, bioinformatica, scienza dei materiali, cellule staminali), caratteristiche queste peculiari del sistema scientifico-tecnologico del Friuli Venezia Giulia, grazie alla presenza in Regione di un sistema della ricerca unico in Europa". "In questo quadro", ha proseguito il Ministro, "un significativo punto di forza è dato dalla presenza di Area Science Park, uno dei principali parchi scientifici multisettoriali europei e coordinatore del sistema degli enti di ricerca regionali. In un campus di 55 ettari sono presenti ben 75 insediamenti che vanno dai grandi laboratori di ricerca nazionali ed internazionali alle Pmi attive in diversi settori high tech. I 1600 addetti che operano in Area Science Park rappresentano un capitale umano altamente qualificato, dinamico ed internazionale, particolarmente giovane (più del 70% del personale del Parco è al di sotto dei 40 anni) e culturalmente qualificato (il 62% possiede una laurea o un Phd). Fondamentale è inoltre la presenza del Sincrotrone Elettra, laboratorio che vanta un rilievo nazionale e internazionale strategico per la posizione italiana nella Scienza e Tecnologia dei Materiali e dei Biomateriali e nelle Nanoscienze e Nanotecnologie, a livello mondiale". Gli studi di fattibilità, realizzati per la progettazione del Distretto di Biomedicina Molecolare, hanno evidenziato che il Distretto può contare sui seguenti elementi di forza: una significativa massa critica di attività e competenze tecnico scientifiche complementari, indispensabili allo sviluppo di un settore come la Biomedicina Molecolare. Un sistema scientifico che beneficia di competenze e know how in ambiti che vanno dalla fisica alla scienza dei materiali, dalla farmacologia alla chimica, dalle nanotecnologie alla bioinformatica; il Friuli Venezia Giulia ha nelle Biotecnologie e in particolare nella Biomedicina Molecolare uno dei settori meglio rappresentati, con un numero di circa 500 ricercatori che operano in questo campo; la leadership di alcuni scienziati di fama internazionale nel settore e la presenza di grandi installazioni di ricerca di avanguardia tecnologica; la presenza di imprese operanti nel settore farmaceutico in settori di punta, nonché di spin-off imprenditoriali derivanti dalle attività di ricerca; la presenza in Regione di una struttura operativa - la Società Cbm Consorzio di Biomedicina Molecolare - che si occupa di valorizzazione della ricerca, del trasferimento dei risultati della ricerca al mercato e di attrattività di nuove imprese. Gli spazi per laboratori ad oggi già destinati al progetto, nella sola Area, campus di Basovizza, sommano a circa 6.000 mq, cui si aggiungeranno prossimamente altri 5.000 mq in fase di progettazione. La realizzazione del Distretto andrà a potenziare quanto già operativo, con un forte coinvolgimento di tutto il territorio regionale, ponendo l'accento oltre che sulla ricerca di base, soprattutto sulle applicazioni cliniche, sul completamento della ricerca industriale e sullo sviluppo precompetitivo in un mercato, quello delle biotecnologie, di rilevanza mondiale. Con il coinvolgimento di ricercatori internazionali, che collaborano con il Governo statunitense e il National Cancer Institute nell'ambizioso progetto di rendere inoffensivo il cancro entro il 2015, verranno rafforzati i rapporti di collaborazione tra la ricerca italiana e quella americana. Le attività sulle quali il Distretto intende puntare sono riconducibili ai seguenti punti: rafforzare la ricerca, tramite il coinvolgimento sistematico di partner industriali per progetti di ricerca misti pubblico/privati; attrarre aziende leader nel settore, tramite un'attività di "marketing" diretto e la predisposizione di incentivi; promuovere la crescita dell'imprenditorialità tecnologica nell'area del Distretto anche attraverso la costituzione o la partecipazione a fondi dedicati al seed e all'early stage financing e l'attivazione di incubatori "avanzati"; aumentare l'efficacia della commercializzazione della proprietà intellettuale, tramite investimenti selezionati in test pre-clinici e la costituzione di un ufficio dedicato. Sono stati inoltre definiti e condivisi alcuni principi guida di funzionamento del Distretto tecnologico, che in particolare dovrà: fare leva su una entità esistente, che abbia una adeguata organizzazione e sviluppi modalità di interazione con gli altri attori del territorio, cioè il Consorzio di Biomedicina Molecolare; disporre di una gruppo di management dedicato e di profilo internazionale; essere guidato e rappresentato da leader autorevoli appartenenti al mondo della ricerca e dell'industria. Per il supporto alle attività del distretto si prevede un impegno finanziario di 15 milioni di euro da parte del Miur e di 21 milioni di euro da parte della Regione per i prossimi tre anni. In particolare, sul fronte occupazionale, lo studio di settore realizzato proietta a 200-300 unità di forza lavoro qualificata l'incremento previsto nei primi 5 anni, con una previsione di 1.500-2.000 unità in 10 anni.  
     
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