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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 07 Luglio 2004
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LA VALUTAZIONE A MEDIO TERMINE DEGLI STRUMENTI DEL 6PQ NE LODA L'AMBIZIONE, MA RITIENE CHE SI POSSA FARE ANCORA MOLTO PER MIGLIORARNE L'IMPLEMENTAZIONE |
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Bruxelles, 7 luglio 2004 - Il 3 luglio Ramon Marimon, segretario di Stato spagnolo dal 2000 al 2002 e presidente del comitato di esperti d'alto livello incaricato di condurre la valutazione a medio termine dei nuovi strumenti introdotti per il Sesto programma quadro (6Pq); ne ha presentato i risultati al Consiglio informale Competitività. La relazione contiene un certo numero di raccomandazioni sui Progetti integrati e le reti di eccellenza, alcune delle quali possono essere già attuate nel 6Pq, mentre altre troveranno applicazione nel 7Pq, ha dichiarato al Notiziario Cordis il Dr Marimon. Come evidenziato nella relazione, la comunità scientifica si attendeva molto dal 6Pq, specie dai suoi nuovi strumenti. Poiché queste aspettative sono state soddisfatte solo in parte, alcuni passaggi della relazione appaiono abbastanza negativi. Tuttavia, come sottolineato dal Dr Marimon, i partecipanti allo studio si sono espressi in genere più che positivamente a proposito dei nuovi strumenti in termini di obiettivi e di ambizioni. 'Le critiche si appuntano piuttosto sull'attuazione e la percezione delle dimensioni'. 'Il più importante approfondimento scaturito dallo studio è che dobbiamo essere maggiormente allineati con quello che la comunità scientifica ha la volontà e la capacità di fare', ha detto Marimon. Le 12 raccomandazioni stilate dal comitato Marimon riguardano un'ampia gamma di questioni, tra cui la chiarificazione degli obiettivi degli strumenti, la maggiore flessibilità per i partecipanti, la massa critica, la differenza tra Progetti integrati e Strep (progetti specifici mirati di ricerca); il sostegno ai gruppi di ricerca innovativa, le piccole e medie imprese (Pmi) e la valutazione dei progetti. Due delle principali preoccupazioni dei partecipanti allo studio erano i costi di presentazione delle proposte e le percezioni delle dimensioni che dovrebbe avere un consorzio di progetto. 'È un'idea assai comune, e del tutto erronea, che i nuovi Strumenti debbano avere grandi dimensioni', si afferma nel sunto esecutivo della relazione. 'La 'massa critica' dipende dall'argomento, l'area tematica, i partecipanti e l'impatto potenziale e il valore aggiunto. Il concetto della 'taglia unica' non dovrebbe trovare applicazione in tutte le aree tematiche e gli Strumenti'. Di questo avviso era già il direttore generale della Dg Ricerca della Commissione Achilleas Mitsos, che, parlando al Notiziario Cordis il 1° luglio, aveva detto: 'La caratteristica distintiva di ciascuno strumento non è la sua taglia, ma la sua portata. Reti di eccellenza, Progetti integrati e Strep hanno ciascuno obiettivi diversi e una diversa ragion d'essere. Per cui è la loro portata che porta alla definizione degli strumenti, non le loro dimensioni. Non vogliamo grandi cose [...]. Per fare un esempio di quello che sto cercando di dire, dobbiamo ritrovarci in condizione di avere, per esempio, uno Strep di dimensioni maggiori di un Progetto integrato'. Riferendosi specificamente alle reti di eccellenza, Mitsos ha aggiunto che 'le buone intenzioni [della Commissione] di avere qualcosa di semplice' - basando i calcoli di finanziamento sul numero di ricercatori implicati e il tipo di ricerca - 'hanno indotto le persone, con questo insistere sulle dimensioni e le grandi cose, a pensare che debbano presentarsi con proposte enormi, con tantissimi ricercatori e laboratori e molta meno integrazione. Si possono integrare 2 o 3, magari 5 laboratori, ma integrarne 50 o 70 è una parola'. Il Dr Mitsos ha sottolineato che la Commissione ha già provveduto a raddrizzare le cose al riguardo. 'Il secondo invito è stato molto più chiaro e l'opposizione molto inferiore', ha detto Mitsos. 'In massima parte è stata colpa nostra', ha aggiunto. 'Quando tu scrivi una cosa e il lettore ne legge un'altra, la colpa non è mai del lettore'. La relazione di valutazione a medio termine solleva anche la preoccupazione che la prescrizione di certi strumenti per certi inviti spinga certi consorzi a dare alle loro proposte la forma che ritengono più indicata per avere maggiori chance di ricevere finanziamenti. 'Per avere l'approvazione, le persone modificano quello che vogliono', ha detto al Notiziario Cordis il Dr Marimon, che quindi raccomanda che siano i ricercatori stessi a scegliere lo strumento che giudicano più appropriato ai loro obiettivi di ricerca. 'La Commissione europea dovrà specificare il portafoglio di strumenti disponibili e gli obiettivi strategici. I partecipanti definiranno lo specifico obiettivo di ricerca che perseguono e perché sia possibile raggiungerlo con lo strumento che hanno scelto', recita la terza raccomandazione della relazione. 'Dovremmo dare ai partecipanti maggior voce e peso', ha aggiunto il Dr Marimon. Il comitato ha trovato i costi e i rischi della partecipazione al 6Pq 'irragionevolmente alti'. Per questo i membri propongono l'adozione di una procedura di valutazione in due fasi. Secondo questa procedura, i potenziali partecipanti dovrebbero dapprima presentare una proposta succinta, che sarebbe valutata in base a un insieme limitato di criteri, tra cui l'adeguatezza e l'eccellenza. 'Dopo avere saputo di avere una possibilità di essere finanziati, i partecipanti potrebbero descrivere in dettaglio il progetto ed investire di più nella proposta', ha detto il Dr Marimon al Notiziario Cordis. Per ora il lavoro del Dr Marimon e dei suoi colleghi del comitato è concluso. Essi hanno assolto il mandato di valutare l'efficacia dei nuovi strumenti, come richiesto dal Parlamento europeo e dal Consiglio durante le negoziazioni del 6Pq. 'Credo che il nostro onesto lavoro sia stato bene accolto', ha detto il Dr Marimon, che è compiaciuto del risultato in quanto ritiene che la relazione si basi su opinioni più che giuste. 'Abbiamo ottenuto davvero dei buoni risultati', ha detto. Adesso è in attesa della risposta ufficiale da parte della Commissione, dal cui tenore dipenderà o meno la stesura di una replica da parte del comitato. Per quanto riguarda la Commissione, 'l'accettazione implica una modifica delle procedure', ha concluso Marimon. Giudicando in base ai commenti del Dr Mitsos, che ha usato l'espressione 'continuazione senza dogmi' per riferirsi all'intenzione della Commissione di adeguarsi alle critiche della relazione e introdurre modifiche ove appropriato, le procedure sono già in fase di rivalutazione. Infolink: http://www.Cordis.lu/fp6/instruments_review
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