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Notiziario Marketpress di
Sabato 13 Marzo 2004
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BIRMANIA / IL PAESE DELLE MILLE PAGODE D’ORO |
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Un viaggio in Birmania, una delle nazioni più estese, intatte e sconosciute del Sud-Est asiatico in quanto solo di recente ha aperto le sue frontiere al turismo, finisce per trasformarsi essenzialmente in un itinerario tra le centinaia di migliaia di pagode, stupa, templi e monasteri di ogni epoca e dimensione, disseminati in ogni dove. Non perché questa terra, di antica ed elevata civiltà, non abbia altro da offrire al visitatore. Tutt’altro. Si da però il caso che la Birmania – o meglio il Myanmar, nuovo nome adottato dal 1988 – sia il paese dove risulta maggiormente radicata e diffusa la religione buddista di tradizione theravada, considerata la più pura e rigorosa, capace di permeare ogni attimo e ogni gesto della vita, tanto che ogni birmano è stato o sarà monaco almeno per un breve periodo della propria esistenza. Non deve quindi sorprendere il fatto di trovare pagode un po’ ovunque, tutte amorevolmente curate dai fedeli che aspirano ad acquisire in questo modo benemerenze per la vita futura, anche perché quella attuale non ha da offrire particolari gratificazioni, fino ad essere in parecchi casi interamente ricoperte da lamine d’oro. Centro vitale del paese è l’Irrawady, il grande fiume che l’attraversa da nord a sud in tutta la sua estensione; lungo le sue sponde è nata e si è sviluppata una cultura che ha radici antichissime e che sopravvive pressoché immutata ancora oggi rendendo (non si ancora per quanto) la Birmania una nazione fuori dal mondo, immersa in una dimensione che pare irreale tanto risulta lontana dai nostri ritmi e dai nostri parametri. L’operatore milanese “Drive Out Viaggi”, specializzato in viaggi a valenza culturale, propone in Myanmar un percorso individuale di 13 giorni dedicato alla scoperta delle antiche capitali, capace di offrire al tempo stesso un eloquente spaccato sul paese e sui suoi peculiari stili di vita. L’itinerario parte dall’attuale capitale Yangon, chiamata fino a ieri Rangon, città portuale fluviale dominata dall’imponente mole della Shwedagon pagoda, lo stupa più grande e famoso del mondo che contiene otto capelli del Budda, alto 91 metri e interamente ricoperto d’oro e pietre preziose, un monumento d’arte e di fede che da solo giusticherebbe un viaggio. Dopo Twante, famosa per i suoi laboratori di terracotta, si vola a Bagan, prima capitale dell’impero birmano saccheggiata nel 1287 dai mongoli di Kublai Kan, per visitare ciò che resta dei suoi 1.300 templi, consedarati una delle aree archeologiche più ricche e importanti dell’Indocina. Passando per il Monte Popa, considerato l’Olimpo degli dei locali e quindi disseminato di un’infinità di templi, stupa ed altari, si raggiunge Mandalay, ultima capitale imperiale e centro della cultura birmana e del sapere buddista. In volo ci si trasferisce quindi a Helo, situato tra i riposanti paesaggi dell’altipiano Shan, per visitare la sacra grotta di Pindaya con le sue 800 statue di Budda di varie grandezze e stili, le più antiche vecchie di 2.200 anni, e il lago Inle, affascinante per le costruzioni erette su palafitte, i mercati in barca e gli orti galleggianti coltivati sull’acqua. Si rientra infine in aereo a Yangon, per dedicare l’ultimo giorno alla visita dei restanti monumenti di quest’intrigante città: il quartiere cinese, i mercati d’artigianato, la statua del Budda reclinato lunga 70 metri, la Sule pagoda costruita oltre duemila anni or sono. Partenze giornaliere individuali (minimo 2 persone) per tutto l’anno con voli di linea Thai da Roma (e da ogni altro aeroporto italiano), pernottamenti con prima colazione in hotel 4 stelle, itinerario su auto privata con autista-guida di lingua inglese, quote da 2.230 euro; possibilità di mezza o pensione completa in hotel a 5 stelle e di guida parlante italiano. Drive Out Viaggi propone in Myanmar altri tre diversi itinerari, con analoghe modalità e durata compresa tra 11 e 15 giorni.Infolink: www.driveout.it
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