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Notiziario Marketpress di Venerdì 12 Marzo 2004
 
   
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  APPELLO DEL GRUPPO MIRIAM FORTE CONSULTING “AZIENDE E CONSUMATORI UNITI CONTRO I ‘CONCORSISTI’” L’INDIRIZZO INTERNET DOVE SPEDIRE LE PROTESTE  
   
  Milano, 12 marzo 2004 - In Italia si è affermata una nuova categoria di professionisti: i ‘concorsisti’, quelli che con metodo, per lo più illecito, vincono a tappeto quasi tutti i giochi a premio, inclusi quelli televisivi e radiofonici, spesso senza neppure aver acquistato il prodotto al quale la promozione era legata. Forse anche per questo si è formata l’opinione comune che “ai giochi vincono sempre gli stessi, quindi è inutile partecipare”. Così a subire il danno non sono solo i consumatori onesti, che perdono opportunità preziose per aggiudicarsi premi interessanti, ma anche le aziende che ci rimettono investimenti milionari. Ora contro questo malcostume il Ministero delle Attività Produttive in difesa dei consumatori ha chiesto alle aziende di utilizzare speciali filtri informatici nei call center o in internet per selezionare i codici di riconoscimento degli aspiranti concorrenti. Miriam Forte, una delle più note consulenti nel settore, alla guida del Gruppo Miriam Forte Consulting, lancia un Sos ad aziende e consumatori onesti perché si uniscano per chiedere al Ministero provvedimenti mirati contro i ‘concorsisti’ che non penalizzino il mercato. Chi vuole far sentire la propria voce e segnalare abusi www.Regolamentieconcorsi.it Il trucco svelato Quando il concorrente compone il numero telefonico indicato sulla promozione, deve farsi riconoscere con la “parola d’ordine” richiesta dal regolamento del gioco stesso, che può essere il suo nome, il suo numero di telefono, un codice ecc. Il filtro informatico riconoscerà i codici inventati o già utilizzati smascherando il trucco e rifiutando le candidature indebite. Uno dei casus belli che hanno mosso il Ministero delle Attività Produttive a prendere provvedimenti è stato quello di una signora di Catania che si è registrata a vari giochi radiofonici di una nota emittente nazionale prima con il proprio cognome, poi con il cognome del marito e la terza volta con il nome della figlia, riuscendo così a vincere più premi. Il diritto a partecipare Per quanto riguarda le norme che regolano la partecipazione ai giochi a premi, ci sono poi altre questioni in sospeso. L’associazione Quizzisti Araba Fenice e il Codacons sostengono che per ogni gioco e per ogni stagione televisiva una persona può vincere una sola volta, come hanno ribadito in un dossier presentato nel luglio scorso al Presidente Rai, Lucia Annunziata, e all’Autorità per le comunicazioni. Di fatto tale regola è in contrasto con il Dpr 430 che non prevede tali esclusioni. “Per i giochi radiofonici auspico che si imponga l’orientamento del Codacons - commenta Miriam Forte – perché capita spesso che si candidino le stesse persone con nomi diversi intasando le linee telefoniche e impedendo l’accesso ad altri concorrenti. Anche in tv è stato più volte segnalato con enfasi che su diversi canali e in diversi giochi si ritrovano le stesse facce. Questo non dipende dalla rete radiofonica e televisiva o da chi fa le selezioni. Bisognerebbe piuttosto che i consumatori onesti fossero più perseveranti e si presentassero alle selezioni invece di pensare che la fortuna premia sempre i soliti. Il recente festival di Sanremo ci ha ben dimostrato che la sfortuna non esiste. Ognuno è il responsabile della propria sorte. Tra l’altro voglio ricordare che è interesse dell’azienda consegnare i premi a chi gioca e vince regolarmente, tanto che alcune grandi società, precedendo le disposizioni ministeriali, si sono strutturate autonomamente per evitare i blocchi di sistema e per impedire ai “soliti furbi” di portarsi a casa un maggior numero di premi. Quando un’azienda avvia un concorso lo fa per incentivare la vendita di un prodotto oppure per fidelizzare il proprio cliente sostenendo costi non indifferenti. Paga, infatti, le tasse anche per il vincitore, paga l’agenzia creativa, la società di servizi che si occupa di imballare e spedire i premi, lo studio di consulenza che si occupa di predisporre la pratica ministeriale e, infine, i suoi impiegati. Non dimentichiamo poi che i premi non assegnati devono essere devoluti in beneficenza. A fronte di questi sforzi è evidente che l’azienda ha tutto l’interesse alla piena soddisfazione dei propri clienti. Certo, per vincere bisogna concorrere”.  
     
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