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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Ottobre 2004
 
   
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  SAT EXPO SEMPRE PIÙ NUMERO UNO IN EUROPA CON 12.000 OPERATORI PROFESSIONALI PROVENIENTI DA 32 PAESI DI TUTTI I CONTINENTI, IL SALONE VICENTINO CONQUISTA SUL CAMPO IL RANGO DI MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE DI RIFERIMENTO DELLE TLC DIGITALI  
   
  Vicenza, 6 ottobre 2004 - Con la presenza prestigiosa di Federico Faggin, fisico vicentino inventore del microchip - e quindi "papà" di quel pezzetto di silicio che non manca in quasi nessuna delle apparecchiature utilizzate nelle telecomunicazioni digitali - si è chiusa sabato l'undicesima edizione di Sat Expo. Che aveva visto nella giornata inaugurale le presenze non meno eccezionali del ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri e del ministro e vicepremier israeliano Ehud Olmert. Sat Expo si conferma quindi come il più importante appuntamento di riferimento per il mercato delle telecomunicazioni digitali e via satellite non solo a livello nazionale ma sempre più di livello internazionale. Il presidente di Sat Expo, Paolo Dalla Chiara, commenta: «Questo è stato l'anno del salto di qualità. La mostra sta cambiando fisionomia e sta diventando la vetrina europea più qualificata per lo spazio e le telecomunicazioni digitali. Sono triplicate le presenze straniere, a fronte di un fisiologico calo delle presenze complessive (8%)». Con 12.000 operatori professionali in 3 giorni, infatti, l’afflusso di visitatori a Sat Expo 2004 non si discosta sostanzialmente dai numeri della scorsa edizione. Le percentuali: 50% di tecnici installatori, rivenditori e dettaglianti di materiale elettrico e di elettronica di consumo; il restante 50% suddiviso tra direttori tecnici, consulenti, responsabili Edp e responsabili marketing provenienti soprattutto dalla pubblica amministrazione e settore broadcasting. Piena internazionalità con un 20% di presenze estere in visita provenienti da: Australia, Austria, Brasile, Canada, Cile, Corea del Sud, Croazia, Danimarca, Dubai, Inghilterra, Francia, Germania, Giappone, Israele, Macedonia, Olanda, Repubblica Ceca, Romania, Russia, San Marino, Serbia e Montenegro, Singapore, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Taiwan, Usa, Ucraina, Ungheria per un totale di 32 Paesi (6 paesi in più rispetto alla scorsa edizione). Il giorno di chiusura ha visto protagonista ancora una volta Eutelsat con la conferenza stampa in cui il presidente e direttore generale Giuliano Berretta ha fatto il punto sui risultati di bilancio. Eutelsat registra anche quest'anno la migliore performance del suo settore: il fatturato consolidato è di 760,2 milioni €; l'Ebitda consolidato è di 598,9 milioni € e l'utile netto è pari a 269,8 milioni €, con un + 6.3% per il fatturato, un + 9.6% di utile e un + 10.8% per l’Ebitda rispetto all’esercizio 2002/2003. Berretta inoltre ha reso noti i dettagli dell’operazione antipirateria sui segnali satellitari audiovisivi che Eutelsat insieme alla Guardia di Finanza di Brescia ha portato a compimento con successo in questi giorni. Momento significativo la consegna dell’apparato satellitare D-star da parte di Berretta al fisico Federico Faggin per un progetto di e-learning nel Burundi, gestito dall'associazione vicentina Witar (Istituto tecnico A.rossi nel mondo). Argomenti forti di Sat Expo 2004 l’alta definizione e il digitale terrestre, pur confermando assoluto protagonista il satellite. Durante i lavori sul digitale terrestre è emerso che l’Italia, per quanto riguarda l’acquisto dei decoder Mhp (quelli che consentono l’interattività) è un case study: «Rispetto a tutti gli altri Paesi in questi primi 8/9 mesi l’Italia ha registrato un tasso di acquisto che non si è visto in nessun’altra nazione – ha confermato il sottosegretario alle Comunicazioni, Giancarlo Innocenzi -. I decoder in utilizzo sono più di mezzo milione». Dal canto suo il consorzio interuniversitario Cineca ha annunciato di aver prodotto un software open source per la realizzazione del televideo interattivo. Il workshop Eutelsat sull’alta definizione, poi, ha spiegato che l'approdo all’Hdtv sarà un nuovo cambiamento epocale. Che farà tesoro delle esperienze già maturate da Usa e Giappone. È solo questione di tempo, forse qualche anno o forse pochi mesi. Ma il suo completo successo è già scritto. E per ricevere l’Hd? Il passaggio dall’attuale apparecchio televisivo alla new box con schermo piatto al plasma Hd-compatibile non sarà troppo liscio e c’è chi teme un processo difficile. Cristiano Benzi, responsabile dei programmi Hdtv del colosso francese, equipara l’avvento dell’alta definizione ad un evento storico. «Come il successo con la transizione dal bianco e nero alla tv a colori – ha affermato Benzi - un cambiamento epocale condito da molte polemiche. Iniziali. Ma il risultato pare già scontato in partenza: si tratta solo di accelerarne il processo. Irreversibile»  
     
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