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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Ottobre 2004
 
   
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  PARCHEGGI SICURI ANCHE IN SPAZI RISTRETTI SISTEMI DI ASSISTENZA AL PARCHEGGIO DI BOSCH UNA RICERCA CONFERMA CHE GLI AUTOMOBILISTI DESIDERANO UN SISTEMA DI ASSISTENZA AL PARCHEGGIO OBIETTIVO FINALE: PARCHEGGIO AUTOMATICO  
   
  Milano, 25 ottobre 2004 - Per molti automobilisti, parcheggiare è uno stress. Soprattutto nei parcheggi in file orizzontali, spesso i guidatori eseguono manovre sbagliate con il volante ed effettuano parecchi tentativi, con molte correzioni. Questo è il risultato di ricerche Bosch, che è stato presentato dal Dr. Thomas Kropf, Responsabile Sviluppo Sistemi nel Reparto Produttivo Sistemi di Assistenza alla Guida della Divisione Elettronica per l’Automobile della Robert Bosch Gmbh. Come riferito da Kropf durante una Conferenza Stampa, tenutasi recentemente a Stoccarda, la scelta del parcheggio, il numero delle manovre e la durata del parcheggio differiscono molto da un automobilista all’altro. Tanto più ridotto è lo spazio di parcheggio, quanto maggiore è il tempo necessario per decidere se lo spazio disponibile per parcheggiare la propria vettura sia sufficiente. In questi casi, Kropf assicura che in futuro sistemi di assistenza al parcheggio di Bosch costituiranno un valido aiuto, perché informano il guidatore se lo spazio di parcheggio disponibile sia sufficiente per parcheggiare la sua vettura. In tal modo, l’automobilista trova più rapidamente lo spazio giusto per la sua auto. In una fase successiva, i sistemi aiuteranno direttamente a eseguire le manovre di parcheggio. Gli attuali sistemi di assistenza al parcheggio sono semplici dispositivi di segnalazione della distanza, i cui sensori sorvegliano l’area antistante e retrostante la vettura. Kropf ha presentato il nuovo sistema Parking Space Measurement (Psm) di Bosch, dotato di due ulteriori sensori, montati su entrambi i lati del frontale della vettura. Il loro compito è quello di misurare la lunghezza dell’area di parcheggio, mentre la vettura vi passa davanti. L’elettronica comunica, poi, al guidatore se lo spazio a disposizione sia sufficiente per parcheggiare la sua vettura. Con quali e quante manovre con il volante è possibile inserire l’auto nello spazio di sosta in modo veloce e sicuro? La risposta a questa domanda, posta da molti automobilisti, viene fornita dal Park Assistent Semiautonomo (Spa) di Bosch, la cui produzione di serie inizierà nel 2007. Durante il passaggio davanti allo spazio libero, questo dispositivo rileva, con l’ausilio di un sensore a ultrasuoni montato lateralmente in coda alla vettura, non solo la lunghezza, ma anche la relativa profondità fino al marciapiede. Sulla base di tutti i dati scandagliati, un microcomputer calcola ora le manovre da effettuare con lo sterzo, necessarie per parcheggiare in tutta sicurezza l’auto nello spazio libero. L’elettronica segnala, poi, al guidatore in modo acustico e ottico come debba sterzare, per parcheggiare nello spazio di sosta. L’interconnessione dei sistemi elettrici ed elettronici a bordo dell’auto rende possibile, secondo Kropf, anche uno stadio evolutivo successivo: il comando automatico dello sterzo in fase di parcheggio. Se l’automobile è dotata di un servosterzo elettrico, quest’ultimo può essere comandato direttamente, in funzione della traiettoria di parcheggio calcolata. In questo caso, la sequenza delle operazioni è la seguente: lo spazio di sosta viene misurato in lunghezza e in profondità. Se questo è sufficiente, l’elettronica dà “luce verde”. Il guidatore attiva il sistema di parcheggio, ad esempio, inserendo la retromarcia, poi accelera e frena, seguendo le indicazioni dell’assistente al parcheggio, mentre i movimenti del volante vengono eseguiti con l’aiuto del servomotore del servosterzo, in base alle indicazioni della traiettoria. È, ovviamente, possibile ipotizzare anche che il guidatore affidi completamente le manovre di parcheggio al sistema di assistenza e che quest’ultimo guidi la vettura nello spazio di sosta in modo completamente autonomo. Da una ricerca di Bosch è, però, risultato che una simile soluzione non è ancora gradita alla maggior parte degli automobilisti. Kropf si è detto certo del fatto che i sistemi di assistenza al parcheggio presentati avranno un grande futuro davanti a sé, perché riducono l’aggravio dell’automobilista in relazione ad un compito tutt’altro che gradito.  
     
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