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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Luglio 2004
 
   
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  SCAMBIO DI EMISSIONI: LA COMMISSIONE PROCEDE NEI CONFRONTI DI ALCUNI STATI MEMBRI PER FARE IN MODO CHE ACCELERINO LE MISURE PREPARATORIE  
   
  Bruxelles, 8 luglio 2004 - Per garantire il successo del regime di scambio di emissioni nella Ue, il cui inizio è previsto per il gennaio prossimo, la Commissione ha deciso di procedere nei confronti degli Stati membri che non adottano le misure preparatorie con la necessaria sollecitudine. Il regime Ue per lo scambio di quote di emissioni garantirà una riduzione delle emissioni a effetto serra nel settore industriale e in quello dell’energia elettrica con costi minimi per l’economia e aiuterà la Ue e i suoi Stati membri a rispettare i limiti di emissioni fissati nel 1997 dal protocollo di Kyoto. Si tratta del regime più rilevante mai messo in atto nel settore. La Commissione invierà una lettera di costituzione in mora a due Stati membri – Grecia e Italia – che non hanno ancora presentato i rispettivi piani di assegnazione delle quote. I piani devono indicare il numero di quote di emissioni che gli Stati membri intendono assegnare alle loro industrie. Inoltre la Commissione intende avviare pareri motivati a tutti gli Stati membri della Ue-15, fatta eccezione per Austria, Germania, Francia e Svezia, per non aver pienamente recepito nel diritto nazionale entro il 31 dicembre 2003, come era previsto, la direttiva sullo scambio di quote di emissioni. Margot Wallström, il commissario responsabile per l’Ambiente, ha dichiarato: “L’anno scorso gli Stati membri hanno deciso all’unanimità di assegnare un ruolo centrale allo scambio di emissioni e di farne lo strumento principale della Ue per centrare gli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto. Tale scelta era dovuta al fatto che lo scambio di quote di emissioni è lo strumento con il migliore rapporto costi-efficacia per rispettare gli obiettivi di Kyoto. Se da un lato mi felicito che la Commissione abbia potuto approvare in data odierna una prima serie di otto piani nazionali di assegnazione delle quote, dall’altro sono delusa che alcuni Stati membri non abbiano adottato con la dovuta sollecitudine le misure necessarie per fare sì che l’anno prossimo gli scambi di quote possano avere inizio senza intoppi. Se la Ue vuole mantenere il proprio ruolo guida nella lotta contro il cambio climatico, il regime di scambio delle quote di emissione costituisce lo strumento più efficace per dimostrare la sua determinazione e tutti gli Stati membri devono fare la loro parte”. La direttiva Ue sullo scambio di quote di emissioni Ai sensi della direttiva sullo scambio di quote di emissione[1], gli Stati membri devono fissare limiti alle emissioni degli impianti ad alta intensità di energia, assegnando loro quote di emissioni di Co2. Ci si aspetta che oltre 12 000 impianti rientreranno nel campo di applicazione della direttiva. L’anno prossimo, quando inizieranno gli scambi, le società che non useranno le loro quote potranno venderle ad altre società che abbiano problemi a mantenersi entro i limiti delle quote loro assegnate. In questo modo, le emissioni saranno ridotte laddove ciò si rivelerà meno costoso. All’inizio di quest’anno la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora a tutti gli Stati membri della Ue-15 per non aver recepito la direttiva in questione nel diritto nazionale entro il termine del 31 dicembre 2003. La Commissione intende ora inviare un parere motivato agli Stati membri, fatta eccezione per Austria, Francia, Germania e Svezia, che hanno nel frattempo presentato i pertinenti atti legislativi, attualmente in corso di esame da parte della Commissione. La Commissione è tuttavia consapevole che nella maggioranza degli Stati membri la legislazione in questione è in corso di esame da parte dei parlamenti nazionali e che i piani nazionali di assegnazione delle quote sono in fase di stesura. Piani nazionali di assegnazione delle quote La direttiva sullo scambio di quote di emissioni stabiliva che gli Stati membri della Ue-15 dovevano presentare alla Commissione “piani nazionali di assegnazione” entro il 31 marzo 2004. A tutt’oggi Grecia e Italia non hanno ancora notificato i rispettivi piani di assegnazione e pertanto la Commissione invierà loro una lettera di costituzione in mora. In data odierna la Commissione ha approvato i piani di otto Stati membri a condizione che ad alcuni di essi siano apportate le opportune migliorie. A questo ultimo aspetto è dedicato un comunicato stampa a parte (Ip/04/862 e Memo/04/44). Infolink: http://europa.Eu.int/comm/environment/climat/emission.htm  
     
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