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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Ottobre 2004
 
   
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  TURISMO: PADOVA, PERSI CENTOMILA STRANIERI. BONÀITI, “TERAPIA D’URTO PER IL RILANCIO”. TRA GENNAIO E GIUGNO TURISTI ESTERI AL LIVELLO PIù BASSO DAL 2002. IL PRESIDENTE DI UNINDUSTRIA PADOVA: “GIOCO DI SQUADRA PER LA PROMOZIONE”. “CULTURA E TERMALISMO, UN MIX VINCENTE”  
   
  Nei primi sei mesi dell’anno il sistema turistico padovano ha accusato una perdita secca di quasi centomila visitatori stranieri, secondo i primi bilanci sulla stagione 2004 effettuati dall’Ufficio Italiano Cambi (Uic), elaborati su base territoriale dall’Ufficio studi di Unindustria Padova. Il consuntivo del periodo gennaio-giugno segna dunque il saldo peggiore degli ultimi tre anni: in provincia di Padova sono arrivati 354 mila turisti stranieri contro i 450 mila del 2003 (-21,3%). Se il confronto viene fatto con il 1999 la perdita di arrivi di visitatori d’oltrefrontiera segna una flessione superiore a quota 110 mila, ma soprattutto interrompe il recupero iniziato dopo il crollo di arrivi stranieri nel 2001 (266 mila). In caduta anche le presenze, con una perdita di 310 mila pernottamenti (-11,1%) e la spesa degli stranieri: in sei mesi l’introito valutario è sceso a quota 209 milioni di euro (-14%) dai 243 milioni del 2003. L’arretramento del turismo padovano è molto più sensibile del dato regionale, pur negativo: nei primi sei mesi del 2004 il Veneto perde 77 mila visitatori stranieri (-1,7%) e un milione 232 mila presenze (-5,3%), mentre la spesa degli stranieri sale a 1.921 milioni di euro (+3,8%) dai 1.850 milioni del 2003.A rendere noti i dati è il presidente di Unindustria Padova, Luca Bonàiti. “Le rilevazioni ufficiali - spiega - confermano le valutazioni degli operatori che da mesi denunciano lo stato di crisi del settore. A questo punto non si può stare a guardare ma si deve reagire in modo incisivo e coordinato”. Per il presidente di Unindustria è necessario “rilanciare il turismo padovano, da cui può venire la spinta alla ripresa purchè si ragioni in un’ottica industriale. Parliamo di attività che richiedono crescenti livelli di organizzazione, notevoli investimenti e adeguate strategie di promozione e marketing”. La parola d’ordine di Bonàiti è “gioco di squadra” fra imprese e istituzioni. Quello che forse è mancato fino ad oggi “ma che va fatto subito, convogliando le competenze e le risorse anziché frammentarle in mille rivoli”.“Abbiamo la fortuna di avere ‘materie prime’ ineguagliabili - insiste il presidente di Unindustria Padova - un patrimonio unico di storia, cultura, bellezze architettoniche e naturali, un bacino termale euganeo che compete a livello internazionale per l’eccellenza terapeutica delle acque e dei fanghi”. “Ma bisogna saperle valorizzare, coordinare l’offerta turistica e termale con quella dei servizi in genere (dai trasporti agli orari dei negozi) per proporre un pacchetto integrato del territorio, intercettare nuovi flussi turistici con offerte mirate e più appetibili, e nuove aree come la congressistica”.La sfida, per Bonàiti, si giocherà sullo sviluppo di network, ossia di reti operative tra gli imprenditori del settore, visto che la struttura turistica, come quella industriale, è fondata sulle piccole e medie aziende. E sull’alleanza con le amministrazioni locali. “Il turista straniero chiede servizi di qualità: sicurezza, strutture moderne, personale qualificato. Questo richiede investimenti a cui Regione, enti locali e aziende di promozione devono partecipare con le imprese”. Il presidente di Unindustria Padova ha una proposta concreta: sgravi e incentivi mirati per l’adeguamento dei servizi alla domanda internazionale. “Un esempio da seguire è quello della Regione Sardegna, che con la Legge 40 ha previsto incentivi per la qualificazione dell’offerta, l’innovazione e la riconversione del sistema ricettivo. Lo strumento potrebbe essere un fondo di rotazione che finanzi al 75 per cento l’investimento dell’impresa, con ammortamento pluriennale a tasso minimo”.Unindustria Padova, annuncia Bonàiti, ha in cantiere azioni mirate per il turismo. “Se c’è un potenziale imprenditoriale tipicamente italiano, come ha più volte ribadito anche da Padova il presidente di Confindustria Montezemolo, è quello legato al turismo, che deve trovare le dovute attenzioni presso la maggiore organizzazione imprenditoriale. Perciò confermo il nostro impegno e del sistema Confindustria a un ruolo sempre più attivo nel settore”. Un segnale che arriva non a caso dal Veneto, prima regione turistica in Italia per arrivi e presenze, con un giro d’affari legato al turismo di 11 miliardi l’anno (l’11,3% del totale nazionale). Ma anche regione tra quelle che spendono meno per sostenere e qualificare l’offerta turistica e le infrastrutture di servizio (lo 0,020% del Pil).VENETO: IN CALO L’APPEAL OLTREFRONTIERA. Secondo le rilevazioni dell’Ufficio Italiano Cambi nei primi sei mesi dell’anno il sistema Italia ha perso oltre un milione di visitatori stranieri (-3,7%). In controtendenza le presenze (+3,7%), pari a 5 milioni 100 mila giornate in più, e la spesa degli stranieri in Italia - probabilmente anche a causa dei rincari dei prezzi - salita a quota 13.088 milioni (+11,6%). In Veneto il consuntivo del periodo gennaio-giugno segna un saldo negativo di 77 mila arrivi di stranieri (-1,7%) e di un milione 232 mila presenze (-5,3%). In controtendenza la spesa degli stranieri, salita a 1.921 milioni di euro (+3,8%). A livello provinciale, Padova registra il saldo più negativo di arrivi stranieri (-21,3%) e di presenze (-11,1%). Il turismo d’oltrefrontiera premia invece Venezia (+7,6% gli arrivi, +11,2% le presenze) e Treviso (+15,5% gli arrivi, +3,1% le presenze). In sensibile calo anche Verona (-12,2% gli arrivi, -28,6% le presenze) e Vicenza (-12,1% gli arrivi, -7,5% le presenze). La spesa dei turisti stranieri cresce dovunque, tranne che a Padova (-14%) e a Verona (-19,8%).  
     
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