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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 13 Ottobre 2004
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LA STRATEGIA DELL'UNIONE EUROPEA PER LA LOTTA AL DOPING NELLO SPORT |
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Bruxelles, 13 ottobre 2004 - Rispondendo ad un'interrogazione scritta rivolta da Bart Staes (Verdi/ale, Be) nella parte finale della scorsa legislatura, Viviane Reding, nella sua qualità di commissario per l'istruzione, la cultura, la gioventù, i media e lo sport, ha passato in rassegna le misure di lotta contro il doping adottate dalla Commissione. L’azione dell'Esecutivo si è indirizzata verso la sensibilizzazione, la cooperazione e il coordinamento, tenuto conto che il trattato Ce non consente l’armonizzazione nel campo specifico dello sport. Su richiesta della Commissione, il gruppo europeo di etica ha formulato l’11 novembre 1999 un parere circa il doping nello sport, cui ha fatto seguito l'adozione di un piano di sostegno comunitario, accolto favorevolmente dal Parlamento. Tale piano ha consentito, tra l’altro, il cofinanziamento di 32 progetti pilota nel 2000-2002. L'esecutivo ha inoltre partecipato attivamente alla creazione della nuova agenzia mondiale per l’antidoping (Ama). Peraltro, a motivo di un’incompatibilità tra le norme amministrative e finanziarie della Comunità e quelle di tale agenzia, la Commissione non ha potuto contribuire al suo bilancio di funzionamento. Per contro, 2 milioni di euro di sovvenzioni sono stati versati a progetti concreti di lotta contro il doping. Infine, nel marzo 2002, in cooperazione con la Presidenza spagnola, la Commissione ha organizzato a La Toja (Spagna) il primo seminario con la partecipazione di funzionari dei ministeri dello sport, delle forza di polizia, della finanza e delle dogane. Non è stato possibile tuttavia giungere all’adozione di conclusioni alla fine di tale riunione.
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