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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 30 Giugno 2004
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LA PITTURA DI PAOLA VALLINI A LA FORNACE DI SAMMONTANA NEL SEGNO DEL COLORE SI INAUGURA A LA FORNACE CLUB RESTAURANT UNA PERSONALE DELL’ARTISTA TOSCANA |
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Sammontana (Montelupo) 30 giugno 2004 - - Paola Vallini in venticinque dipinti racconta i colori e le emozioni della nostra civiltà in una sorta di moderna astrazione che si muove verso la realtà, attraverso una dimensione sensoriale e lirica. Le sue opere vengono presentate a partire dal 2 luglio alle ore 19.00 a La Fornace di Sammontana, raffinato ristorante dai richiami orientali situato nel suggestivo scenario naturale della campagna toscana. La mostra Terre di confine presenta opere realizzate nel 2004 che, attraverso il gioco di segni e colori, cercano di restituire l’emozione della terra e del tempo: un materico viaggio nella realtà, che parte dalle suggestioni dell’arte etnica africana. Forti cromie ed intense emozioni in un percorso nella materia , nei segni del passato e della memoria, attraverso l’intensa voce della poesia, i richiami all’Africa ed a mondi lontani. “ E’una mostra che racconta le mie emozioni, sono opere quasi astratte- suggerisce Paola Vallini - che partono dalle suggestioni dell’arte africana, delle terre e dei colori di opere realizzate in terre lontane, ma che hanno influenzato profondamente l’arte contemporanea ed hanno dato nuova forza al mio lavoro. L’arte etnica africana od australiana trovano forme comunicative diverse per raccontare storie e leggende; in un certo modo la forza interiore dei miei dipinti nasce dalla volontà e dalla necessità di comunicare emozioni profonde che producano nuove visioni e richiami alla solitudine contemporanea .” Paola Vallini vive in Toscana, la sua prima personale risale al 1989. E’ stata selezionata per il Premio Nazionale Autore Donna a Castiglioncello, un sua opera fa parte della collezione del Consiglio Regionale della Toscana, ha realizzato opere grafiche ispirate ai film dei Taviani e alle canzoni di Andrea Bocelli. Tra le ultime mostre ricordiamo “Cieli di Toscana” all’Aeroporto Galilei e “Nostalgia del presente” alla Chiesa della Spina di Pisa. Le Terre di confine sono l’ultimo approdo di una ricerca che cerca nell’indeterminatezza della visione e del colore di ritrovare voci lontane ed arcaiche, frammenti di un passato che diventa presente e modernità, una pittura che parla al cuore dello spettatore. Il suo ciclo trova nei colori del rosso, delle terre, nelle luminosità del bianco un modo per conquistare un senso della poesia e del tempo, per incontrare le voci della storia. Le scansioni della pittura, quasi stazioni del tempo, rimandano ad un movimento dinamico che cerca libertà e punti di fuga, ma nei percorsi della materia si avverte pure il dolore della vita e dei sentimenti, poi l’irrompere del rosso racconta una volontà di superare il presente per gettare oltre lo sguardo, ritrovando nell’arte primitiva una fonte di vita inesauribile, una conoscenza profonda e destinata a durare. Ogni dipinto è parte di un ciclo, un’armonia che si ritrova compiutamente in uno sguardo diacronico e complessivo: nei percorsi e nei graffi sulla tela, nei segni del colore, nelle improvvise accensioni coloristiche in rosso o in nero, nell’affiorare di miti e leggende antiche.
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