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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Ottobre 2004
 
   
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  LA FRANCIA DECIDE D'IMPORTARE CELLULE STAMINALI EMBRIONALI  
   
  Bruxelles, 11 ottobre 2004 - Nel presentare le nuove misure nazionali che regolano la ricerca sulle cellule staminali, il ministro della ricerca François d'Aubert e il ministro della sanità Philippe Douste-blazy hanno annunciato che la Francia permetterà l'importazione di cellule staminali embrionali destinate alla ricerca. Si tratta della prima applicazione della nuova legge sulla bioetica, approvata nel luglio2004, che autorizza la ricerca sugli embrioni umani soprannumerari congelati, concepiti in vitro e di cui i genitori non prevedono l'impianto. Nel sottolineare che la misura è transitoria, d'Aubert ha spiegato che è stata presa per fare in modo che i ricercatori possano cominciare a lavorare sulle cellule staminali embrionali prima che nella primavera del 2005 entri in vigore la nuova legge. 'Nel frattempo i ricercatori useranno embrioni importati', ha detto il ministro. La ricerca sulle cellule staminali ha creato 'considerevoli speranze terapeutiche' tra i malati di cuore, diabete e morbo di Parkinson, ha dichiarato d'Aubert nel corso di una conferenza stampa. Questo tipo di ricerca è 'd'importanza mondiale' e sarebbe stato irrealistico impedirlo, ha continuato, aggiungendo che è 'importante per la ricerca avere un sistema giudiziario che ci permetta di andare avanti in questi campi veramente promettenti'. In base alla nuova legge, i ricercatori francesi potranno 'lavorare sugli embrioni in sovrannumero e di cui i genitori non prevedono l'impianto'. I ministri hanno sottolineato che molte cellule staminali proverranno da ovuli umani fertilizzati di circa cinque o sei giorni. D'aubert ha inoltre annunciato il lancio di un inventario completo di tutti gli embrioni umani attualmente congelati in Francia, stimati in oltre 118.000. Secondo d'Aubert, il 55% di questi embrioni potrebbero ancora essere usati dai genitori. 'Il loro uso è quindi da escludere nel modo più assoluto', ha detto, prima di ribadire la propria opposizione alla clonazione umana e di ricordare ai giornalisti che la legge sulla bioetica lo considera 'un crimine contro l'umanità'. In risposta all'annuncio, il professor René Frydman, 'padre' del primo baby in provetta francese, si è congratulato col governo per la firma del decreto: 'Ci viene così offerta la possibilità di lavorare, qui in Francia, su ciò che a parer mio potrebbe rappresentare un passo in avanti nel campo della medicina, d'importanza pari alla scoperta degli antibiotici'.  
     
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