|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 08 Luglio 2004
|
|
|
|
|
|
Web alimentazione e benessere |
|
|
L’ITALIA SI PROFILA MIGLIOR PARTNER EUROPEO PER L’ENOGASTRONOMIA CILENA
|
|
|
|
|
|
La settimana di menu-degustazioni preparati dal famoso chef Guillermo Rodriguez, agli Orti di Leonardo di Milano, ha fatto conoscere i sapori del Cile e messo in luce l’alta qualità dei prodotti e il ruolo del Cile come leader mondiale per le esportazioni di salmone del Pacifico e quello del nostro Paese come primo partner commerciale dell’Unione Europea Si è conclusa con grande successo l’iniziativa Gastronomia e Vini del Cile organizzata nel ristorante Orti di Leonardo di Milano del “patron” Angelo Franzini, con il patrocinio dell’Ufficio commercio e turismo dell’Ambasciata del Cile in Italia e che ha avuto per protagonista d’eccezione Guillermo Rodriguez, chef executive dell’hotel Plaza San Francisco di Santiago del Cile e cuoco di fiducia della Presidenza della Repubblica cilena. La settimana enogastronomica all’insegna della scoperta dei sapori del Cile ha consentito ad un pubblico particolarmente numeroso e raffinato - giunto non solo dall’hinterland milanese ma anche da altre città - di apprezzare l’alto standard qualitativo dei prodotti e alcune delle più rinomate specialità delle tradizioni della cucina cilena, caratterizzata dalla fusione dei sapori intensi dei prodotti delle terre più calde con quelli più delicati dei prodotti delle pianure temperate e dei mari più freddi. I piatti dei menù-degustazione che Guillermo Rodriguez ha preparato in collaborazione con Danilo Angé e Ferenc Beke, rispettivamente capo della brigata di cucina e pasticcere del ristorante Orti di Leonardo, sono stati accompagnati, ogni sera da una differente serie di grandi vini, tutti di produzione cilena come Tarapacà (Trade Marketing); Canata (Biscaldi Luigi Import Export); Santa Carolina (Mgm mondo del vino); Ventisquero (Dondevan) e Montes (Gourmet Ladele). Da notare che, sebbene il vino non rientri nella categoria dei prodotti tradizionali del Cile, esso rappresenta comunque una “voce” sempre più importante in termini di promozione e di prestigio in tutto il mondo. Le esportazioni, dal 2002 al 2003, sono passate, in valore, da 1,3 milioni a 1,8 milioni di Euro con un incremento del 32%. Attualmente, in Italia, per esempio, sono già più di venti le cantine cilene presenti con i loro vini più pregiati (molti dei quali premiati all’ultima edizione del Vinitaly). A conferma della “vitalità” dell’agroalimentare cilena e degli alti standard qualitativi raggiunti anche dai prodotti non tradizionali, nella vetrina dei vini allestita agli Orti di Leonardo proprio in occasione della settimana enogastromica, un posto d’onore è stato riservato anche ad un olio extravergine di oliva prodotto in Cile che è stato premiato di recente a Cibus dall’Associazione internazionale dei Mastri Oleari come il “miglior fruttato del mondo”. Agli incontri conviviali di Milano, suggellati, fra l’altro, dalla presenza dell’Ambasciatore del Cile in Italia José Goñi e del Console Generale Aggiunto a Milano Eliana Merlet farà seguito la grande iniziativa promozionale di respiro internazionale Experience the Flours of Chile (assaggia i sapori del Cile); finalizzata a far conoscere non solo i prodotti ma anche i territori del grande Paese dell’America Meridionale. La settimana enogastronomica di Milano è stata anche l’occasione per mettere in evidenza l’importanza che il settore agroalimentare cileno riveste nel panorama mondiale e, in particolare in quello delle esportazioni verso l’Italia, che è il maggior partner commerciale per il Cile, fra tutti i Paesi dell’Unione Europea. Gli scambi commerciale tra Italia e Cile continuano ad aumentare, in volume e in valore. Le esportazioni di prodotti italiani verso il Cile, lo scorso anno sono cresciute del 9%. Non tutti sanno, per esempio, che il Cile è il primo esportatore mondiale di salmone del Pacifico congelato, il secondo esportatore mondiale di farina di pesce, di pere e uva da tavola; il terzo esportatore mondiale di kiwi, il quarto esportatore mondiale di mele e di pesche e il sesto esportatore mondiale di vino. Tutto questo grazie agli elevati standard qualitativi raggiunti dalle aziende cilene. Ai dati forniti dall’ufficio commerciale dell’Ambasciata del Cile in Italia risulta che il 23% del totale delle esportazioni cilene è diretto all’Unione Europea e di questa percentuale circa il 18% finisce sul mercato italiano. Un mercato costituito da consumatori particolarmente esigenti e regolato da norme restrittive molto severe per quanto riguarda proprio la qualità, l’etichettatura e i certificati d’imbarco. Nel 2003, secondo i dati Istat il valore del totale delle esportazioni dal Cile verso l’Italia, è stato 1.018 milioni di Euro, contro i 971 milioni dell’anno precedente, il che significa, quindi, una crescita del 5%. I due principali settori alimentari di esportazione dal Cile verso l’Italia sono il pesce e la frutta fresca; nel 2003 hanno raggiunto, rispettivamente, un valore di 30 milioni e 67 milioni di Euro. L’italia, che importa pesce per una media di oltre 2,4 miliardi di Euro all’anno, a causa della crescente ridotta disponibilità di pesci nei mari europei (dovuta sia alle politiche restrittive sulla pesca, sia all’aumento della domanda) ha incrementato le importazioni di prodotti di mare dal Cile che, annualmente, si attestano su una media di oltre 30 milioni di Euro. Gli acquisti riguardano soprattutto crostacei e molluschi freschi, surgelati e in conserva, seguiti da merluzzo e salmone congelato. Degno di nota è il fenomeno dell’aumento della domanda di piatti preparati, soprattutto nel nord Italia, per cui si profilano grandi opportunità per i prodotti cileni congelati non più solo come “materie prime”, ma come derrate ad alto valore aggiunto. Il Cile occupa il settimo posto nella classifica italiana dei fornitori di frutta fresca di tutto il mondo, ma è al primo posto come fornitore di uva, mele e kiwi, al secondo per i frutti di bosco (more, fragole e mirtilli) e al terzo per le pere. Dal 2000 le esportazioni cilene di frutta fresca verso l’Italia sono cresciute ad un tasso medio annuo del 18%, e il numero di varietà esportate si è più che duplicato. I prodotti che hanno visto una maggior crescita nelle esportazioni sono stati i kiwi, con una crescita del 39,5%, seguiti dalle mele, con una crescita del 22%. Tutto questo a conferma degli alti standard qualitativi dei prodotti raggiunti grazie ad una intelligente politica agricola del governo cileno e all’impegno dei singoli agricoltori.
|
|
|
|
|
|
<<BACK
|
|
|
|
|
|
|
|