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Notiziario Marketpress di Venerdì 22 Ottobre 2004
 
   
  Web moda & tendenze  
  SPIRITO CONTEMPORANEO E SENSO DI LIBERTÀ ASSOLUTA DELLA COLLEZIONE C.P. COMPANY DONNA PER LA PRIMAVERA/ESTATE 2005  
   
  Per la sua collezione della prossima bella stagione C.p. Company usa solo materie naturali come il lino, il cotone, la seta e la viscosa. Le lavora in tele fluide e mussole leggere come veli. Oppure compatte come panni e scattanti come jersey. Mescolate a fibre più tecniche: il nylon e il metallo. Con trattamenti esclusivi realizzati nel laboratorio del colore di C.p. Company. Lavaggi, spalmature, placcature e tinture in capo che infittiscono e infeltriscono le trame rendendo le superfici irregolari, assolutamente non riproducibili in tessitura, e danno comfort e elasticità al capo. Una calibrata contrapposizione di pesi, di materiali e di colori. Per sottolineare la dolcezza di vestibilità ampie e morbide, tipiche di una rilassatezza quasi naif. La dinamicità di forme aderenti e sagomate riprese dal mondo dello sport. E il rigore della grande tradizione sartoriale maschile. Con riferimenti grafici al design nordico nelle stampe, riprese e rielaborate proprio dai tessuti d’arredamento scandinavi. C.p. Company Donna primavera/estate 2005 è dinamica nei capispalla. Trench e giubbotti da moto. Spolverini e giacche. Dalle forme classiche, con lunghezze studiate per assottigliare e slanciare. In tessuti leggeri e ultraresistenti come il raso di cotone e di lino con impercettibili percentuali di metallo o nylon. Il cover di seta con leggera spalmatura poliuretanica. E un tessuto giapponese a fettuccia di cotone impiegato per la divisa da Kendo. Quest’ultimo anche per una casacca lavoro molto corta in vita. Anche in lino compact da portare con un pantalone coordinato. Maschile nei pantaloni. In moltissime versioni, fit e tessuti. Tutti comunque derivati dall’uomo. Di grande fluidità quelli a vita bassa e gamba molto larga in tela di lino/nylon con tasche da lavoro abbassate sul retro. Nostalgici quelli a sigaretta in leggerissimo popeline di cotone. Così sottili da ricordare il glamour delle estati di Saint Tropez. Ginnici quelli in seta o jersey impalpabile di cotone. Militar-chic quelli in versione cargo oversize in leggerissimo popeline di cotone. Anticonformista nelle gonne. Ampie. Lunghe. Strette. Corte. Asimmetriche. Bon ton. Folk. A più strati. In morbida seta. In lino sottile. In mussola di cotone infeltrita. In sottile lino fiammato. In tela cotone paracadute. Svasate fino ai piedi. A portafoglio. Mini. Diritte. A pieghe. A quilt. College. Originale la versione pareo da portare anche come mini abito. Rilassata nelle maglie e nelle felpe. Dolci. Morbide. Avvolgenti. Aperte. Sottili. Sfuggenti sulle spalle. Stropicciate. Anche senza cuciture. Trasparenti. Consistenti. In lino, viscosa e cotone. Lucidi perché makò o in mischia con il nylon e il metallo. Anni ’70 negli scolli. Olimpioniche nelle forme. Come la felpa a serafino con ampio cappuccio. E la canotta americana con sottili costine sui fianchi. Sport anche il cardigan lavorato a felpa con taglio vivo in tutti i profili. Elastica nelle t-shirt. Con e senza cuciture. A costine. Lavorate a intarsi di cotone/nylon. In jersey di cotone o lino mercerizzato. A jacquard. Con inserti trasparenti sui fianchi. O le grafiche dei tessuti d’arredo scandinave. Anche in viscosa. Sempre super slim e aderenti. Naturale nei colori. Bianchi e greggi di ogni tipo. Dal naturale all’ottico. Dal mastice all’acido. E poi i rossi, i rosa, i verdi e i marroni. Tutti vegetali. Nelle tonalità più intense. E scaricate. Quasi trasparenti.  
     
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