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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Marzo 2004
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  LA PROBABILITÀ DI DIRE ADDIO ALLE SIGARETTE MOLTIPLICATA PER DUE GRAZIE ALLA TERAPIA SOSTITUTIVA. I MIGLIORI RISULTATI CON LA COMBINAZIONE DI DUE DELLE DIVERSE FORMULAZIONI DI NICOTINA DISPONIBILI E UN SUPPORTO DI COUNSELLING DEL FARMACISTA E DEL MEDICO.  
   
  Raddoppiare le probabilità di riuscire a smettere di fumare: è questa la promessa mantenuta dalla terapia sostitutiva della nicotina (Nicorette). La conferma arriva da svariate centinaia di lavori scientifici da cui sta anche cominciando a emergere un effetto di questo trattamento nel prevenire o quantomeno limitare l’incremento ponderale che in genere accompagna la sospensione del fumo. “In un recente studio l’utilizzo della terapia sostitutiva si è accompagnato, dopo un periodo medio di 12 settimane di astensione dal fumo, a un aumento di peso di soli 1,3 Kg nelle donne che vi ricorrevano, rispetto all’incremento di 3,4 Kg fatto registrare dalle donne che non la effettuavano” precisa il dottor Jacques Lehouezec, Scientific & Medical Advisor R&d di Pfizer Consumer Healthcare. Al di là di queste recenti indicazioni, sicuramente gradite alle donne fumatrici intenzionate a smettere, il punto essenziale è rappresentato dall’efficacia e dalla sicurezza di questa terapia. E non è un caso che la terapia sostituiva rappresenti un pilastro fondamentale dell’intervento effettuato presso i centri anti-fumo. “Grazie a un approccio articolato in cui al trattamento farmacologico, che nella nostra esperienza è rappresentato nel 98% dei casi dalla terapia sostitutiva con nicotina, viene affiancato un supporto psicologico comportamentale e di consiglio, oltre il 40% dei fumatori che si rivolgono a un centro antifumo riesce a smettere” ricorda il dottor Eugenio Sabato, Responsabile Nazionale del Gruppo di Studio Aipo (Associazione Italiana dei Pneumologi Ospedalieri) “Prevenzione e controllo del fumo di tabacco”. Un risultato estremamente lusinghiero e non privo di risvolti favorevoli per la sanità pubblica. “Oltre a essere efficaci, gli interventi di cessazione del fumo sono estremamente vantaggiosi sotto il profilo dei rapporti costi/benefici – ricorda ancora Lehouezec -. Essi garantiscono infatti un vantaggio in termini di salute della popolazione a fronte di una spesa relativamente modesta e, nel lungo termine, si traducono in una riduzione dei costi sanitari per le patologie correlate al fumo, liberando risorse per altre necessità. Si dovrebbero incoraggiare le persone a cercare di smettere di fumare con l'aiuto della terapia sostitutiva con nicotina”. Cogliendo una decisione che spesso dipende da motivi di salute, ma che può riconoscere le più svariate motivazioni: è sufficiente che, per qualsiasi ragione, si parli di fumo sui media per veder aumentare le richieste ai centri antifumo; ma anche la semplice sensibilizzazione in occasione della giornata mondiale senza il fumo, o il desiderio di “sentirsi bene” in vista dell’estate, piuttosto che la “crisi” di settembre che spesso segue al rientro dalle vacanze si traducono in impennate di afflusso ai centri antifumo. Qui il fumatore può trovare una risposta grazie alla terapia sostitutiva della nicotina con cui è possibile controllare i sintomi dell’astinenza e aiutare il fumatore a far fronte al craving, al bisogno impellente della sigaretta, spesso responsabile dei fallimenti. È importante però che quest’ultima venga utilizzata bene. L’ottimizzazione della terapia sostitutiva può essere ottenuta ricorrendo all’associazione delle diverse formulazioni. “Nella nostra esperienza tendiamo a usare sempre una combinazione di più sistemi – ricorda Sabato -: nel 100% dei casi ricorriamo al cerotto cui, in determinati momenti della giornata, aggiungiamo la gomma (nel 60% dei casi), piuttosto dell’inalatore (nel 30%) o delle compresse sublinguali (nel 10%). I criteri che suggeriscono di ricorrere a uno piuttosto che all’altro sono soprattutto legati alle esigenze e alle preferenze del paziente”. Essendo un farmaco da banco assolutamente sicuro, oltre che di provata efficacia, Nicorette nelle sue varie formulazioni può essere gestita anche dal farmacista, soprattutto se preparato al counselling. Anche in questo caso possono essere raggiunti risultati molto lusinghieri. “Il ruolo del Farmacista è di fondamentale importanza in quanto ricopre una “posizione-chiave” come immediato interlocutore. Il suo intervento può fare la differenza nel caso della terapia sostitutiva con nicotina che, appunto perché farmaco da banco si può prestare a un utilizzo scorretto nei modi e nei tempi di somministrazione, lasciando disattese le aspettative del paziente fumatore con conseguente frustrazione e demotivazione nel mancato raggiungimento dell’obiettivo” conferma la dottoressa Chiara Felici della Farmacia Cortonese di Perugia, che negli ultimi 8 anni ha aiutato – con percentuali di successo davvero ragguardevoli - 820 fumatori a smettere. La partecipazione dei fumatori a dei corsi individuali gratuiti consistenti in 12 incontri settimanali combinata con la terapia sostitutiva della nicotina ha permesso di ottenere “in farmacia” percentuali di successo vicine al 78% al termine delle 12 settimane di trattamento, con risultati positivi anche a distanza di un anno quando risulta ancora astinente circa il 93 % di coloro che erano riusciti a smettere.  
     
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