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Notiziario Marketpress di
Lunedì 25 Ottobre 2004
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MAURIZIO GASPARRI A SMAU 2004: INVESTIMENTI IN TECNOLOGIA FUORI DAL PATTO DI STABILITÀ |
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Milano, 25 ottobre 2004 - L’unione Europea deve escludere dal Patto di Stabilità le spese sostenute per gli investimenti destinati alla modernizzazione tecnologica dei singoli paesi: dall’ampliamento della banda larga e delle reti di connessione, allo sviluppo del digitale terrestre. Un appello chiaro e forte, lanciato dal Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, intervenuto alla presentazione del Rapporto Eito a Smau 2004 dal quale emerge con chiarezza che il mercato dell’Ict ha iniziato la ripresa. Per rendere più efficace il suo discorso, che ha come destinatari i vertici della Commissione Europea, il Ministro usa un neologismo: “dobbiamo lisbonizzare il patto di stabilità”. E subito spiega: “L’europa, due anni fa, in occasione del vertice di Lisbona, concordò all’unanimità che occorre investire di più in tecnologia, per mettere on line tutto il Vecchio Continente. Una dichiarazione di principio a cui non hanno fatto seguito i necessari investimenti. Per questo, dal patto di stabilità, quello che pone limiti al deficit dei singoli stati – suggerisce Gasparri - bisogna escludere gli investimenti in infrastrutture, materiali e immateriali. Quindi non solo quelli per strade, autostrade e aeroporti, ma anche quelli che servono a modernizzare e rendere più competitiva l’Europa. Mi auguro che le discussioni in corso all’Ecofin portino a decisioni sagge per attuare quelle proposte di modernizzazione tecnologica che l’Europa deve assolutamente mettere in campo. Altrimenti - avverte - si rischia di perdere la sfida con gli altri mercati. Speriamo che l’Europa si renda conto di queste necessità e adotti regole più coraggiose perché la modernizzazione tecnologica vuol dire sviluppo, occupazione qualificata, competitività”. Ma nel frattempo – ricorda Il Ministro delle Comunicazioni – l’Italia “non è certo stata con le mani in mano: quando abbiamo cominciato a governare, nel 2001, nel nostro Paese c’erano si e no 300 mila connessioni a banda larga, oggi siamo arrivati a 4 milioni, anche grazie alla politica di incentivi e di sostegno che il governo ha promosso. E nel 2005 contiamo addirittura di raddoppiarle”. Per non parlare del digitale terrestre che – sottolinea - “era una speranza, una cosa teorica e dall’inizio di quest’ anno ci sono i trasmettitori multiplex, decine di canali sono attivi e oltre un milione di decoder, anche grazie alla politica degli incentivi voluta dal Governo”. E sempre a proposito del Digitale Terrestre, il Ministro conferma che “gli incentivi per i decoder continueranno” e, in base alla legge, “un quarto dei proventi derivanti dalla privatizzazione della Rai”, saranno destinati proprio all’incentivazione di questa nuova tecnologia. “Se il 2004 è stato l’anno in cui il digitale terrestre si è manifestato, il 2005 - assicura Gasparri - sarà quello della sua prorompente crescita: arriveremo a milioni e milioni di decoder”. “Ci sono forti potenzialità di crescita e una grande esigenza di innovazione nel Paese, che nel frattempo – elenca Gasparri - si è dotato anche di un nuovo codice delle comunicazioni elettroniche, di una nuova legge sul sistema radiotelevisivo, ha reso più moderna e più aperta la convergenza tra i vari mezzi: televisione, telefono, computer, internet. Tutti aspetti positivi che sono ben evidenziati anche qui a Smau 2004, che – ha concluso il Ministro delle Comunicazioni - resta l’appuntamento principe per fare il punto sullo stato dell’arte della tecnologia in Italia”.
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