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Notiziario Marketpress di
Lunedì 18 Ottobre 2004
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PROMETEIA: PRESENTA A BOLOGNA IL RAPPORTO DI PREVISIONE |
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Bologna, 18 ottobre 2004 – Il 15 ottobre Prometeia ha presentato a Bologna il suo Rapporto di Previsione di Ottobre 2004 sulle prospettive dell'economia internazionale e italiana nel prossimo triennio. L'estate ha raffreddato l'ottimismo sull'intensità della ripresa, che avrebbe consentito all'Italia, e all'Europa, di colmare almeno in parte il gap con gli Stati Uniti. Le informazioni congiunturali più recenti, associate al nuovo gradino fatto dal prezzo del petrolio e a conti pubblici peggiori del previsto, hanno orientato le attese a maggiore cautela. L'economia mondiale sta probabilmente attraversando il punto di massima espansione del ciclo economico e comincia a mostrare segni fisiologici di rallentamento, per riaggiustare gli squilibri degli stocks nell'economia Usa, per evitare un eccessivo surriscaldamento dell'economia cinese. La desincronizzazione del ciclo europeo rispetto a quello mondiale ha visto l'Europa, e l'Italia con essa, in ritardo con la propria domanda interna ma sostenuta dalla domanda mondiale. L'accumularsi di incrementi via via più consistenti del prezzo del petrolio si sovrappone dunque ad una tendenza di fondo che vede l'economia mondiale rallentare il proprio ritmo di crescita nel corso del 2005. Ma il 2005 sarà solamente una pausa nella fase di ripresa di medio periodo dell'economia mondiale' Allo stato attuale la nostra risposta è positiva, ma stanno aumentando i rischi che circondano questo scenario: che il rallentamento cinese si trasformi in una vera e propria frenata, che il prezzo del petrolio rimanga a lungo attorno ai 50 $brl, che il riaggiustamento della bilancia dei pagamenti Usa si accompagni a una rapida discesa delle quotazioni del dollaro. Questi, e altri, sono i temi affrontati dal Rapporto di Previsione. Fragilità del retroterra della ripresa in atto e rischi inflazionistici contenuti sono gli elementi di fondo dello scenario disegnato da Prometeia, che rivede al rialzo il prezzo del petrolio (a 40 $brl nella media del 2005, a 32 $brl nel biennio successivo per il Brent) e al ribasso la crescita mondiale (cfr. Tab. Allegata). La debolezza attuale della domanda interna italiana e tedesca e l'inversione di tendenza negli indicatori congiunturali in Europa suggeriscono che sarà più difficile per l'Uem accelerare la propria crescita in presenza di un rallentamento internazionale. Per l'economia italiana, lo stato dei conti pubblici rivelato nei dati congiunturali e nelle proiezioni del Dpef rendono necessaria una politica di bilancio restrittiva: per il 2005 l'indebitamento tendenziale è al 4.5 per cento e la manovra di 22 miliardi di euro appena presentata in parlamento sarebbe appena sufficiente a riportare l'indebitamento delle Ap sotto il 3 per cento. Pur ritenendo che la realizzazione risulterà inferiore agli annunci e l'indebitamento rimarrà al 3.5 per cento del Pil, l'effetto della manovra correttiva sulla domanda interna sarà consistente, posto che le misure rese note hanno prevalentemente carattere strutturale e depotenzieranno l'annunciato sgravio Irpef. Le prospettive di crescita, già depresse del caro petrolio, ne risulteranno ulteriormente ridotte. Mentre confermiamo per quest'anno la crescita del Pil all'1.1 per cento, rivediamo al ribasso quelle per il prossimo anno, all'1.7 per cento (dal 2.3). Si tratta comunque di un'accelerazione rispetto all'anno in corso, a differenza di quanto potrebbe avvenire nell'Uem, che invece manterrebbe sostanzialmente inalterato il ritmo di crescita nel biennio. Sarebbe soprattutto la ripresa delle esportazioni, che si è manifestata con maggiore lentezza rispetto alle principali economie europee, a consentire la chiusura del gap di crescita che ci ha caratterizzato di recente, oltre a una riallineamento della crescita dei consumi a quella del reddito disponibile. Nel biennio successivo, la crescita potrebbe toccare il 2 per cento medio, non molto superiore al potenziale, così che l'output gap tenderà a chiudersi solo lentamente. Anche per ciò non riteniamo si innescherà una spirale prezzi-salari. L'inflazione accelererà al 2.4 per cento nella media del prossimo anno per poi stabilizzarsi sul 2 per cento successivamente. | | Italia | Uem | Usa | Pil | 2004 | 1.1 | 1.8 | 4.2 | 2005 | 1.7 | 1.9 | 2.9 | Inflazione | 2004 | 2.3 | 2.1 | 2.5 | 2005 | 2.4 | 2.0 | 2.5 | Indebitamento netto delle A.p. (in % del Pil) | 2004 | 3.1 | 2.8 | 5.3 | 2005 | 3.5 | 2.8 | 5.0 |
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