|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Ottobre 2004
|
|
|
|
|
|
Pagina4 |
|
|
L'ESPRIT INTERNAZIONALE DI ABITARE IL TEMPO I DATI FINALI DELLA DICIANNOVESIMA EDIZIONE, RECENTEMENTE CONCLUSASI, CONFERMANO L'ATTUALITÀ ED IL SUCCESSO DELLA FORMULA |
|
|
|
|
|
Verona, 26 ottobre 2004 - In attesa di ricevere la certificazione Fkm (società tedesca che certifica i dati qualitativi e quantitativi delle manifestazioni fieristiche), si possono comunque anticipare i risultati dell'edizione 2004. Tra arredamento, ricerca, decorazione e design, la manifestazione ha visto la partecipazione di 620 espositori, di cui 120 provenienti da 23 nazioni. Da segnalare il notevole incremento di produttori esteri, pari al 20% del totale espositori. Le cifre diventano ancora più interessanti se guardiamo al numero dei visitatori: in totale sono stati 50822, di cui 8012 stranieri. L'incremento dei visitatori esteri, rispetto all'edizione 2003, è del 25,56 %. Da sottolineare la partecipazione della stampa di settore: 602 giornalisti accreditati, di cui 120 gli stranieri (+ 5,8% rispetto al 2003). Abitare il Tempo diventa dunque sempre più internazionale, grazie ad una formula che la differenzia dalle altre manifestazioni fieristiche, un concept internazionalmente riconosciuto e fatto di selezione rigorosa degli espositori, di cura dei particolari espositivi ed allestivi,, di ricerca e sperimentazione. Un osservatorio che attraversa trasversalmente tutte le tipologie produttive. Si va dal mobile, agli imbottiti, all'illuminazione, al tessile e ai tendaggi, ai settori del bagno e della cucina, al complemento d'arredo. Come anche rivestimenti, porte, caminetti, articoli per la tavola e per la decorazione, edizioni di design, arredo per esterni. Visitare Abitare il Tempo significa avere un'idea generale delle tendenze dell'arredamento tra tradizione, innovazione, neo e post... Se 19 anni fa l'abbinamento classico-moderno poteva apparire insolito, o addirittura azzardato, oggi la trasversalità, in termini stilistici, rappresenta una tendenza acquisita. Contaminazioni e confini meno netti fanno parte del quotidiano del mondo dell'arredamento e del design. La differenza la fanno qualità ed alto livello, garantiti nel caso di Abitare il Tempo da una severa e rigida selezione delle aziende invitate, con l'intento che la manifestazione da sempre si prefigge di individuare e coinvolgere soltanto i migliori produttori di ogni settore. Per la qualità degli interventi hanno riscontrato notevole successo le quattro installazioni riunite sotto l'idea di Architetture d'interni. In questi inediti spazi commerciali, Giampaolo Benedini, Gabriele Centazzo, Carlo Colombo e Roberto e Ludovica Palomba hanno offerto, attraverso le loro installazioni, suggerimenti e spunti su come vivere la casa. Le Architetture d'interni sono state la grande novità del 2004 e l'interesse che hanno suscitato presso gli operatori, spingono gli organizzatori ad ampliare la loro presenza nel 2005. Ma la vera forza propulsiva, che fa la differenza con le altre fiere di arredamento, risiede nella presenza delle Mostre di sperimentazione e ricerca e dei Laboratori, che sin dalla prima edizione ha fatto apprezzare la manifestazione ed ha contribuito ad una più stimolante e proficua interazione tra progettisti e aziende. L'edizione 2004 ha offerto uno spazio ancora maggiore alla sperimentazione, tra mostre, incontri e laboratori, distribuiti su oltre 20.000 mq di superficie. Le mostre di sperimentazione e ricerca, con il coordinamento di Carlo Amadori, Vanni Pasca e Luca Scacchetti, hanno visto la partecipazione di Giuseppe Albanese, Franco Poli, Peter Bott277i, Giuseppe Coppola, Bruno e Lucio Saviani, Luca Scacchetti stesso, Gaetano Pesce, Elvino Zangrandi, Vico Magistretti, Thomas Stadtmueller e Matthias Guertler. Ai Laboratori hanno partecipato personalità di spicco internazionale quali Maddalena De Padova e lo stesso Vico Magistretti, Massimo Iosa Ghini, Setsu e Shinobu Ito, Aldo Cibic, Matali Crasset, Javier Mariscal; Paola Navone è stata curatrice di un allestimento in collaborazione con Incontri -Mostra Internazionale del Tessuto d'Arredamento e del Tappeto d'Autore, le cui aziende sono state presenti per la seconda volta ad Abitare il Tempo; Ettore Mocchetti ha coordinato i progetti di Michele Bónan, Jacqueline e Henry Boiffils, Wolfgang Neumayer, Pierre-yves Rochon, in una grande mostra interamente dedicata all'hòtellerie d'autore per suites al massimo del glamour. Infine le mostre curate da Vincenzo Pavan sull'impiego del marmo in architettura e Tanja Soici con l'intervento di Peter Botta77i alla casa di Giulietta, da alcuni anni sede di eventi. Da non dimenticare il Convegno di Federmobili sulle problematiche della distribuzione e il premio assegnato dal Comitato Scientifico e dal Comitato di Coordinamento a Pierluigi Cerri, protagonista indiscusso, che si muove ed opera tra il visual e il product design. Abitare il Tempo ritorna nel 2005, dal 15 al 19 settembre: una tappa importante, perché è la sua ventesima edizione. Tante le novità attese per l'occasione di cui vi forniamo le prime anticipazioni: saranno completamente rinnovati il logo e l'immagine grafica, mentre è in programma anche la stesura e la pubblicazione di un volume sui risultati emersi dagli interventi proposti nelle scorse tre edizioni dal Laboratorio Abitare i/Xx/ secolo. Allo studio infine, il progetto di un centro permanente, una sorta di Museo di Abitare il Tempo, con sede nelle vicinanze della fiera, nell'area degli ex frigoriferi. Uno spazio capace di raccogliere le esperienze più significative, prototipi, disegni, materiale documentario di venti anni di ricerca sul mobile, sull'oggettistica, sull'arredamento. Un luogo dove raccogliere le sedimentazioni di una ricerca e di una sperimentazione che dal primo anno hanno caratterizzato Abitare il Tempo come occasione di un serrato confronto tra tendenze, stili, poetiche e filosofie progettuali. Un patrimonio enorme che non può essere disperso, ma che potrà essere finalmente strutturato in un luogo di esposizioni, didattico e di incontro, aperto a studenti, designers, architetti, studiosi e critici. Un vero e proprio Museo che potrà aggiungersi alla già straordinaria rete museale veronese ed alla sua valenza nazionale ed internazionale.
|
|
|
|
|
|
<<BACK
|
|
|
|
|
|
|
|