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Notiziario Marketpress di
Venerdì 22 Ottobre 2004
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Web moda & tendenze |
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POLIMODA AL NINGBO INTERNATIONAL FASHION FAIR |
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Si è aperta l’ottava edizione del Ningbo International Fashion Fair, la Fiera Internazionale della Moda della città di Ningbo, “la Milano cinese”, e Polimoda, noto Istituto internazionale di Fashion, Design e Marketing con sede a Firenze, non poteva non essere presente a questa importante manifestazione. Per rinforzare la propria missione di accademia internazionale, Polimoda si fa conoscere non solo con uno stand nell’area espositiva Ningbo International Convention and Exhibiton Center, ma anche con una vera e propria sfilata in programma la sera del 21 ottobre presso l’Hotel Nanyuan. Di fronte ad un parterre di circa 500 operatori e giornalisti del settore moda sfileranno 35 eleganti abiti progettati e realizzati dagli studenti del corso di Fashion Design. Una collezione che richiama l’ideale femminile più glamour, una vera e propria esaltazione della grazia e della femminilità. La partecipazione di Polimoda al Ningbo International Fashion Fair è quindi finalizzata non soltanto all'individuazione di un nuovo bacino di utenza al quale proporsi, ma anche a maturare un'idea più concreta delle connotazioni che l'industria di settore sta assumendo in Cina per avviare nuove sinergie. Infatti, Ningbo è la città dove hanno visto la luce i primi capi in stile occidentale e la seconda "development zone" più importante della Cina. Un vivace centro di sei milioni di abitanti aperti all’innovazione in tutti i campi, che procede con il suo piano di sviluppo con forte autonomia decisionale. In particolare, l’affluenza di studenti cinesi al campus di Firenze come l’apertura di una filiale Polimoda in Cina permetterebbero di creare un ponte di collegamento tra Italia e Cina ed aiutare così le operazioni connesse allo sviluppo del mercato cinese. “Il nostro intento – dice Philip Taylor, Direttore Generale di Polimoda - è di formare giovani professionisti provenienti dalla Cina, che possano inserirsi nelle aziende italiane costituendo un tramite con i loro mercati d’origine, forti del proprio background culturale”.
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