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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Ottobre 2004
 
   
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  PROVOCATORIA E RABBIOSA LA MONCA DI MONZA DI TESTORI APPRODA AL PALCOSCENICO DEL TEATRO ELFO DI MILANO  
   
  Milano, 18 ottobre 2004 - Debuttato il 15 settembre alla Biennale Teatro e coprodotto da Teatridithalia, dal Teatro Metastasio Stabile della Toscana e dall'Ente veneziano, questo allestimento porta sulle scene un progetto che Lucilla Morlacchi ha coltivato per più di dieci anni. L'attrice - già interprete del teatro di Testori nell'Arialda diretta da Luchino Visconti (1960) e in seguito nei Promessi sposi alla prova diretti da Andrée Ruth Shammah (1984) - ha fermamente creduto in questo testo, benché, al debutto nel 1967 con la compagnia Brignone-fortunato-fantoni diretta da Visconti, fosse stato accolto da grandi polemiche. In sintonia con lei, il regista Elio De Capitani ha riconosciuto nella Monaca di Monza "un testo magmatico e affascinante, pieno di zone opache e squarci luminosissimi", ed è intervenuto sfrondando il poderoso copione, con scelte drammaturgiche spesso lontane da quelle della prima edizione. Ricollocando il testo nel percorso dell'intera opera di Testori, la regia illumina nodi tematici che si ritrovano anche nelle pièce che seguirono questa contrastata Monaca: l'urlo di rabbia contro la nascita (qui conseguenza di un atto di concepimento non voluto), lo scandalo del peccato, la bestemmia vissuta come una sfida e dialogo con il creatore, la potenza della parola in senso esistenziale, teatrale e metateatrale. La monaca di Monza "impone una certa distanza, ma richiede anche che vi si aderisca con passione, solo così è possibile inseguire e ritrovare l'incandescenza", precisa De Capitani, definendo il proprio approccio registico e l'atteggiamento richiesto agli interpreti. Lucilla Morlacchi, vera "forza trainante dello spettacolo", ha trovato in Marco Baliani un complice violento, ma capace di slaci d'amore tanto insospettati quanto visceralmente veri. Completano la compagnia le attrici dell'Elfo Cristina Crippa e Corinna Agustoni, Andrea Facciocchi, già protagonista del teatro di Testori negli allestimenti di In Exitu e Confiteor, e Anna Coppola e Laura Ferrari, da tempo attive con De Capitani. L'autore ripercorre la vita di Marianna de Leyva (questo è il nome storico della famosa monaca di Monza) facendola riemergere dalla tomba. È lei stessa a richiamare sulla scena a uno a uno gli spettri ormai fetidi e consunti di chi le è vissuto accanto. Tutti sono peccatori, corruttori, corrotti e falsi: i genitori che odiandosi reciprocamente l'hanno messa al mondo non voluta, il padre che l'ha derubata dell'eredità e costretta in convento, il prete laido e sconsacrato che l'ha spinta subdolamente verso Gian Paolo Osio, la madre superiora interessata unicamente al buon nome del convento e l'amante posseduto dalla passione come dalla tentazione del sangue e dell'omicidio. "Mezzanotte è vicina. Monza, il convento, le piante e i gelsomini di Gian Paolo, quelli che dominano e quelli che son dominati, dormono in pace; ma nel buio delle strade si preparano altri intrighi, altri complotti e altri assassinii per ingrandire l'immane monumento che la vita edifica al suo nonsenso e al suo niente. (Š) E per quanto uno parli, alla verità delle viscere non arriva mai. Bisognerebbe nascere di pietra; o non nascere affatto, per esser certi di non mentire. M'hanno allontanata dal mondo, m'hanno cacciata dalla città quando la vita cominciava a sorridermi e ad aprirsi. Sono sola, Dio mio; sola su questa scena vuota, popolata di spettri." Teatro dell'Elfo, dal 19 ottobre al 21 novembre, Tournée 11/13 gennaio, Reggio Emilia - Teatro Ariosto; 14/15 gennaio, Cremona - Teatro Ponchielli; 19 gennaio, Ivrea - Teatro Giacosa; 20/23 gennaio, Monza - Teatro Manzoni; 25/26 gennaio, Parma - Teatro Due; 28 gennaio, Udine - Auditorium Zanon; 29 gennaio, San Vito al Tagliamento - Auditorium Comunale; 14/17 aprile, Bologna - Teatro Duse; 19/24 aprile, Bergamo - Teatro Donizetti; 26 aprile/8 maggio, Roma - Teatro Valle  
     
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