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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Marzo 2004
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  OLIO D'OLIVA: NO ALLE MISCELE E ORIGINE CERTA  
   
  Contestualmente alla relazione di Joseph Daul (Ppe/de, F) sulla riforma dei settori mediterranei, la commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale ha adottato la relazione di Vincenzo Lavarra (Pse, I) sulla proposta di regolamento relativo all'organizzazione comune dei mercati nel settore dell'olio di oliva e delle olive da tavola, ambedue ora all'esame della plenaria. Per garantire la protezione dei consumatori e la trasparenza del mercato, la relazione introduce il divieto di miscele di oli di oliva con qualunque altra materia grassa, nonché il divieto dell'utilizzazione del termine «olio di oliva» e di altri riferimenti o immagini che evochino tale prodotto, l'olivo o parti di esso nelle etichette o nelle informazioni al consumatore presenti su tutte le materie grasse, comprese le sostanze spalmabili nella cui composizione siano presenti materie grasse diverse da quelle derivate dal frutto dell'olivo. Peraltro, il termine «raffinato» utilizzato nella designazione di oli aventi determinate caratteristiche, viene sostituito dai deputati col termine «rettificato». Inoltre, i deputati rafforzano la vigente normativa in materia di etichettatura imponendo l'indicazione obbligatoria dell’origine dell’olio, da determinarsi in base al luogo di origine della pianta e al luogo di raccolta delle olive. Riguardo alle misure di mercato, la relazione suggerisce prezzi più elevati - rispetto a quelli proposti dalla Commissione - al di sotto dei quali è possibile decidere misure di ammasso. Inoltre, considerando che le restituzioni a favore dell'olio di oliva utilizzato per la produzione di determinate conserve costituiscono uno strumento efficace di regolazione del mercato dell'olio di oliva, i deputati reintroducono la misura di cui la Commissione, invece, ha proposto la soppressione. Tra le attività finanziabili nel quadro dei programmi triennali attuati dalle organizzazioni di produttori e le loro unioni, poi, viene inserita anche la realizzazione di azioni di promozione dell'olio d'oliva e delle olive da tavola. Le attività di controllo sulla concessione degli aiuti, la corrispondenza tra le indicazioni dell'etichetta e il contenuto della bottiglia, il controllo delle importazioni, la lotta contro le frodi e le sofisticazioni nonché le altre attività di controllo, secondo i deputati, dovranno continuare ad essere competenza delle amministrazioni degli Stati membri di concerto con le strutture comunitarie. In materia di commercio con l'estero, la relazione respinge la proposta della Commissione volta ad introdurre delle misure temporanee, in caso di forte aumento del prezzo dell'olio nella Comunità, tese a favorire le importazioni di olio d'oliva tramite la sospensione dell'applicazione dei dazi o l'apertura di contingenti. Inoltre, essa respinge ugualmente la proposta di vietare totalmente o parzialmente il regime di perfezionamento attivo, ipotizzata qualora ciò si rendesse necessario per il corretto funzionamento dell'Ocm.  
     
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