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Notiziario Marketpress di
Venerdì 12 Marzo 2004
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GIOVANI, VOGLIA DI METTERSI IN PROPRIO PRESENTAZIONE DEL SONDAGGIO PROMOSSO DA CNA |
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Milano, 12 marzo 2004 - Il 55% dei giovani italiani dai 18 ai 34 anni potrebbe fare l'imprenditore considerando questa occupazione un ottimo lavoro. Quasi il 40% del campione possiede una propensione medio alta a mettersi in proprio. È quanto emerge dal sondaggio nazionale effettuato da Swg su incarico di Cna e di Cna Inprorio. Il focus, è stato condotto alla fine dello scorso anno fra i giovani di 6 città italiane, Bologna, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino. Le nuove generazioni, piuttosto preparate dal punto di vista scolastico (il 60% è diplomato, il 21,7% laureato, e solo 1'11,6 si è limitato a raggiungere la qualifica della scuola dell'obbligo), sceglierebbero volentieri il terreno dell'imprenditoria. Per la verità un quinto dei giovani italiani lo ha già fatto e ha ottenuto risultati soddisfacenti nell'84% dei casi. I giovani dai 24 ai 35 anni confessano di preferire stabilità e sicurezza (il 70% dei casi). Tuttavia 1 su 3 (circa il 33 % del campione )riconosce il valore costruttivo del rischio individuale, il sale dell'attività in proprio. In sostanza il 21, 4% dichiara di possedere una propensione al rischio elevata e il 6,7% media. Non a caso la voglia di mettersi in proprio è media per il 30,8% dei casi e alta (ovvero vicina al massimo gradimento) per l'8,4% degli intervistati. Dato molto interessante è anche quello relativo alla disponibilità di scegliere un'attività di impresa non convenzionale (22,7% degli intervistati). Insomma, le nuove professioni consulenziali e non legate agli ordini professionali piacciono ai giovani. La ricerca delinea, dunque, un quadro secondo il quale l'Italia possiede un ottimo humus imprenditoriale giovanile. Ma cosa frena questa scelta individuale? Secondo il sondaggio oltre il 67% dei ragazzi pensa che la nostra società non premi abbastanza chi è disposto ad assumersi rischi. Mancano inoltre i capitali. Quasi il 25% di chi si dichiara non interessato all'imprenditoria, infatti, scarta questa possibilità per mancanza di fondi, senza contare che chi ha già provato in passato questa esperienza non si sente aiutato. Il 18% circa di chi ha incontrato problemi nello svolgimento del lavoro autonomo ha faticato, infatti, a trovare clienti. I numeri del sondaggio evidenziano che il 24,5% degli intervistati si dichiara poco propenso a mettersi in proprio per mancanza di capitale. La questione del credito è dunque prioritaria anche per coloro che non hanno ancora iniziato una propria attività imprenditoriale. La questione, secondo il Comitato Giovani Imprenditori Cna, è legata a un fattore generale (la società che non premia chi si assume un rischio) e uno particolare (la mancanza di credito). "Dobbiamo da un lato lavorare per promuovere lo spirito imprenditoriale e far capire bene cosa intendiamo per rischio – afferma Fabio Giovannini, presidente nazionale Comitato Giovani Imprenditori Cna - e poi spingere affinché le banche diventino dei veri partner per le imprese. Gli istituti di credito, infatti, premiano le idee delle grandi imprese, a volte con risultati nefasti, come quelli riportati dalle prime pagine dei quotidiani".
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