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Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Marzo 2004
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ALLEA CURA LA SINDROME DI NIMBY UN PROGRAMMA ORIGINALE PER AIUTARE LE IMPRESE A PROMUOVERE LA COSTRUZIONE DI NUOVI IMPIANTI INDUSTRIALI E INFRASTRUTTURE E A DIALOGARE CON LE OPPOSIZIONI LOCALI. |
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Milano, 11 marzo 2004 – Nimby è l’acronimo della locuzione Not in my back yard, non nel mio cortile, e definisce la sindrome di chi si oppone alla costruzione di un impianto (per il trattamento dei rifiuti, per la produzione di energia, eccetera) o alla realizzazione di infrastrutture (reti viarie, ferroviarie, eccetera), soprattutto perché non vuole che sorga vicino a casa propria, indipendentemente da altre considerazioni. Le opposizioni ambientaliste e politiche, i comitati locali e le associazioni “contro” rappresentano un ostacolo significativo alla realizzazione di nuovi impianti industriali o opere infrastrutturali. Dai dati statistici elaborati lo scorso anno risulta che oltre il 90% degli impianti previsti subisce contestazioni che causano forti ritardi o bocciature dei progetti. Dai dati Legambiente, in materia di centrali elettriche sono 4.802 i megawatt (Mw) che si stanno effettivamente costruendo sui 12.637 autorizzati dal governo: solo 8 centrali sulle 21 nuove autorizzate. Sul fronte termovalorizzatori (gli inceneritori di rifiuti che trasformano in energia il calore della combustione) la situazione è anche peggiore: le emergenze rifiuti degli ultimi anni hanno messo in luce la carenza del sistema e evidenziato la necessità di realizzare questo tipo di impianti come soluzione al problema. Attualmente oltre 15 impianti sono bloccati per le opposizioni del territorio. Affermare che la “colpa” di questi ritardi è solo dei comitati ambientalisti che si oppongono agli impianti sarebbe riduttivo e semplicistico, così come sarebbe ingenuo pensare che si possa risolvere tutto con un buon piano di comunicazione. Tuttavia la comunicazione è davvero strategica ed è l’unica leva che possa risolvere le conflittualità derivanti da disinformazione, distorsione delle notizie e carenza di interlocutori. Situazioni che sono spesso causate dallo scarso impegno delle imprese in questo senso. Allea, società attiva nel settore delle relazioni istituzionali e della comunicazione, e specializzata proprio nei settori ambiente ed energia, ha messo a punto un innovativo programma, “Allea for Nimby”, pensato per fornire ad aziende e organizzazioni gli strumenti, le metodologie, le idee e le soluzioni per creare consenso e partecipazione attorno ai progetti di costruzione di nuovi impianti. “E’ chiaro che non si tratta di un manuale di regole applicabili indiscriminatamente – afferma Alessandro Beulcke, presidente Allea –, il nostro programma Allea for Nimby è il risultato di studi ed esperienze condotte nel corso degli anni e trasformate in una metodologia che ci consente di affrontare i conflitti territoriali ambientali con strumenti consolidati e in un’ottica preventiva”. Gli ingredienti fondamentali della soluzione Allea sono il coinvolgimento, la concertazione e la condivisione, uniti a trasparenza e informazione. L’aspetto fondante della soluzione Allea risiede proprio nella reciprocità: il piano non si basa infatti su modalità di comunicazione improntate alla propaganda o all’imbonimento (che non funzionerebbero) ma sul dialogo e sulla partecipazione. I progetti di comunicazione territoriale sviluppati da Allea in questo ambito sono finalizzati a: Creare consenso territoriale; Prevenire le opposizioni; Negoziare i conflitti. La soluzione Allea for Nimby (o per la creazione del Consenso Territoriale) si basano sulla padronanza delle dinamiche e dei processi nell’ambito delle relazioni territoriali in Italia, sull’esperienza acquisita nel crisis management e sul forte know how in ambito scientifico nel contesto ambientale. Allea adotta un approccio innovativo verso i conflitti territoriali ambientali: concepisce strategie e realizza iniziative e strumenti di comunicazione per favorire il consenso intorno alle iniziative industriali, economiche e sociali delle aziende che operano nei settori di maggiore impatto ambientale. Allea organizza interventi di supporto relazionale e di comunicazione verso gli stakeholder di riferimento, improntati alla trasparenza, al dialogo e alla negoziazione con i diversi soggetti.
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