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Notiziario Marketpress di Sabato 13 Marzo 2004
 
   
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  IL TURISMO CONGRESSUALE A MILANO: UN BUSINESS DA 1,6 MILIONI DI EURO AL GIORNO, QUASI 2 MILIONI DI TURISTI, UN GIRO D’AFFARI DI 600 MILIONI DI EURO ALL’ANNO. IL CAPOLUOGO LOMBARDO PROMOSSO PER SHOPPING, SVAGO E CULTURA  
   
  Rende il turismo congressuale a Milano: 8 mila incontri e 1,8 milioni di partecipanti, per un giro di affari complessivo che sfiora i 600 milioni di euro annuali, 1,6 milioni di euro al giorno, grazie ai 5.000 turisti quotidiani. Di questi, oltre la metà ricade sul territorio, come spese per alloggio (109,6 milioni di euro), ristorazione (80,8 milioni), shopping (74,7 milioni), divertimento (32,4 milioni), cultura (24,7 milioni), trasporti (in particolare taxi, 10,4 milioni). Il turista congressuale tipo rimane a Milano in media 3 notti e spende intorno ai mille euro. In quasi un caso su due è straniero (in particolare francese o tedesco) e promuove Milano a pieni voti: per 3 turisti su 4 è da considerare una città a tutti gli effetti turistica. Soprattutto grazie allo shopping (voto medio: 9,3), ma anche per lo svago (8,9), per il mangiare (8,9) e per la cultura (8,7). E per i congressi Milano si colloca al secondo posto in Italia dietro Roma. In 5 anni Milano perde il primo posto per numero di incontri organizzati (-2.800 incontri), mentre i partecipanti registrano +500 mila presenze. Ma se consideriamo i soli eventi internazionali ospitati, Milano in Italia scende al 5° posto dietro a Roma, Firenze, Trieste e Venezia. Sono questi alcuni dei dati che emergono da una ricerca della Camera di Commercio di Milano sulle “Caratteristiche del turismo congressuale a Milano” (dati anno 2002). E i congressi in pieno centro sono soprattutto in Camera di Commercio: a pochi passi dalla Madonnina tra palazzo Affari ai Giureconsulti e palazzo Turati sono 700 i posti disponibili. Uno su 20 su un’offerta complessiva di 15.000 nel centro storico più allargato, frammentati in 44 diverse sedi. In Camera di Commercio sono circa 1.000 gli eventi ospitati ogni anno, tra cui decine di visite istituzionali dei governi internazionali e delle rappresentanze economiche (www.palazzoturati.it e www.palazzoaffari.it). “I dati più recenti – ha commentato Renato Borghi, presidente dell’Osservatorio Turismo della Camera di Commercio di Milano - sottolineano la crescente importanza del turismo congressuale. Negli ultimi 5 anni è infatti diventato il primo per fatturato e il terzo per presenze tra i diversi segmenti turistici nel nostro paese. Il turista congressuale è ancora più esigente del tipico turista medio, e quindi il fatto che Milano emerga come una città viva, che offre occasioni per discutere di lavoro e di affari, ma anche tanta cultura e divertimento, fa ancora più piacere. E se c’è una leggera flessione negli incontri offerti, anche per le difficoltà a livello internazionale, fa da contraltare una crescita continua della presenza di turisti. Uno scenario che potrebbe diventare ancora più rosa in tempi brevi alla luce del progetto di creazione di un nuovo centro congressi nell’area Montecity-Rogoredo e al nuovo polo fieristico di Rho-Pero”.UN CONGRESSO IN PIENO CENTRO: IN CAMERA DI COMMERCIO. Palazzo Turati, sede istituzionale della Camera di Commercio di Milano e Palazzo Affari ai Giureconsulti, a pochi passi dal Duomo, sono i centri congressuali dell'ente milanese, che li ha ristrutturati restituendo alla città due edifici di importanza storica e offrendo ad aziende e istituzioni la possibilità di utilizzare gli spazi per l'organizzazione di convegni, workshop, business meeting, conferenze e seminari in pieno centro. Palazzo Turati: conferenze, incontri, convegni e seminari vengono organizzati al primo piano dove si trovano 5 sale in grado di ospitare complessivamente più di 300 persone. Palazzo Affari ai Giureconsulti: in grado di ospitare complessivamente oltre 400 persone, è dotato di 6 sale convegni e 3 suite affari, disposte su 4 piani per una superficie totale di 4000 mq. TUTTI I DATI DELLA RICERCA. Quanto rende il turismo congressuale. Considerando l’indotto prodotto dai visitatori che vengono a Milano per partecipare a Congressi, si arriva ad una stima di quasi 600 milioni di euro annuali (598,7 milioni). Di questa spesa complessiva, il 55% (pari a 332,6 milioni di euro) rappresenta una ricaduta sul territorio, a cui si devono aggiungere i 172,1 milioni di euro per spese di iscrizioni al Congresso e i 94 milioni di euro per spese trasporto necessarie per raggiungere Milano. Milano esce ampiamente promossa dal giudizio dei turisti congressisti: per quasi 3 turisti su 4 (72%) Milano deve infatti essere considerata a tutti gli effetti una città turistica, e non solo di affari. In particolare, tra le varie opportunità turistiche che la città offre ai suoi ospiti, Milano riceve un voto pari a 9,3 per quanto riguarda lo shopping; un 8,9 sia per svago che per ristorazione; e un 8,7 per la cultura. Il giudizio sui mezzi di trasporto è invece un po’ meno rosa: per i metrò un voto pari a 7,7, per tram e autobus a 7,2. Secondo i congressisti il problema più urgente che Milano deve affrontare è il traffico (44,3%); seguito dall’inquinamento (18,9%); dalla vivibilità (13,2%); dal degrado (9,2%) e dalla sicurezza (7,2%). La spesa del turista tipo: durante il suo soggiorno milanese, il turista congressuale tipo spende in media 978 euro. Di questa somma, il 28,7% è costituito dalle spese per l’iscrizione al Congresso (281,2 euro); il 15,7% per i trasporti per arrivare a Milano (153,6 euro); il 18,3% per l’alloggio (179,1 euro); il 13,5% per la ristorazione (132 euro); il 12,5% per lo shopping (122 euro); il 5,4% per attività ricreative (53 euro); il 4,1% per attività culturali (40,3 euro); e infine l’1,7% per trasporti locali (17 euro). Il profilo del congressita: è per lo più uomo (nel 65% dei casi), intorno ai 40 anni, con un livello di scolarità elevato (il 70% è laureato), esercita una professione intellettuale o scientifica (30,2%), e quasi in 1 caso su 2 è straniero (nel 44,3% dei casi). Considerando i soli turisti italiani, nel 22% dei casi proviene dalla Lombardia, nel 15% dal Piemonte e nel 12,2% dall’Emilia Romagna. Se consideriamo gli stranieri, prevalgono i francesi (con il 16,7%), seguiti dai tedeschi (14,5%), dagli inglesi (12,7%) e dagli americani (7,9%). Quasi 1 congresso su 4 ha carattere internazionale. Tra le varie tipologie, i congressi più gettonati sono quelli medici (nel 42% dei casi), seguiti da quelli dedicati alla tecnologia (17,4%) e all’impresa (12,2%). Le caratteristiche del soggiorno: il 26% dei congressisti si ferma a Milano al massimo per un giorno e senza pernottare; per gli altri, la durata media del soggiorno è di 3 notti e di quasi 4 giorni. La sistemazione prescelta è nell’80,4% di tipo alberghiero, per lo più localizzata a Milano città (nel 90,6% dei casi). In più di 1 caso su 2 si tratta di un hotel a 4 stelle; nel 28% dei casi di un hotel 3 stelle; nel 10% dei casi di un 5 stelle. I giudizi sulla sistemazione sono positivi (voto medio: 8,1). Durante il soggiorno, i due terzi dei congressisti si è dedicato allo shopping, il 36,5% ha fatto qualche visita culturale e il 27,6% ha pranzato/cenato in un locale tipico. L’offerta congressuale di Milano: la capacità ricettiva degli spazi congressuali, sempre rispetto a 5 anni fa, cresce del 24% (arrivando ad una offerta di 100 mila posti complessiva) e del 43,1% se consideriamo le singole strutture (da 139 a 199 unità). L’offerta rimane concentrata nel 70% dei casi nelle strutture alberghiere e nel 68,4% a Milano città. Il 53% delle sedi congressuali dispone di 3 sale e ha una capacità media di 500 posti. I giudizi sulla qualità dell’offerta congressuale: su una scala da 1 a 10, il giudizio sulla offerta congressuale milanese è decisamente positiva con un voto pari a 8,3. Tra gli aspetti particolarmente apprezzati, troviamo la dotazione tecnologica audio e video (voto: 8,6), così come gli spazi espositivi e gli allestimenti (voto: 8,5), mentre l’aspetto più critico è quello relativo al garage/parcheggio (voto: 6,6).Infolink: www.mi.camcom.it  
     
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