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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Ottobre 2004
 
   
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  AMICI DI UFFICIO...QUALI COLLEGHI: GLI ITALIANI 'VOGLIONO' GLI SVAGHI AZIENDALI IL 62,28% DEI NOSTRI CONNAZIONALI È FAVOREVOLE A COLTIVARE I RAPPORTI CON I VICINI DI SCRIVANIA IL MONSTER METER RIVELA INVECE IL PARERE OPPOSTO DEI LAVORATORI DEL VECCHIO CONTINENTE: IL 35% È INTRANSIGENTE SULLA TUTELA DELLA PROPRIA PRIVACY  
   
  Milano, 11 ottobre 2004 - Amici d’ufficio e non più solo colleghi: questo, almeno, è il pensiero -magari una nuova tendenza- del 62,28% degli italiani che hanno risposto al sondaggio organizzato a livello europeo da Monster , il più importante sito di ricerche e offerte di lavoro al mondo. Un dato ancor più rilevante se confrontato con l’esito della stessa inchiesta nel Vecchio Continente: l’Italia, infatti, si ritaglia un ruolo in controtendenza rispetto alle posizioni dei colleghi europei, dal momento che il solo il 33% di questi ultimi (panel complessivo) si è dichiarato favorevole alle attività aziendali, contro il 35% (maggioranza relativa) di intransigenti difensori della privacy extralavorativa. Ma, diamo ora uno sguardo più preciso a questo interessante sondaggio. Non è più un segreto che una buona atmosfera in ufficio sostenga il morale del gruppo di lavoro e consolidi i rapporti tra colleghi. I capi che ravvisano l’importanza della soddisfazione dei dipendenti sono quelli che riescono a raggiungere gli obiettivi più ambiziosi. Una strada che si può percorrere per “caricare” i propri dipendenti e farli sentire più motivati è quella di offrire loro l’opportunità di trascorrere più tempo assieme, organizzando delle attività extralavorative aziendali. Si tratta di un metodo già consolidato negli Usa: e in Europa, invece, come siamo messi? Ad indagare su questo aspetto ci ha pensato Monster, che ha condotto un sondaggio su un campione di 9.314 lavoratori europei i quali, avendo a disposizione un unico voto, si sono espressi come segue: 35% (3,282 votes) “No, non sono interessato”; 33% (3,115 votes) “Sì, mi piace trascorrere delle ore con i colleghi in attività extralavorative”; 16% (1,478 votes) “Sì solo se è l’azienda ad organizzate l’attività”; 16% (1,439 votes) “No, non ho tempo – sono troppo occupato con gli amici al di fuori dell’ufficio”. “Le differenti culture dell’ufficio dipendono dall’età dei lavoratori e dalla struttura dell’azienda. Comunque, i datori di lavoro, senza badare troppo alle peculiarità del proprio business aziendale, dovrebbero incoraggiare il fiorire delle attività extralavorative per i propri dipendenti, in aggiunta a quelle più strettamente legate al lavoro d’ufficio”, ha detto Kai Deininger, portavoce corporate di Monster. “Riteniamo che siano preziose le attività aziendali di motivazione del personale, di team building e che rinvigoriscano il morale dei lavoratori anche nelle ore di lavoro. Vale la pena di impiegare tempo e risorse economiche per migliorare il morale dello staff: infatti, sul lungo periodo, queste attenzioni producono risultati evidenti in termini di miglioramento delle performance“. Gli svedesi si sono rivelati i meno interessati degli intervistati a condividere con i colleghi le attività extralavorative: ben il 63% degli scandinavi che hanno votato ha affermato di non voler trascorrere con le persone del proprio ufficio altro tempo rispetto alle ore lavorative. Un ulteriore 4% ha invece riferito di essere impegnato a socializzare coi colleghi. Impegnatissimi, ma non “pro azienda”, sono pure gli irlandesi, che hanno risposto di essere già troppo presi dalle relazioni con gli amici che non fanno parte della cerchia dei colleghi per dedicarsi anche agli svaghi interaziendali. I tedeschi, invece, rappresentano con gli italiani il rovescio della medaglia: i lavoratori teutonici, infatti, hanno risposto al Monster Meter di essere felici di frequentare i colleghi anche al di fuori dell’orario d’ufficio. I finlandesi, è il caso di dirlo, “più tiepidi”, hanno detto di essere disposti a prendere parte alle attività extralavorative, purché sia l’azienda ad organizzarle. Allo stesso modo hanno risposto pure il 26% dei francesi, il 23% dei danesi e il 23% degli inglesi.  
     
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