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Notiziario Marketpress di
Lunedì 25 Ottobre 2004
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GIOCHI A PREMIO: IN ARRIVO UNA VALANGA DI RICORSI AL TAR SECONDO MIRIAM FORTE, SINDACO ACPI, IL DPR 430 NON RISPETTA IL PRINCIPIO COSTITUZIONALE DI UGUAGLIANZA |
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Milano, 25 ottobre 2004 - La protesta delle aziende Miriam Forte, Presidente del gruppo Miriam Forte Consulting, una delle più note consulenti in materia di concorsi e operazioni a premio, rilancia il problema dell’applicazione del Dpr 430, la normativa che due anni fu introdotta per semplificare la burocrazia e che invece ancora oggi continua a complicare la vita alle aziende. Di recente il Ministero delle Attività Produttive ha acconsentito alla cessione ad un soggetto terzo di un viaggio premio rifiutato da un privato. Questa flessibilità dimostrata dal Ministero delle Attività Produttive contrasta con il principio generale per cui i premi non richiesti o non assegnati devono essere obbligatoriamente devoluti alle “Associazioni non lucrative di utilità sociale” (art.10 del decreto legislativo 4 dicembre1997, n°460), senza poter dare il controvalore in denaro, con conseguenze che vanno dallo spreco all’insensatezza, quando si tratta per esempio di biglietti di spettacoli già avvenuti. Sotto questo aspetto, la normativa in passato aveva suscitato diverse proteste soprattutto da parte delle stesse associazioni di beneficenza, proteste cui aveva dato voce la stessa Miriam Forte. Si lamentavano, come si ricorderà, donazioni assolutamente inutili a missionari a cui arrivarono reggiseni al posto dei richiesti paraocchi per cavalli. C’è poi un altro motivo di conflitto di applicazione della norma: perché derogare dal principio generale solo per i viaggi e non per altre tipologie di premi, come le auto o i pupazzi? “Questa disparità di trattamento – spiega Miriam Forte, autorevole esponente dell’Associazione Consulenti Pubblicitari - viola il principio di uguaglianza sancito dall’art.3 della Costituzione italiana, poiché da un lato la legge è rigida sui premi non richiesti o non assegnati, impedendo la loro conversione in denaro e danneggiando le Onlus, dall’altro invece nella pratica c’è flessibilità verso i privati, favorendo però solo chi mette in palio i viaggi, con doppia discriminazione. Molte aziende stanno pensando di fare ricorso al Tar.”. La soluzione al problema, auspicata da più parti, Miriam Forte e Onlus in testa, è l’emanazione di un decreto correttivo che dia alle aziende la facoltà di decidere se dare o meno, il controvalore in denaro alle Onlus e ai privati, la facoltà di cedere i premi di qualunque genere ad un soggetto terzo.
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