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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Marzo 2004
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  IL GRANOTURCO GENETICAMENTE MODIFICATO SAREBBE MENO DANNOSO PER LA FAUNA SELVATICA DELLE VARIETÀ TRADIZIONALI, DICE UNO STUDIO INGLESE  
   
  Un team di scienziati britannici ha affermato che il granoturco geneticamente modificato (Gm) minaccia la fauna selvatica meno di quello tradizionale. Gli scienziati, che hanno esaminato gli effetti del bando europeo dell'atrazina, un diserbante tossico, hanno costatato che coltivare granoturco geneticamente modificato non influisce negativamente sulla biodiversità. 'Sui terreni trattati con l'atrazina prima che spuntassero le pannocchie di granoturco, si è notata una sensibile riduzione delle erbacce. Il ricorso ad altri diserbanti convenzionali è risultato meno efficace, ma ha comunque ridotto le erbacce in misura maggiore rispetto alle tecniche di controllo usate con il granoturco Gm resistente agli erbicidi', ha detto il professor Joe Perry, che dirige la ricerca. Lo studio ha constatato che la fauna selvatica presente nei campi di granoturco Gm era da due a tre volte superiore a quella presente nei campi di granoturco tradizionale trattati con atrazina. Uno dei problemi nella coltivazione di granoturco da foraggio - granoturco per l'alimentazione animale piuttosto che per il consumo umano - è che richiede importanti quantità di erbicida per evitare che venga soffocato dalle erbacce. Il granoturco non trattato geneticamente cresce meglio se prima il terreno è stato trattato con atrazina per distruggere le erbacce. Ma l'uso di questo erbicida persistente ha come conseguenza quella di distruggere anche la fauna selvatica. Il granoturco geneticamente modificato, invece, può essere trattato con erbicidi a largo spettro che lasciano sopravvivere abbastanza erbacce da permette agli insetti e agli uccelli di alimentarsi.  
     
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