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Notiziario Marketpress di
Giovedì 01 Luglio 2004
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Web alimentazione e benessere |
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ALTROCONSUMO: A RISCHIO L'ACQUA FILTRATA SERVITA NEI RISTORANTI MEGLIO BERE QUELLA DEL RUBINETTO
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L’acqua filtrata servita nei ristoranti, spesso spontaneamente, in alternativa alla minerale in bottiglia peggiora quella del rubinetto dello stesso ristorante sia sotto il profilo igienico sia, spesso, dal punto di vista chimico. Questi i risultati di un’inchiesta condotta da Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, e pubblicata sul numero di luglio dell’omonima rivista, già segnalati, per ora senza risposta, a Asl e Nas. Sono stati visitati 16 ristoranti, 5 a Roma e 11 a Milano, che servono abitualmente acqua filtrata. In appositi recipienti sterili sono stati prelevati campioni sia di acqua servita in tavola, sia di acqua di rubinetto dei bagni, per valutare l’efficacia dell’impianto di filtrazione. In tutti i casi nell’acqua filtrata sono state registrate cariche batteriche superiori, anche di molto, all’acqua potabile di partenza, dovute con grande probabilità alla cattiva manutenzione dei filtri. Il fatto che il problema sia così generalizzato suona come un preoccupante campanello d’allarme e fa ritenere che l’utilizzo di questi sistemi non dia sufficienti garanzie ai consumatori. E infatti, in una caraffa servita a Milano abbiamo trovato un batterio patogeno, lo Pseudomonas aeruginosa – confermato da un secondo campione, prelevato a distanza di una settimana – che se presente in quantità elevate può provocare infezioni. In un altro campione, sempre a Milano, abbiamo rilevato un valore di nitriti superiore alla soglia consentita per legge, mentre l’acqua di rubinetto dello stesso ristorante, prima di essere filtrata era in perfetta regola. I filtri inoltre modificano le caratteristiche dell’acqua potabile, spesso impoverendola di sali minerali, variando il contenuto di sodio, che in due casi aumenta di quasi dieci volte, o addolcendola a tal punto che in alcuni campioni di Milano l’acqua non risponde più ai requisiti di potabilità indicati dalla legge. Infine, per bere quest’acqua si pagano mediamente 2 euro per una brocca che ne contiene meno di un litro. Un business dell’acqua che va ad affiancare, in maniera altrettanto inutilmente costosa per il consumatore, quello della minerale in bottiglia. Appena ricevuti i risultati di laboratorio, a fine maggio, Altroconsumo ha presentato un esposto alle Asl e ai Nas di Milano e Roma per segnalare i rischi dell’acqua servita in brocca. Nessuna risposta è pervenuta ad oggi. A tutela della salute dei consumatori, Altroconsumo invita i ristoratori a osservare la prassi di autocontrollo igienico (Haccp); che riguarda tutte le fasi di manipolazione e somministrazione di alimenti, e chiede interventi e controlli tempestivi in tutta Italia da parte di Asl e Nas sia sull’acqua servita sia sullo stato dei filtri. Altroconsumo, infine, invita i consumatori a non spendere inutilmente denaro per l’acqua microfiltrata: per dissetarsi l’acqua di rubinetto va benissimo e non costa nulla. Altrimenti, per lo stesso prezzo, meglio ordinare una minerale in bottiglia chiusa.
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