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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Giugno 2004
 
   
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  SCULPTURES 1948 - 1966 A CURA DI GIOVANNI BATTISTA MARTINI E ALBERTO RONCHETTI  
   
  Genova, 28 giugno 2004 - L’accademia Ligustica di Belle Arti di Genova inaugura la mostra Garelli Sculture 1948-1966 nell’ambito delle manifestazioni per Genova Capitale Europea della Cultura. L’esposizione offre un’ampia panoramica su trent’anni di lavoro dello scultore, sulla sua continua ricerca, e mette in luce la fitta rete di relazioni internazionali che ne hanno caratterizzato la produzione artistica. Le oltre cinquanta opere esposte, realizzate dal 1948 al 1966, evidenziano l’ampia evoluzione artistica di Garelli dalla sperimentazione iniziale sulla figura umana – intesa come immagine non tradizionale ma "strutturale", rielaborata in rapporto con lo spazio – a quella sull’oggetto, in seguito considerato più vicino alla realtà tecnologica del mondo contemporaneo. In mostra spiccano le terrecotte – anche di grandi dimensioni - realizzate tra la fine degli anni ’40 e i primi anni ’60, caratterizzate da influssi picassiani, realizzate nel periodo in cui Garelli opera tra Vallauris, Albisola, Gubbio e Castellamonte. Emergono anche le imponenti fusioni in bronzo e i ferri saldati, fino alle ultime opere, i celebri Tubi in lamiera colorata. Tutti i lavori in mostra testimoniano come Garelli, anche nella fase matura della sua ricerca, conservi intatta la capacità di sperimentare nuovi linguaggi e orientamenti culturali. La mostra, curata da Giovanni Battista Martini e Alberto Ronchetti e promossa da Jean-michel Foray, direttore dei Musées Nationaux du Xxe siecle des Alpes Maritimes (Musée Chagall di Nizza, Musée Leger di Biot, Musée Picasso di Vallauris); è stata presentata con il titolo "Garelli Sculptures 1948-1966" dal 27 marzo al 7 giugno 2004 in Francia nelle tre sedi museali dell’antico Château Musée de Vallauris: Musée National Picasso "La Guerre et la Paix", Musée de la céramique, e Musée Magnelli, dove ha ottenuto un grande successo di critica e di pubblico. L’esposizione testimonia l’importanza dell’incontro di Garelli con Picasso, il quale fu un grande punto di riferimento per il suo lavoro. I due artisti si incontrarono a Vallauris, e come afferma Giovanni Battista Martini, " Picasso contribuì in maniera determinante a influenzare gli svolgimenti della sua personale ricerca sulla figura umana". Artista internazionale Franco Garelli viaggia ed è presente in numerose mostre in Europa, America e Oriente; il suo percorso artistico è segnato da due esperienze fondamentali: il Giappone, dove lavora ed espone a Tokyo, Kyoto, Osaka, e gli Stati Uniti, dove a New York espone presso la Columbia University, la Parma Gallery, la Martha Jackson Gallery, a Dallas al Museum for Contemporary Arts, a Pittsburgh al Carnegie Institute. Anna Costantini, nel testo in catalogo sottolinea: "Le conseguenze di questi due viaggi, l’assimilazione diretta di ciò che vede in queste due occasioni, sono le premesse di un nuovo atteggiamento e di nuove considerazioni prima di tutto sulla sua adesione all’informale, anche in chiave retrospettiva". Cenni biografici Sin da principio Franco Garelli (1909-1973) è appassionato di scultura, tuttavia si laurea in medicina nei primi anni Trenta, e per diversi anni concilia un serio impegno professionale nel campo della medicina con la carriera artistica, che dai primi anni Sessanta diviene l’occupazione principale. Le sue sculture e le Figure mostrano un’approfondita conoscenza dell’anatomia del corpo umano, valorizzato nel suo gioco di pieni e vuoti. Il 1948 è l’anno della sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia e al Premio Saint Vincent, dove emergono le influenze esercitate su di lui dall’arte di Picasso. La fine degli anni Quaranta rappresenta un periodo di grandi incontri: Lucio Fontana, Tullio Mazzotti, Agenore Fabbri. "Nell’agosto del 1950 – commenta Jean-michel Foray – Picasso riceve a Vallauris la visita di alcuni artisti italiani. Tra loro Lucio Fontana, Franco Garelli, Tullio d’Albisola. Di questo incontro resta un piccolo reportage fotografico. Si tratta di foto amatoriali: ognuno prende a turno l’apparecchio perché tutti possano comparire accanto al maestro. Fontana riprende Garelli con Picasso e in cambio Garelli fotografa Picasso e Fontana". Al 1950 risale la sua sperimentazione sulla tecnica della fusione in bronzo. Il 1954 è l’anno della svolta, attraverso la ricerca di materiali inconsueti - legno, ferro, materiali di risulta – che assembla con spago e cera e fonde nel bronzo. Il successivo passaggio decisivo si ha quando giunge a una maggior articolazione della figura nello spazio mediante l’uso del ferro e della saldatura autogena: in tal modo si inserisce nell’esperienza informale italiana e internazionale. In quegli anni stringe intense relazioni con Appel, Corneille, e Asger Jorn, col quale partecipa alle attività del "Primo Laboratorio Sperimentale" del Movimento Internazionale per una Bauhaus immaginista di Alba. Risale al 1955 la prima esposizione di opere in ferro saldato, in cui la ricerca fondamentale è sempre incentrata sull’immagine dell’uomo. Artista ormai noto e affermato, in questi anni viene invitato a grandi manifestaizoni artistiche in Italia e all’estero, a Milano, Roma, Parigi, Tokyo, New York. Di questi anni è l’inizio dell’amicizia col critico francese Michel Tapiè, attento testimone del suo sviluppo artistico e della sua ricerca plastica, e grazie al quale Garelli comincia un fruttuoso rapporto di scambio con gli artisti del gruppo Gutai. Nel 1963 la nuova ricerca – non più sulla figura ma sull’oggetto - porta alla nascita dei Tubi, strutture presentate alla Xxxiii Biennale di Venezia nel 1966 in una sala personale. Una significativa documentazione fotografica esposta in mostra raffigura momenti salienti della vita di Garelli. Accompagna la mostra il catalogo bilingue edito da Electa con testi critici e ampi apparati bio-bibliografici. Per Informazioni: Accademia Ligustica di Belle Arti Tel. 0039.010.581957  
     
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