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Notiziario Marketpress di Venerdì 12 Marzo 2004
 
   
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  COSTITUITO A LIVELLO REGIONALE UN COMITATO DI ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO A TUTELA DEI SOGGETTI PIÙ DEBOLI. ALLA REGIONE MARCHE LA RICHIESTA DI PERCORSI PARTECIPATI IN TEMA DI INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA  
   
  Ancona, 12 marzo 2004 - Lo scorso 9 marzo le associazioni: Alzheimer Marche, Anglat Marche, Angsa Marche, Aism regionale, Anffas Jesi, Associazione paraplegici Marche, Centro H, Ancona, Ass. Libera mente, Fano, Ass. Free Woman, Ancona, Gruppo Solidarietà, Moie di Maiolati (An), Uildm, Ancona, Tribunale della salute, Ancona, hanno costituito un Comitato permanente al fine di seguire l’applicazione e l’evoluzione della normativa regionale in ambito sanitario, sociosanitario e sociale. Il Comitato chiede in particolare alla Regione Marche di attivare percorsi partecipati tra i diversi soggetti coinvolti (regione, enti locali, aziende sanitarie, organizzazioni sindacali, associazioni), al fine di definire per tutto il territorio regionale ai diversi livelli (domiciliare, semiresidenziale, residenziale), l’applicazione dei Livelli essenziali di assistenza riguardanti i servizi socio sanitari. Le indicazioni del recente Piano sanitario e l’approvazione dei Regolamenti riguardanti le strutture diurne e residenziali previste dalla legge 20/2002 (che identificano anche nuove strutture sociosanitarie) rendono, infatti, non rinviabile la chiara definizione delle competenze - anche finanziarie - tra settore sanitario e settore sociale. In particolare Il Comitato ritiene urgentissimo definire a livello regionale le prestazioni che il servizio sanitario deve garantire a completo carico del fondo sanitario e quelle che prevedono la partecipazione (e con quale percentuale) del settore sociale; così come vanno definite le modalità di contribuzione, quando prevista, degli utenti. Definizione che non può prescindere dalla partecipazioni delle associazioni di familiari e utenti. Il Comitato ricorda l’estrema gravità della situazione nel territorio regionale. Per molte strutture a livello regionale non sono definite con chiarezza le regole di funzionamento e gli oneri economici tra sanità e assistenza sociale. Solo a riguardo delle strutture residenziali per anziani, la maggioranza sono autorizzate per l’accoglienza di persone autonome, in realtà circa il 60-70% dei ricoverati è in condizione di non autosufficienza prodotta da gravi malattie. Le rette sono quasi sempre a carico degli stessi utenti con cifre che vanno dai 1000 a 2000 euro mensili; anche quando interviene finanziariamente il settore sanitario le quote a carico degli utenti raggiungono cifre pari a 1500 € provocando gravi problemi finanziari per le famiglie di questi malati. Le associazioni ritengono del tutto inaccettabile che si continui a scaricare sulle famiglie oneri del tutto insopportabili e chiedono alla regione di adempiere ai propri obblighi di applicazione delle normative nazionali in materia di integrazione socio sanitaria. Le associazioni ricordano che: - la realizzazione della necessaria integrazione operativa tra settore sociale e sanitario richiede una precisa definizione delle titolarità istituzionali nella gestione dei servizi evitando di perpetuare l’esperienza di impotenza dei cittadini di fronte al palleggiamento delle responsabilità fra aziende sanitarie e comuni. - devono essere assicurate, con certezza, le risorse finanziarie necessarie all’erogazione dei servizi e delle prestazioni evitando, come oggi avviene, di accollarne gli oneri alle fasce più deboli della popolazione. La segreteria del Comitato è presso il Centro H, Via Mamiani 70, 60125 Ancona. Telefono e fax 071-54206, posta elettronica: grusol@grusol.It  
     
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