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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Ottobre 2004
 
   
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  ISAAC UN ROBOT UMANOIDE PER LO SPAZIO POLITECNICO DI TORINO  
   
   Milano, 25 ottobre 2004 - È alto 87 centimetri, pesa 14 chilogrammi e il suo nome è Isaac. È il robot umanoide progettatto dal Politecnico di Torino, presente a “Smau Genius - Siemens innovation village”, la rassegna organizzata da Globo divulgazione scientifica. Dotato di un sistema di collegamento Wi-fi che ne permette il controllo remoto da un computer, Isaac si muove e cammina, riuscendo a mantenere l'equilibrio anche se disturbato da forze esterne. È equipaggiato infatti di motori che azionano braccia, gambe e permottono il movimento del capo, mentre grazie a una telecamera digitale è in grado di vedere, di riconoscere semplici oggetti e di seguirne gli spostamenti. “I robot bipedi come Isaac – spiega il professor Giuseppe Menga, responsabile scientifico del progetto – sono pensati per attività di telemonitoraggio e telecontrollo in ambienti ostili e non stutturati, quindi il settore spaziale e l'esplorazione di pianeti remoti rientra negli obiettivi futuri di impiego”. Le macchine costruite dall’uomo per l’esplorazione extraterrestre possono essere infatti molto facilmente adattate a un robot umanoide. La locomozione su zampe, prendendo spunto dalla fisiologia di insetti ed animali superiori, permette la movimentazione su terreni che risulterebbero altrimenti difficili da affrontare. Per i sistemi di movimentazione basati su ruote è necesssario per esempio che il terreno sia sufficientemente liscio da non opporre ostacoli al rotolamento della ruota. Questo e' un vincolo da non sottovalutare nell’ambito delle applicazioni spaziali, dove la movimentazione su terreni sabbiosi, rocciosi e scoscesi è fondamentale. Isaac dunque è una valida piattaforma su cui sviluppare le future missioni di esplorazione spaziale. “Vista la lontananza di questi traguardi – precisa però Menga – nell’attesa di una spedizione spaziale che utilizzi questo tipo di automi, il robot si allena a fare il calciatore”. Dallo scorso anno infatti partecipa a manifestazioni come la Robocup, la massima competizione a livello mondiale di calcio robotico, confrontandosi con i robot bipedi di tutto il mondo e dimostrandosi la macchina bipede più evoluta del mondo occidentale. Meccanica: Gradi di libertà: 18 (6 ogni gamba, 2 ogni braccio, 2 sul collo); Motori: a corrente continua con riduttore epicicloidale; Struttura: realizzata in alluminio. L'attrito sui giunti viene ridotto con cuscinetti a strisciamento autolubrificanti. Batterie: tre batterie ognuna da 25 V e 5 Amp. , Elettronica: Sensori sui piedi: 8 sensori di forza resistivi,per conoscere la forza esercitata dal terreno; Sensori sui giunti: 6 potenzionetri, uno per ogni giunto, per conoscere il reale valore di ogni angolo. Tilt sensors: 3 accelerometri e 2 giroscopi posizionati su una piccola scheda all'internodel busto. Computer principale: Pc104 con convertitori I/o analogici e digitali. Visione: webcam Usb. Software: Sistema operativo: Linux con plug-in per applicazioni real time.  
     
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