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Notiziario Marketpress di
Lunedì 18 Ottobre 2004
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DA MARTEDI’ 26 OTTOBRE, AL TEATRO GRASSI, GIOELE DIX E’ EDIPO.COM
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Milano, 18 ottobre 2004 - Da martedì 26 ottobre, al Teatro Grassi, ore 19.30, Edipo.com, di Gioele Dix e Sergio Fantoni, con la collaborazione di Francesco Brandi, musiche originali di Cesare Picco, scene Nicolas Bovey, regia Sergio Fantoni. In scena,Gioele Dix e Luisa Massidda. Come un moderno cantastorie Gioele Dix legge, rilegge, racconta, trasforma e adatta un testo fondamentale del teatro antico: l’Edipo re di Sofocle. Anselmo, un intellettuale in piena crisi esistenziale per una delusione amorosa, si ritrova in una clinica della salute molto particolare: ai degenti è proibito leggere. Ribelle per natura, decide di trasgredire immediatamente questa regola e di dedicarsi al testo che più lo affascina e ossessiona. Complice l’infermiera Giada, Anselmo trascorre il proprio tempo di cura immerso nella tragedia di Edipo e trova in Giada un’attenta interlocutrice. “Anselmo si impegna nella narrazione senza risparmiarsi – commenta Gioele Dix – entusiasta all’idea di far scoprire alla sua privilegiata spettatrice i mille risvolti di una storia che conosce praticamente a memoria. La descrive, la ambienta, la colora. La arricchisce. Ci inventa sopra. Ci polemizza intorno, ‘recita’ tutti i personaggi della storia, parteggia per alcuni e ne irride altri, mischiando i toni tragici del mito a buffe, a volte esilaranti, parentesi legate alle proprie vicende personali. Giada gli fa progressivamente da spalla, domanda, commenta, insinua, devia, rivelando un proprio mondo interiore perplesso e candidamente ironico. Il gioco è assai divertente per entrambi, sebbene la materia si faccia via via più spessa e dolente”. “In estrema sintesi - prosegue il regista Sergio Fantoni - la storia di Edipo diventa occasione, per lui, e con lui, per noi, per riconsiderare i momenti fondamentali della vita: la nascita, la giovinezza, l’educazione, la fede, il potere, il senso dei molteplici rapporti, i più intimi, con le persone più vicine, e con quelle più lontane; di ripensare le incerte definizioni di bene e male, di pace e guerra. Svelandone le intime contraddizioni, le involontarie, ma non per questo meno colpevoli, incongruenze, i paradossi, i farisaici atteggiamenti, insomma la vera ‘pestilenza’ che infetta il corpo e l’anima dell’individuo del 2000”. Infolink: www.Piccoloteatro.org
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