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Notiziario Marketpress di
Lunedì 25 Ottobre 2004
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LA COMMISSIONE EUROPEA PRENDE ATTO CHE LA FRANCIA ABBIA POSTO TERMINE ALLA DISCRIMINAZIONE DEI FORNITORI DI SERVIZI DI TELEFONIA VIA CAVO |
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Bruxelles, 25 ottobre 2004 - Il 15 giugno 2004 la Commissione ha annunciato di aver adito la Corte europea di giustizia per inadempimento, da parte della Francia, della direttiva sulle reti cablate e della direttiva sulla piena concorrenza. In violazione a tali norme, la Francia manteneva un sistema di autorizzazione specifico per la fornitura di servizi di telefonia via cavo, penalizzando in questo modo gli operatori del settore. La Francia ha in seguito modificato la propria normativa, in particolare con l’emanazione della legge sulle comunicazioni elettroniche. La Commissione ha preso atto con soddisfazione delle nuove disposizioni introdotte dalla Francia ed ha deciso di ritirare il ricorso presentato dinanzi alla Corte. In base alla direttiva sulle reti cablate del 1995 e alla direttiva sulla piena concorrenza del 1996 gli Stati membri dovevano permettere agli operatori di reti cablate televisive di fornire servizi di telecomunicazioni alle stesse condizioni di qualsiasi altro operatore di telecomunicazioni. In particolare, queste due direttive prevedevano una procedura d’autorizzazione o di dichiarazione unica per tutti coloro che intendevano fornire servizi di telefonia, indipendentemente dal fatto che essi venissero forniti attraverso reti cablate o reti pubbliche di telecomunicazioni. La Commissione aveva ritenuto che la Francia, mantenendo un regime giuridico distinto per gli operatori di telecomunicazioni e gli operatori via cavo, non avesse rispettato le direttive. Gli operatori via cavo potevano infatti essere autorizzati a fornire servizi di telefonia solo dopo una fase di consultazione dei comuni nei quali sono stabiliti, consultazione non prevista invece per gli operatori di telecomunicazioni. Questa situazione comprometteva gravemente l’attività degli operatori di reti via cavo. Ad un operatore di rete via cavo è stata addirittura negata l’autorizzazione a fornire servizi di telefonia in diversi comuni, in seguito al parere sfavorevole espresso dalle autorità interessate. La legge sulle comunicazioni elettroniche e sui servizi di comunicazioni audiovisive, adottata dal Parlamento francese il 12 luglio 2004, ha eliminato il processo amministrativo di rilascio di autorizzazioni per le attività di telecomunicazioni, conformemente agli obiettivi delle nuove direttive del cosiddetto “pacchetto telecom”. La costituzione di una rete e la fornitura di servizi sono ora libere, previa presentazione di una dichiarazione all’autorità di regolamentazione “Autorité de Régulation des Télécommunications” (Art). Questo nuovo regime si applica senza distinzioni agli operatori di telecomunicazioni ed agli operatori di reti via cavo per i quali è stato eliminato il processo di consultazione dei comuni. Queste nuove disposizioni sembrano conformi alle direttive summenzionate. Date le circostanze, la Commissione ha deciso di rinunciare al procedimento avviato dinanzi alla Corte. La Commissione esaminerà tuttavia molto attentamente i decreti in preparazione e la rinegoziazione delle convenzioni tra gli operatori delle reti via cavo e le comunità locali. Questi decreti, la cui pubblicazione completerà il processo di trasposizione del “pacchetto telecom”, dovranno in particolare permettere a tutti gli interessati di beneficiare di canoni e di diritti di passaggio proporzionati e non discriminatori.
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