|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 16 Marzo 2004
|
|
|
|
|
|
Pagina1 |
|
|
I DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE SONO LA CHIAVE DI VOLTA DELLA COMPETITIVITÀ IN EUROPA, AFFERMANO GLI INDUSTRIALI EUROPEI |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 16 marzo 2004 - 'Mantenete le promesse'. Questo è stato il messaggio trasmesso ai politici dall'European Business Summit che si è svolto a Bruxelles l'11marzo. Se i leader europei vogliono un'Europa competitiva è adesso che debbono superare il punto morto del brevetto europeo, hanno affermato i rappresentanti del mondo produttivo europeo. 'Non c'è tempo per le dispute interne', ha detto Paul van Grevenstein, presidente dell'Astp (Association of European Science and Technology Transfer Professionals). 'Dobbiamo raggiungere un accordo per far fronte a Usa, Giappone, sud-est asiatico e India'. I brevetti sono fondamentali per promuovere e rafforzare la concorrenza, proteggendo al tempo stesso gl'innovatori e garantendo loro i benefici economici. È dunque estremamente importante per l'Ue disporre di un brevetto europeo valido su tutto il territorio comunitario. Attualmente la procedura brevettuale in Europa è però troppo cara rispetto a quelle americana e giapponese, soprattutto a causa dei costi per le traduzioni e per le vertenze. La procedura è inoltre farraginosa e poco trasparente. Nella sua forma attuale il Brevetto europeo, anche se lungi dall'essere perfetto, è comunque migliore della proposta sul tavolo di lavoro, ha detto Thierry Sueur, vicepresidente per i diritti intellettuali di Air Liquide. 'Non vogliamo che passi la proposta ora in discussione perché ucciderebbe la competitività dell'Ue', ha dichiarato Sueur. 'O continuiamo con il sistema originale o rimandiamo ogni decisione fino a quando saremo pronti'. I partecipanti si sono dichiarati d'accordo sul fatto che la proposta attuale, in base alla quale le richieste di brevetto dovrebbero essere tradotte in tutte e venti le lingue dell'Ue, è inaccettabile. Ingo Kober, presidente dell'Ueb (Ufficio europeo dei brevetti), ha detto che la lingua più usata dalla maggior parte dei ricercatori e scienziati è l'inglese e che, secondo le statistiche, le traduzioni non vengono praticamente lette. Tradurre i brevetti in tutte le lingue comunitarie rappresenterebbe quindi uno spreco di tempo e di denari, ha aggiunto. Da tempo l'Unice (Union of Industrial and Employers' Confederations of Europe) sollecita l'uso di una sola lingua, l'inglese, e molti la considerano la proposta più coerente. Se non si può arrivare a un accordo in questo senso, ha detto Kober, dovremmo almeno mantenere la situazione odierna e continuare a usare le lingue attualmente previste (inglese, francese e tedesco). I partecipanti hanno anche sottolineato la necessità di rendere operativo l'Epla (European Patent Litigation Agreement, l'accordo sui litigi per i brevetti europei). Con circa 600.000 brevetti registrati nel regime Cbe (Convenzione sul brevetto europeo), è diventato sempre più importante dar vita a un sistema di europeo per la soluzione delle vertenze. L'epla rappresenterebbe un buon test pratico per un sistema di tribunale paneuropeo, con un regime linguistico e camere miste di differenti giurisdizioni. Un tribunale brevettuale unico è il prossimo passo. Il proposto coinvolgimento degli uffici nazionali per i brevetti non è accettabile, hanno sostenuto Kober e Sueur. Entrambi hanno espresso la speranza che, dopo l'approvazione del Parlamento europeo della direttiva per assicurare il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, anche il Consiglio segua la stessa strada. Ma le cose non sono andate così. Il Consiglio Competitività, riunitosi lo stesso giorno, ha ancora fallito nel tentativo di raggiungere un accordo sul Brevetto comunitario. 'Siamo più lontani da un accordo di quanto lo fossimo a novembre', ha dichiarato un portavoce del governo irlandese, che aveva puntato sul successo dei colloqui per un rapido recupero della competitività europea. Mary Harney, Tánaiste irlandese e ministro per le imprese, si è detta contrariata che nessuna delle alternative proposte sia apparsa 'accettabile ad alcuni Stati membri', ma ha ribadito che 'dobbiamo risolvere il problema molto rapidamente, con un accordo o in altro modo'.
|
|
|
|
|
|
<<BACK
|
|
|
|
|
|
|
|