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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 06 Ottobre 2004
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POTOCNIK PROPONE 'EVOLUZIONE, NON RIVOLUZIONE' PER LA RICERCA EUROPEA |
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Brucelles, 6 ottobre 2004 - In quella che è apparsa come una ben accetta audizione del commissario designato alla Scienza e ricerca, il 1° ottobre, Janez Potocnik ha fatto riferimento alla 'sostanziosa eredità' lasciata dal suo predecessore Philippe Busquin e ha sottolineato la sua intenzione di continuare una buona parte di quel lavoro. 'La ricerca europea è ai primi posti dell'agenda politica, lo Spazio europeo della ricerca è operativo, e l'obiettivo del 3% [per l'investimento dell'Ue nella ricerca] è largamente accettato dagli Stati membri', ha detto Potocnik dinanzi al comitato Itre (Industry, Research and Energy) del Parlamento. 'Non c'è alcun bisogno di una rivoluzione, ma c'è un sentito bisogno di una evoluzione di quel che è già stato in pratica conseguito'. Al primo posto nella lista delle iniziative avviate da Busquin che Potocnik vorrebbe poter portare a termine è il proposto raddoppio del bilancio dell'Ue per la ricerca. Si tratta di un obiettivo cruciale per il successo dello Spazio europeo della ricerca, delle piattaforme tecnologiche e delle iniziative per le infrastrutture di ricerca che, secondo Potocnik, dovrebbe 'essere perseguito senza la minima esitazione. 'Sta anche aumentando il numero di progetti respinti dal Sesto programma quadro (6Pq): stiamo rifiutando un sacco di ottime proposte, e questo mostra che dovremmo fare molto di più', ha aggiunto. Altri temi importanti affrontati nel discorso introduttivo del candidato commissario sloveno sono stati la semplificazione, sfruttamento e bilanciamento della politica europea per la ricerca, e la cooperazione. Potocnik si è detto pronto a portare avanti le principali sfide, ma ha voluto mettere bene in chiaro che per raggiungere questi obiettivi comuni avrà bisogno dell'appoggio del Parlamento e degli Stati membri. Per illustrare questo punto, Potocnik ha detto che, nel contesto dell'agenda di Lisbona, è di vitale importanza che la Commissione introduca forme migliori di governance che rendano la strategia più operativa, e ha preso ad esempio la designazione di un gruppo di commissari quali responsabili della strategia di Lisbona. 'Ma è necessario fare lo stesso anche negli Stati membri, magari creando dei gruppi a livello di Stato con meno priorità, ma strettamente controllate', ha argomentato. Alla domanda sulle priorità che pensa verranno incluse nel Settimo programma quadro, Potocnik ha risposto: 'In questa fase, parlare di priorità specifiche sarebbe prematuro. Dobbiamo prima decidere come raggiungere queste priorità, e la procedura comincerà a novembre, in questo comitato [...]'. Il commissario designato ha offerto una chiara indicazione di come intende affrontare temi che implicano scelte difficili, quando gli è stato chiesto di chiarire la sua posizione sul finanziamento comunitario delle ricerche sulle cellule staminali embrionali: 'Non mi è possibile dare una risposta che sia ben accolta da tutti, ma il mio punto di vista personale è che non dovremmo per principio escludere una pista di ricerca che potrebbe offrire cure a migliaia di bambini e adulti malati. Ascolterò il punto di vista di tutte le parti interessate, terrò conto delle opinioni dei comitati etici, e poi mi assumerò la responsabilità di proporre le azioni che a mio parere dovrebbero essere intraprese'. Ed ha aggiunto: 'Dovremmo ascoltare gli altri con attenzione, e cercare di avviare un dibattito senza eccessive implicazioni emotive e senza essere intolleranti'. Passando al problema della semplificazione del programma quadro, Potocnik ha definito il compito uno dei più difficili tra quelli che dovrà affrontare. 'Il sistema dell'Ue per la scienza e la ricerca è sempre troppo complicato, e la cosa non può farci piacere [...]. Le candidature rubano ancora troppo tempo ai ricercatori; dobbiamo individuare i punti in cui la procedura è troppo lenta e trovare le adeguate soluzioni. Sarà comunque un compito difficile, perché le norme finanziarie che governano il programma sono estremamente complicate, e noi dobbiamo fare in modo che i soldi siano spesi nel modo giusto'. Potocnik ha definito buona l'idea suggerita dal rapporto Marimon di una procedura di presentazione in due fasi, in base alla quale i candidati debbono introdurre le proposte dettagliate solo se la Commissione si è dichiarata interessata al progetto. 'Alcune iniziative [di semplificazione] sono già in corso, e quelle che non richiedono modifiche legislative verranno applicate anche al 6Pq', ha dichiarato. Nella sua qualità di commissario per la Scienza e la ricerca, Potocnik si è impegnato a tentare d'individuare le strategie per superare l'attuale 'paradosso europeo' di una ricerca comunitaria di qualità che non si trasforma in prodotti innovativi. Ha però respinto il suggerimento di un europarlamentare, secondo il quale l'Ue dovrebbe ridurre il sostegno alla ricerca scientifica di base e concentrarsi maggiormente sulle ricerca applicata. 'Si tratta di un approccio obsoleto: dovremmo piuttosto parlare di ricerca pilotata dalla scienza e di ricerca pilotata dall'industria. La ricerca di base può essere egualmente utile a più lungo termine [...] e se non la sosteniamo un giorno saremo persi'. Potocnik ha ripetutamente affermato che farà tutto il possibile per incoraggiare la partecipazione agli sforzi di ricerca dell'Ue delle Pmi (Piccole e medie imprese) e degli organismi dei nuovi Stati membri e degli Stati più piccoli, ma ha ancora una volta ribadito che gli Stati membri sono gli unici in grado di assistere la Commissione nel suo sforzo. Per concludere, Potocnik si è detto perfettamente conscio delle difficoltà del compito che dovrà affrontare in caso d'approvazione della sua nomina. 'Posso proporvi energia, integrità, e qualcuno pronto ad ascoltarvi', ha promesso. A giudicare dalla positiva reazione degli europarlamentari al discorso di Potocnik, non passerà molto tempo prima che le sue qualità vengano messe alla prova. Infolink: http://www.Europa.eu.int/comm/commissioners/potocnik/
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