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Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Ottobre 2004
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L’ALTO MILANESE NEL 2004 OFFRE QUASI 1.900 POSTI DI LAVORO OLTRE 1100 I POSTI A TEMPO INDETERMINATO. ALTA LA RICHIESTA DI DIPLOMATI (37,4%). QUASI UN’ASSUNZIONE SU QUATTRO (24%) RIGUARDA UN EXTRACOMUNITARIO |
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Milano, 26 ottobre 2004 - Cresce il lavoro nell’Alto Milanese: sono oltre 1.850 le assunzioni previste nel 2004 dalle imprese dell’area, il 3,2% di quelle previste in tutta la provincia di Milano (oltre 58 mila, di cui 34.163 a Milano città). E sono oltre mille e cento i posti con contratto a tempo indeterminato: il 62% sulle assunzioni previste. Limitata la crescita occupazionale dei nuovi posti creati in più quest’anno - pari alla differenza tra le entrate e le uscite nel mercato del lavoro - che nell’Alto Milanese sarà pari a 72, cioè +0,2%. Una crescita più contenuta se confrontata con quella provinciale (+0,5%) e di Milano città (+0,6%). Traina la piccola impresa nell’Alto Milanese, che prevede 964 entrate. E il settore dell’industria che per il 2004 prevede 1.093 assunzioni contro le 766 del settore dei servizi. Alta a Milano la richiesta di diplomati: l’Alto Milanese ne richiede 37,4% sul totale delle assunzioni, contro il 37,9% in provincia, con un picco a 38,8% in città. Ma alta anche la richiesta di istruzione e qualifica professionale: l’Alto Milanese ne richiede il 21%, mentre nella provincia ne richiedono 17,5%, e in città 17%. Più bassa invece la richiesta di laureati: l’Alto Milanese ne richiede il 6,6%, contro il 16,4 della provincia e il 18,5%di Milano. Sono previste un massimo di 446 assunzioni di lavoratori extracomunitari (il 24% del totale delle assunzioni), il 2,8% sul totale degli extracomunitari della provincia milanese. Il settore del trattamento e fabbricazione oggetti e minuterie è quello che ne richiede di più (46,2%) mentre il commercio è quello che ne richiede di meno (10,7%). Nell’alto Milanese solo il 7,7% delle nuove assunzioni prevede il part-time. Sono queste alcune delle principali conclusioni che emergono da una elaborazione della Camera di Commercio, fatta sui dati Excelsior - sistema informativo permanente sull’occupazione e la formazione realizzato dalle Camere di Commercio, con il coordinamento di Unioncamere nazionale e il sostegno del Ministero del Lavoro e dell’Unione Europea - e relativi alle previsioni di assunzioni delle imprese di Milano e provincia per il 2004. “A Legnano – ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano – ci sono dei segnali positivi da parte delle imprese: ci troviamo di fronte a un impegno di crescita che punta su nuove risorse e questo si traduce in nuova occupazione. Anche in un momento come questo di difficoltà economiche nel quadro internazionale. Ma ci vuole un impegno per un migliore collegamento tra domanda e offerta di lavoro. In questo senso, occorre soprattutto un investimento sul sistema formativo a partire dalle scuole e dalle Università in modo che ci sia un coordinamento col tessuto produttivo del territorio. Insieme a questo, va formalmente riconosciuta la formazione alla cultura d’impresa”. Movimenti previsti per classe dimensionale d’impresa nell’Alto Milanese. Le assunzioni previste nel corso del 2004 sono 1.859, a fronte di uscite previste pari a 1.787, per un saldo di 72 nuovi posti di lavoro, pari a +0,2%. La maggior parte di questo saldo (224 nuovi posti) è dovuto ad imprese con meno di 10 dipendenti. Il tasso di variazione previsto per le imprese da 1 a 9 dipendenti è infatti del +1,8%, rispetto al +0,1% per le imprese con 10-49 dipendenti e al –1,1% di quelle con più di 50 dipendenti. Sul totale delle assunzioni traina l’impresa con meno di 10 dipendenti che richiede 964 persone, poi la media 10 - 49 addetti con 490 e quella con oltre 50 dipendenti con 405 nuovi posti. Assunzioni previste per settore di attività. Delle 1.859 assunzioni previste, la maggior parte per un totale di 1.093 neoassunti, troverà spazio nel settore dell’industria (saldo tra entrate e uscite: -0,3%), mentre 766 posti di lavoro nei servizi (saldo: 1,1%). Tra i singoli settori, vanno meglio tra i servizi: sanità e istruzione (saldo: +2%), commercio (saldo: +1,4%), turismo e trasporti (saldo: +0,9%). Nell’industria stabile quella energetica, chimica e dei metalli. Assunzioni previste per tipo di contratto. Nel 62% dei casi si tratterà di assunzioni sulla base di un contratto a tempo indeterminato, per il 25,7% a tempo determinato, per il 3,2% il contratto sarà invece di inserimento (ex formazione-lavoro), per il 8,6% di apprendistato. Il settore dove è più forte il ricorso a contratti a tempo indeterminato è quello dell’industria dei macchinari elettrici ed elettronici (78,6%), turismo e trasporti (70,9%), industria estrattiva ed energetica (68%), commercio (65%). E’ invece forte il ricorso a contratti a tempo determinato nel tessile (37,7%), sanità e istruzione (34,3%). Assunzioni previste per livello di istruzione Particolarmente forte è la richiesta di diplomati da parte delle imprese dell’alto milanese: il 37,4% richiede un titolo secondario e post secondario, il 35% la scuola dell’obbligo, il 21% una qualifica professionale e il 6,6% un titolo universitario. Nell’industria il titolo universitario è più richiesto nel settore elettrico ed elettronico (13%) mentre nei servizi è il settore della sanità e dei servizi sociali quello con la maggiore richiesta di laureati (18,5%). Per quanto riguarda i diplomati l’Alto Milanese concentra la sua richiesta nei servizi avanzati e studi professionali (74,2%) e nell’industria elettrica ed elettronica (48,4%). Tra quelli che hanno una qualifica professionale, quelli che trattano e fabbricano oggetti e minuteria in metallo sono i più ricercati (31,9%). Difficoltà di reperimento. Ben il 37,4% delle figure professionali di cui è prevista l’assunzione, risulta per le imprese milanesi di difficile reperimento (in particolare: 40,3% per l’industria e 33,3% per i servizi). I motivi di questa difficoltà consistono soprattutto nella mancanza della qualifica necessaria (47,6%), nella ridotta presenza della figura professionale richiesta dall’impresa (30%) oltre che dai turni di notte o festivi (9,8%) e dalla mancanza di strutture formative (4% dei casi). Solo nel 1,4% dei casi il motivo della difficoltà di reperimento risulta essere legato a livelli di retribuzione non adeguati rispetto alle aspettative, mentre nel 17% dei casi la difficoltà è legata ad altri motivi non specificati. Extracomunitari assunti. Sono previste un massimo di 446 assunzioni di lavoratori extracomunitari (a partire da un minimo di 375), il 2,8% sul totale degli extracomunitari della provincia milanese. Sul totale delle assunzioni dell’Alto Milanese si parla di un 24% di extracomunitari, una percentuale che passa al 25,3% nell’industria e 22% nei servizi. E’ del 46,2% nel settore del trattamento e fabbricazione oggetti e minuterie, del 32,5% nei servizi di turismo e trasporti. Ma solo il 10,7% nel commercio, il 12,4% nei servizi avanzati e studi professionali. Sono la piccola impresa con da 1 a 9 dipendenti (23,9%) e la media con da 10 a 49 dipendenti (28,5%) quelle che assumeranno più extracomunitari rispetto a quelle con oltre 50 dipendenti (19,3%). Part time. Nell’alto Milanese solo il 7,7% delle nuove assunzioni prevede il part-time, con una percentuale molto bassa (4,8%) nell’industria e lievemente superiore nel terziario (11,9%) con una punta del 27,8% nei comparti dell’istruzione, sanitario e ricreativo ove la manodopera femminile risulta essere preponderante. Questo accade nelle aziende medio-piccole ed interessa prevalentemente personale fino a 24 anni di età. Lingue e informatica. Il 16,7% richiede la conoscenza delle lingue, il 39,4% la conoscenza informatica, il 3,1% come programmatore. Ma dai laureati si pretende di più: il 70,5% deve sapere le lingue e l’82,8% cavarsela col computer.
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