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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Ottobre 2004
 
   
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  ELETTROMAGNETISMO: CNR ED ENEA PRESENTANO I RISULTATI DEL PROGRAMMA DI SALVAGUARDIA DAI CAMPI ELETTROMAGNETICI  
   
  Roma, 25 ottobre 2004 - Saranno presentati al Consiglio Nazionale delle Ricerche i risultati dell’attività del programma di ricerca dedicato alla “Salvaguardia dell’Uomo e dell’Ambiente dalle emissioni elettromagnetiche”. Se ne parlerà più diffusamente, anche delle ricadute e prospettive di sviluppo, nel Convegno che si terrà nei giorni 25, 26 e 27 ottobre 2004, al Cnr “Sviluppo nella sicurezza”. Questo l’obiettivo del Programma di ricerca triennale coordinato da Cnr ed Enea e finanziato dal Miur “Salvaguardia dell’Uomo e dell’Ambiente dalle emissioni elettromagnetiche”, i cui risultati, a tre anni dall’avvio, verranno illustrati al Cnr, nei giorni dal 25 al 27 ottobre prossimi. Un programma che, avviato nel 2001 e coordinato dal prof. Paolo Bernardi dell’Università di Roma “La Sapienza” e già Presidente della Commissione per la protezione dai campi elettromagnetici a radiofrequenza del Cnr, si integra con analoghi progetti e ricerche in corso, nazionali ed internazionali. Il crescente sviluppo di sistemi elettrici, elettronici, informatici e di telecomunicazioni, in particolare quelli di comunicazione mobile e cellulare, che generano e immettono campi elettromagnetici nell’ambiente, deve tenere conto, ormai è accertato, dei risultati delle ricerche portate avanti per limitarne l’inquinamento. Ed è in questa prospettiva che Cnr ed Enea hanno progettato sistemi, realizzato strumentazioni per il controllo e monitoraggio dell’inquinamento, studiato tecniche di protezione realizzate con nuovi dispositivi e materiali, che verranno presentati nel corso del convegno. “Sviluppare tecnologie elettromagnetiche tenendo conto della necessità di salvaguardare l’ambiente e la salute dell’uomo: l’obiettivo è stato raggiunto afferma il prof. Paolo Bernardi. – I risultati finora raccolti sono rassicuranti e i livelli approvati dalle attuali normative sono sicuri”. Sono stati messi a punto i codici di calcolo (programmi per la valutazione della distribuzione dei campi elettromagnetici attorno a una o più sorgenti) che consentono di stabilire l’efficacia dei sistemi di protezione, di ottimizzare le installazioni di nuove stazioni, di calcolare le distanze di antenne e tralicci dai luoghi sensibili per rispettare i limiti di legge. Parametri indispensabili per gli operatori locali (comuni, province) che devono rilasciare le autorizzazioni in base alle attuali normative. “Sono state condotte indagini conoscitive sulle principali sorgenti di esposizione e sui livelli di campo esistenti nelle aree urbane e all’interno di ambienti chiusi, come aeroporti, laboratori di ricerca, ambienti domestici e ospedalieri – spiega il professor Bernardi – per arrivare a progettare apparecchiature immuni ai campi elettromagnetici e, quindi, più sicure”. Sono le prime risposte che la scienza ha dato e che – in linea con le raccomandazioni degli organismi internazionali quali l’Oms e la Commissione Europea – invitano a ridimensionare eccessivi allarmismi e ad armonizzare tra loro le normative, e a continuare le ricerche per ottenere la riduzione delle esposizioni. Riguardo all’analisi del rischio, le ricerche condotte hanno per ora confermato che esso è di bassa consistenza ai livelli previsti dalle raccomandazioni internazionali ed in particolare dalla normativa italiana più restrittiva. Grande importanza, infine, è stata data alla necessità di fornire una corretta informazione sui progressi delle ricerche sviluppate sia nell’ambito del Programma, sia in altri Paesi del mondo. Al di là dei notevoli risultati raggiunti, va infine sottolineato come il Programma, con le molteplici e complementari competenze acquisite dalle Unità di ricerca coinvolte, ha di fatto permesso di costituire una “rete di eccellenza” che potrà agire da catalizzatrice per l’aggregazione di nuove unità e che costituisce una risorsa per il Paese, in vista di possibili sviluppi di ulteriori ricerche finalizzate all’ampliamento dei risultati già raggiunti, anche alle luce delle nuove esigenze create dal sempre ulteriore sviluppo di nuovi sistemi che immettono campi elettromagnetici nell’ambiente. I risultati sono riportati sul sito internet: http://www.Emprotect.enea.it  Per informazioni: Prof. Paolo Bernardi, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” – tel. 05.44585855; e-mail: bernardi@die.Uniroma1.it  
     
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