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Notiziario Marketpress di
Lunedì 18 Ottobre 2004
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COSI’ LE DUE SIMONE FANNO SCUOLA UNIVERSITARI A MILANO: VOLONTARI IN UN PAESE IN VIA DI SVILUPPO? NO PER IL 40,5% MA C’È UN 33% DI FAVOREVOLI. MENO DISPONIBILI PER LAVORO O CARRIERA (52,5% CONTRO 25%). SE POI L’AREA È A RISCHIO COME L’IRAQ IL 74% LO ESCLUDE, MA C’È UN 14% PRONTO A PARTIRE |
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Milano, 18 ottobre 2004 - Multietnico è bello. Tre universitari su cinque hanno compagni di corso stranieri (63,4%). L’80% lo ritiene positivo: allarga gli orizzonti e permette una crescita culturale. Qualche dubbio per quasi uno su cinque (17%): c’è il rischio di perdere cultura e tradizioni proprie. Più ottimisti gli arabi (96%). Uniti nel discutere di tutto (60% degli italiani, 65% degli arabi) e a tavola, insieme al bar o al ristorante (30% e 35%). La religione divide (34% per gli italiani e 47% per gli arabi). Migliorare l’integrazione? Per gli italiani sarebbe meglio qualche corso di lingua in più per gli stranieri in università (28,7%). Per gli arabi una struttura dedicata in ogni università (35%) o le borse di studio (30%). Per entrambi attività organizzate nel tempo libero proprio per conoscersi (25,7% italiani e 26,7% arabi). E se gli arabi si sentono simili agli italiani (52%) quello che fa la differenza è la dieta diversa (13%) la preghiera 5 volte al giorno (8%). Un amico straniero, ma da dove? Vanno bene tutti senza distinzione (34%). Comunque gettonati gli europei (29%). A pari merito americani e arabi (12% e 11%). E per gli arabi vanno bene tutti (70%): solo uno su dieci cerca amici del suo Paese (12%). E’ uno scambio culturale: 33% per gli italiani, 50% per gli arabi. Ma la famiglia italiana frena, così il 12%, a casa, dell’amico straniero non lo dice, uno su cinque non li frequenta, solo la metà (47%) ha una famiglia soddisfatta delle amicizie estere. Mentre gli arabi hanno famiglie molto contente di vederli accanto agli italiani (87%). L’integrazione va bene e qualcuno è pronto a spostarsi, anche se prevale chi in un paese in via di sviluppo non vorrebbe andarci per volontariato (40,5% contro 33% di positivi), per lavoro o carriera (52,5% contro; 25% a favore). Se poi l’area è a rischio, come l’Iraq, c’è un 14% ancora propenso contro un 74% che tiene bene le distanze. Integrarsi a Milano? Con l’amicizia (45,5% italiani, 65% stranieri), al ristorante etnico (33%, 32%), col lavoro per gli arabi (28%). Milano è accogliente, grazie al lavoro e alle amicizie etniche secondo gli italiani (23%, 14%), alle università per gli arabi (28%). Ma non è accogliente per oltre uno su quattro (28% italiani, 27% arabi), soprattutto perché non accoglie bene gli stranieri (10% italiani). Secondo gli arabi perché è difficile trovare lavoro (8%). Milano com’è? Internazionale per gli arabi (22%). Vince l’opinione positiva (54% italiani, 67% arabi). Il sogno nel cassetto per gli arabi: vivere a Milano (20%) o in Italia (15%) Emerge da un sondaggio realizzato dalla Camera di commercio di Milano - Nexus, su un campione di 101 studenti italiani e 60 studenti provenienti da paesi arabi del Mediterraneo (Tunisia, Siria, Marocco, Libia, Libano, Egitto, Algeria)“l’integrazione tra studenti italiani e stranieri nelle Università di Milano”. Oggi è stato firmato l’accordo per l’internazionalizzazione del sistema universitario milanese. Tra le iniziative messe in atto per favorire la conoscenza dell’offerta formativa e del sistema economico milanesi, verranno assegnate 20 borse di studio per master post universitari destinate a studenti provenienti da Paesi del Mediterraneo, Sud America, Est Europa. L’accordo è stato sottoscritto dalla Camera di commercio di Milano, rappresentata dal segretario generale, Pier Andrea Chevallard e dalle due Università milanesi, Bocconi e Cattolica del Sacro Cuore, rappresentate rispettivamente dai rettori Carlo Secchi e Lorenzo Ornaghi. Cosa prevede l’accordo? Iniziative finalizzate a favorire un’approfondita conoscenza del sistema economico milanese agli studenti provenienti dalle aree geografiche considerate prioritarie attraverso l’attribuzione di 18 borse di studio per la formazione specialistica di futuri operatori economici e imprenditori provenienti da aree prioritarie d’interesse per il sistema economico milanese e che sappiano in futuro valorizzare le relazioni con esso. Ma anche l’erogazione di 2 borse di studio aggiuntive dedicate a studenti Ph.d provenienti da Paesi mediterranei, in ambito di ricerche economiche e sociali in lingua inglese ed in qualità di “visiting student”. La predisposizione di periodi di stages, nell’ambito dei master, dei corsi di laurea triennale e dei corsi di laurea specialistica, con possibilità di usufruire di opportunità di lavoro e di esperienze formative all’estero presso uffici e desk della rete estera di Promos.
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