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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Ottobre 2004
 
   
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  CAPITALIA: PRIMO SEMESTRE 2004 CONTINUA LA CRESCITA DEL GRUPPO MARGINE DI INTERMEDIAZIONE € 2.389 MLN (+3%) RISULTATO LORDO € 752 MLN (+10,2%) UTILE ORDINARIO € 221 MLN (+66%) UTILE NETTO € 67 MLN (+10,3%)  
   
  Milano, 12 settembre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Capitalia S.p.a., riunito il 10 ottobre in serata sotto la presidenza di Cesare Geronzi, ha esaminato e approvato i dati relativi all’andamento del Gruppo nel primo semestre 2004, illustrati dall’Amministratore Delegato Matteo Arpe. Il Gruppo ha proseguito nella crescita, migliorando tutti i più importanti indici reddituali rispetto al primo semestre 2003: il margine d’intermediazione cresce del 3% e si attesta a € 2.389 milioni; il risultato lordo di gestione è aumentato del 10,2%, grazie al consistente aumento (+12%) dei ricavi operativi (commissioni e altri proventi), nonché al contenimento dei costi (in flessione del 1,9% le spese generali); l’utile delle attività ordinarie è cresciuto del 66%; l’utile netto è salito del 10,3%. Asset quality: forte riduzione dei crediti classificati e flusso di sofferenze al minimo storico E’ continuato nel semestre il processo, avviato con il Piano Industriale, di riduzione sia degli stock sia degli ingressi di nuove sofferenze come risultato della continua discliplina nell’erogazione del credito. I crediti classificati netti (sofferenze più incagli), infatti, risultano in flessione di oltre il 6% rispetto al primo trimestre del 2004. L’indice di copertura è ulteriormente salito nel trimestre di 1,6 punti percentuali al 50,9% (56,7% per le sole sofferenze). Il grado di copertura dei crediti classificati segna un incremento rispetto al primo semestre 2003 di 4,9 punti percentuali. Dall’avvio del Piano Industriale (30 giugno 2002) lo stock netto si è ridotto del 23% e la copertura è aumentata di 12 punti percentuali. Positivo anche il dato del flusso di nuove sofferenze che ha segnato nel primo semestre 2004 il più basso livello di ingresso, da due anni a questa parte, di nuovi crediti classificati lordi, scesi a € 357 milioni, con una riduzione particolarmente forte nel secondo trimestre 2004. Anche le rettifiche nette sui crediti si sono attestate sul semestre a livelli inferiori (€ 273 milioni), con una riduzione del 30% rispetto all’anno precedente, soprattutto grazie alla rilevante crescita delle riprese di valore. Capitalia Service Jv: risultati in forte aumento in ogni area operativa Capitalia Service Jv, la Joint Venture tra Capitalia e Archon Group Italia ha raggiunto pieni livelli di operatività, conseguendo risultati particolarmente positivi, in notevole accelerazione durante i primi otto mesi dell’anno. Fra questi una forte crescita negli incassi (+5,5% nel semestre e 43% nel secondo trimestre rispetto al primo). A ciò si aggiunge una maggiore capacità di recupero, pari al 95% del valore netto del 2004, rispetto a un dato storico dell’88%. Altrettanto positivi sono i risultati dei veicoli di trading immobiliare, in collaborazione con Pirelli Re, che nelle aste immobiliari hanno conseguito incrementi sostanziali nelle aggiudicazioni, cresciute del 250% sul secondo semestre 2003. Operazione Trevi: business plan e accantonamenti Il Consiglio ha preso atto del nuovo Business Plan relativo alle Trevi, i veicoli relativi alle cartolarizzazioni dei crediti dubbi. Tale Piano, predisposto da Capitalia Service Jv, è il risultato di un approfondito lavoro di analisi degli attivi, effettuata combinando metodologie analitiche e di portafoglio, sulla base dell’approcio industriale del partner Archon, punto di riferimento nel settore. Il Piano fissa nuovi scenari di incasso che evidenziano una accelerazione nella velocità di recupero crediti, problema centrale dei tre veicoli societari. A ciò si combina una percentuale di recupero del valore netto incrementata, ma comunque più prudenziale rispetto ai più recenti livelli già conseguiti negli ultimi mesi. Coerentemente con gli obiettivi del Business Plan, sono stati effettuati, nell’ambito della Semestrale, accantonamenti e rettifiche per complessivi € 588 milioni allo scopo di compensare i ritardi accumulati negli incassi e i differenziali nelle aspettative future dei recuperi. L’ammontare si ripartisce in: rettifiche per € 478 milioni di titoli Trevi di categoria C e D, facenti parte del portafoglio immobilizzato di Capitalia, da ammortizzare in cinque anni secondo la legislazione italiana vigente, con un impatto di € 48 milioni sul conto economico del primo semestre 2004; accantonamenti a fondo rischi e oneri per € 110 milioni (€ 40 milioni per Trevi Finance e € 70 milioni per Trevi Finance 2), interamente spesato nel semestre e finalizzato al riacquisto, da parte di Capitalia, di crediti non-performing, programmato per la seconda metà dell’esercizio. Grazie alla positiva performance nel semestre, la redditività ordinaria ha permesso di assorbire l’impatto economico per € 158 milioni. Ulteriori € 48 milioni saranno a carico nel secondo semestre 2004, mentre non ci saranno successivi impatti a conto economico a partire dal 2005, a seguito dell’introduzione dei principi contabili internazionali (Ias/ifrs). Al netto dell’effetto straordinario dell’operazione Trevi, l’utile da attività ordinarie sarebbe risultato pari a € 379 milioni (+184%) e l’utile netto di € 173 milioni (+188%). L’impatto complessivo dell’operazione Trevi viene integralmente spesato a patrimonio netto con l’effetto di ridurre il Tier 1 ratio, che passa da 6,9% a fine 2003 a 6,6%, rimanendo comunque al di sopra degli obiettivi del Piano Industriale di fine 2005. Attività operativa Sotto il profilo dell’attività operativa, il Gruppo ha sviluppato nuove iniziative finalizzate a migliorare le capacità di vendita e il livello di servizio alla clientela, innovando e razionalizzando la gamma prodotti, attuando nuovi strumenti di gestione delle reti di vendita (progetto kor¨) e introducendo un nuovo modello distributivo. Nel quadro degli interventi di riassetto della struttura distributiva è stato avviato il nuovo piano di riorganizzazione e sviluppo degli sportelli, teso a valorizzare le specificità e le mission delle singole reti ottimizzando la presenza territoriale e la capacità di servizio al cliente, sia nel settore corporate, sia nel settore retail. Il programma prevede, fra l’altro, l’apertura di 49 nuovi sportelli Bipop-carire e 16 Banco di Sicilia, mentre Banca di Roma proseguirà nella razionalizzazione della rete volta a migliorare la copertura. In Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop-carire, inoltre, è stato attuato un nuovo modello distributivo con lo scopo di accrescere la produttività, potenziare l’offerta migliorando le sinergie di business, ottimizzare l’allocazione delle risorse umane e presidiare nel modo più efficiente l’attività di credito. Dati economici consolidati Il margine d’interesse è pari a € 1.191 milioni, in calo del 4,4% rispetto a € 1.246 milioni al 30 giugno 2003 (dato ricostruito), soprattutto a causa della riduzione dei tassi di interesse e della conseguente compressione degli spread, non compensata dai volumi di intermediazione. Le commissioni nette ammontano a € 709 milioni, in crescita del 7,2% rispetto al primo semestre 2003, grazie, in particolare, alle attività di gestione, intermediazione e consulenza. I dividendi, pari a € 37 milioni, sono sostanzialmente stabili, mentre i profitti da operazioni finanziarie raggiungono € 192 milioni, in aumento rispetto a € 177 milioni al 30 giugno 2003. Gli altri proventi netti, pari a € 243 milioni, sono in crescita del 19,2%. Il margine di intermediazione si attesta dunque a € 2.389 milioni (+3%). I costi operativi, inclusi gli ammortamenti, pari a € 1.637 milioni, sono in linea con il dato del 1° semestre 2003 (€ 1.636 milioni). Sostanzialmente stabili le spese per il personale, in l’ulteriore riduzione le altre spese amministrative (-1,9%), nonostante il consolidamento integrale del Gruppo Cofiri, che hanno parzialmente bilanciato l’aumento delle rettifiche di valore sulle immobilizzazioni materiali e immateriali. Il risultato lordo di gestione è positivo per € 752 milioni, in crescita del 10,2%, grazie all’aumento dei ricavi a fronte di costi operativi sostanzialmente stabili. Le rettifiche nette e gli accantonamenti, pari a € 531 milioni, registrano un calo del 3,3% rispetto al dato di € 549 milioni al 30 giugno 2003, nonostante l’impatto derivante dall’operazione Trevi per complessivi € 158 milioni, di cui € 110 milioni di accantonamenti al fondo per rischi e oneri. L’utile delle attività ordinarie registra un incremento del 66% da € 133 milioni del primo semestre 2003 a € 221 milioni. Il saldo dei proventi straordinari è positivo per € 62 milioni, principalmente a seguito di vendite di partecipazioni e di immobili non strumentali. L’utile ante imposte è pari a € 283 milioni, in aumento dell’85,5% rispetto a € 152 milioni del primo semestre 2003. Dopo imposte per € 187 milioni (€ 85 milioni al 30 giugno 2003) e utili di pertinenza di terzi per € 29 milioni (€ 7 milioni al 30 giugno 2003) il semestre chiude con un utile consolidato netto di € 67 milioni, in aumento del 10,3% sull’utile di € 60 milioni registrato nel primo semestre 2003. Al netto dell’effetto Trevi l’utile sarebbe stato pari a € 173 milioni. Dati patrimoniali consolidati I dati patrimoniali del Gruppo Capitalia al 30 giugno 2004 mostrano una sostanziale stabilità della provvista complessiva, incluse le passività subordinate, rispetto ai valori di fine 2003 (€101.430 milioni contro € 103.257 milioni, mentre il dato ricostruito al 30 giugno 2003 è di €97.353 milioni). In lieve aumento rispetto a fine 2003 (+1,3%) è la raccolta da clientela, passata da € 72.913 milioni a € 73.890 milioni (€ 73.132 milioni al 30 giugno 2003), mentre in riduzione, coerentemente con le strategie del Gruppo, è la raccolta interbancaria. La raccolta complessiva di prodotti di wealth management, pari a € 2.365 milioni, si è mantenuta sostanzialmente in linea con quella del primo semestre 2003 (€ 2.465 milioni), nonostante il contesto economico non favorevole e la generalizzata crisi di sfiducia dei risparmiatori. Per quanto riguarda il patrimonio gestito, il Gruppo ha confermato la sua posizione di quarto operatore nel mercato italiano, con una quota salita dal 6,1% al 6,2%. I crediti complessivi, pari a € 88.216 milioni, si sono ridotti di € 4.132 milioni rispetto a fine 2003, mentre il dato ricostruito al 30 giugno 2003 è di € 86.632 milioni. I crediti a clientela ammontano a € 74.322 milioni, in calo dell’1,2% rispetto a € 75.227 milioni di fine 2003 (il dato ricostruito al 30 giugno 2003 è di € 74.689 milioni). L’andamento, su cui ha inciso l’operazione di cartolarizzazione di canoni di leasing per un valore complessivo di € 1.450 milioni effettuata da Fineco Leasing, riflette l’attenta selezione del merito di credito che il Gruppo sta perseguendo. I crediti classificati netti ammontano complessivamente a € 6.033 milioni, con una flessione del 6,1% rispetto a € 6.422 milioni al 30 giugno 2003 e del 6,4% rispetto a € 6.447 milioni di fine 2003. In particolare, le sofferenze nette (pari al 6% dei crediti per cassa) sono pari a € 4.460 milioni e i crediti incagliati a € 1.573 milioni, entrambi in calo a fronte dei dati, rispettivamente di € 4.543 milioni e € 1.904 milioni, di fine 2003. L’indice di copertura è ulteriormente migliorato, passando dal 46% del 30 giugno 2003 al 50,9% del 30 giugno 2004. Le partecipazioni non consolidate si attestano a € 3.081 milioni, in linea col dato al 31 dicembre 2003 (€ 3.070 milioni). L’ammontare dei Risk Weighted Asset è rimasto sostanzialmente stazionario, passando da € 89,4 miliardi di fine 2003 a € 89,9 miliardi al 30 giugno 2004. Il Tier 1 ratio, che rappresenta il livello di patrimonializzazione del Gruppo, si è attestato al 6,6%, in diminuzione rispetto al 6,9% raggiunto a fine 2003, per effetto della riduzione del patrimonio, conseguente alle svalutazioni sulle obbligazioni Trevi in portafoglio e agli accantonamenti per rischi relativi ai portafogli Trevi. Il patrimonio netto consolidato è di € 6.386 milioni, a fronte di € 6.618 milioni a fine 2003. L’indebitamento netto verso banche ammonta a € 10.336 milioni, in marginale aumento (+ € 440 milioni) rispetto al dato a fine 2003. La Capogruppo Capitalia S.p.a. Il margine di interesse, negativo per € 147 milioni, è in linea con il dato al 30 giugno 2003 ed è coerente con la struttura di holding di Capitalia, che ha i dividendi quale prevalente fonte di ricavi. I dividendi, sia per cassa sia per competenza, ammontano a € 414 milioni (€ 258 milioni al 30 giugno 2003, al netto dei crediti di imposta). Il margine di intermediazione si attesta a € 378 milioni, in aumento del 66,4% su € 227 milioni del primo semestre 2003. I costi operativi ammontano a € 117 milioni (contro € 111 milioni), di cui € 42 milioni per il personale, € 65 milioni per altre spese amministrative e € 10 milioni per rettifiche di valore sulle immobilizzazioni materiali e immateriali. Il risultato lordo di gestione, pari a € 262 milioni, è più che raddoppiato rispetto a € 117 milioni del primo semestre 2003. Il semestre chiude con un utile netto di € 103 milioni (+11,8% rispetto a € 93 milioni del primo semestre 2003), che tiene conto di un risultato netto della gestione straordinaria positivo per € 16 milioni e di un contributo positivo delle imposte per € 143 milioni. Eventi successivi alla chiusura del semestre Con delibera del Cda del 22 luglio, Capitalia ha portato la propria partecipazione in Rcs Mediagroup al 2,047% delle azioni ordinarie (1,968% sul totale delle azioni) ), quota attraverso la quale ha aderito al Patto di Sindacato. Sempre in luglio il Cda ha approvato l’assegnazione ai dipendenti del Gruppo di 6.470.000 warrant per l’acquisto di azioni Capitalia nel quadro del piano di assegnazione di 20 milioni di stock option approvato nel maggio 2002. L’amministratore Delegato ha messo a disposizione la propria quota per aumentare il volume complessivo a disposizione dei dipendenti. Ancora in luglio è stata costituita Capitalia Informatica, società in cui confluiranno i rami d’azienda di Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop-carire inerenti i sistemi informatici e di back-ofice. In agosto Capitalia ha collocato un bond subordinato Lower Tier Ii da € 300 milioni sul mercato istituzionale, quotato alla Borsa di Lussemburgo, con cedola a Euribor trimestrale più 55 punti base, prezzo di collocamento di 99,669. Prevedibile evoluzione della gestione Per il secondo semestre si prevede che l’andamento possa ulteriormente beneficiare delle iniziative intraprese in ambito commerciale e delle rilevanti azioni concluse in tema di riorganizzazione della struttura distributiva. Il Cda inoltre ha istituito un Comitato Etico che definirà le policy per il Gruppo in materia e i criteri per la loro diffusione, attuazione e monitoraggio. Tale comitato è presediuto dall’Amministratore Delegato Matteo Arpe e ne fanno parte il Direttore Generale dott. Carmine Lamanda, il Capo delle Risorse Umane dott.Ssa Giuseppina Baffi, l’avv. Paolo Fresco e il prof. Sebastiano Maffettone.  
     
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