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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Marzo 2004
 
   
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  ITALCEMENTI I RISULTATI DELL’ESERCIZIO 2003: L’UTILE DI GRUPPO A 277 MILIONI DI EURO (274 NEL 2002) IMPORTANTI EFFETTI NEGATIVI DAL DEPREZZAMENTO DEL DOLLARO E DI ALTRE VALUTE NEI CONFRONTI DELL’EURO  
   
  Bergamo, 16 marzo 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Italcementi Spa riunitosi lo scorso venerdì, ha preso in esame e approvato la relazione e il bilancio della società e il consolidato relativo all’anno 2003. Il Consiglio ha altresì adottato il “Modello di organizzazione, gestione e controllo” come previsto dal decreto legislativo 231 e ha apportato alcune modifiche e integrazioni allo Statuto correlate all’applicazione della “legge Vietti” che saranno sottoposte all’assemblea degli azionisti che si terrà il prossimo 4 o 5 maggio in sede ordinaria e straordinaria. Risultati quarto trimestre 2003 - La stagionalità che caratterizza i settori in cui opera il gruppo ha determinato, anche nel 2003, più elevati livelli di attività nei trimestri centrali dell’esercizio. Anche nel 4° trimestre, a fronte di una crescita dei volumi di vendita rispetto al corrispondente periodo del 2002, modesta nel settore del cemento e più marcata nei settori inerti e calcestruzzo, i risultati gestionali sono stati penalizzati dal deprezzamento delle altre valute rispetto all’euro ed hanno subito l’impatto dell’aumento di alcuni fattori di costo, segnatamente trasporti e noli marittimi. Nel trimestre in esame, la flessione del margine operativo lordo nei principali paesi del gruppo, Italia, Francia, e Stati Uniti, è stata solo parzialmente compensata dalla crescita registrata in Grecia, Spagna, Thailandia e Turchia. Sull’utile di pertinenza del gruppo del 4° trimestre hanno positivamente influito il contenimento degli oneri finanziari netti e alcuni proventi straordinari, ma sono venuti meno i rilevanti vantaggi fiscali non ricorrenti, di cui aveva beneficiato il corrispondente periodo del precedente esercizio. Risultati 2003 Gruppo Italcementi - I ricavi consolidati si sono attestati a 4.284,7 milioni di euro: all’aumento dello 0,5% rispetto al 2002 hanno concorso l’evoluzione positiva dell’attività per il 3,6 %; le variazioni intervenute nell’area di consolidamento per lo 0,3% e l’effetto cambio negativo (derivante dal deprezzamento delle altre valute, in particolare il dollaro Usa, nei confronti dell’euro) per il –3,4%. Al miglioramento dei ricavi hanno contribuito i paesi dell’Unione Europea, in particolare Italia e Spagna, e con un’elevata dinamica a parità di perimetro e di tassi di cambio i Paesi emergenti, in particolare Thailandia e Marocco nonchè l’attività di Trading. In calo è risultato il Nord America, anche se la riduzione risulta notevolmente inferiore a parità di perimetro e di tassi di cambio. Il margine operativo lordo ha registrato una flessione di 47,9 milioni di euro (-4,3%) rispetto al 2002, riferibile principalmente al negativo impatto del deprezzamento delle altre valute rispetto all’euro, che ha inciso per circa 37 milioni di euro. I risultati gestionali hanno peraltro risentito anche di un aumento dei costi operativi, in particolare materie prime e trasporti, che non è stato possibile trasferire interamente sui prezzi di vendita. Nell’ambito dei paesi dell’Unione Europea, i buoni miglioramenti del margine operativo lordo realizzati in Spagna e in Grecia non hanno compensato la flessione in Italia e in Belgio. Il forte ridimensionamento del margine nel Nord America è sostanzialmente imputabile al negativo effetto cambio, al calo dei volumi di vendita e all’aumento dei costi dei fattori energetici e del personale. Fra i Paesi emergenti miglioramenti significativi sono stati conseguiti dalle filiali in Thailandia e in Marocco, malgrado il deprezzamento delle valute locali nei confronti dell’euro, mentre la Turchia ha subito un calo essenzialmente per la debolezza dei prezzi di vendita nella prima parte dell’esercizio. Dopo ammortamenti e altre svalutazioni delle immobilizzazioni per complessivi 404,5 milioni di euro il risultato operativo si è attestato a 656,5 milioni di euro, pari al 15,3% dei ricavi, con una flessione del 7,7% rispetto al valore del precedente esercizio. Gli oneri finanziari, al netto dei proventi, hanno registrato un calo rispetto al 2002 di 13,1 milioni di euro (-10,3%), con una riduzione dell’incidenza sui ricavi dal 3,0% al 2,7%. Su tale dinamica positiva hanno influito il duplice effetto di una riduzione dei tassi di interesse e dell’indebitamento finanziario inclusivo dei Tsdi, oltre che un impatto decisamente più contenuto della svalutazione della lira turca rispetto al 2002. Le rettifiche di valore di attività finanziarie hanno evidenziato un saldo netto positivo di 8,9 milioni di euro, a fronte di un saldo negativo di 10,4 milioni di euro nel 2002. Il miglioramento di 19,2 milioni di euro è ascrivibile oltre che al positivo contributo di Suez nel 2003, anche alle più limitate svalutazioni di altre partecipazioni. Come già segnalato, il gruppo ha beneficiato nel 2003 di un contributo assai rilevante di proventi straordinari al netto degli oneri (+54 milioni di euro), mentre nel 2002 il saldo, altrettanto significativo, era risultato negativo (-42,2 milioni di euro). Tale contributo è stato determinato principalmente dalla favorevole soluzione di una serie di contenziosi fiscali in Belgio e da plusvalenze su cessioni di immobilizzazioni. Il risultato ante imposte è stato pari a 604,8 milioni di euro, in crescita del 13,9% rispetto a quello consuntivato nel 2002 (531,0 milioni di euro). Dopo imposte per 229,1 milioni di euro, si è determinato un utile netto complessivo di 375,7 milioni di euro a fronte di un utile di 356,9 milioni di euro nel 2002 (+5,3%). Nel 2003 si sono registrati oneri fiscali superiori di 55 milioni di euro rispetto a quelli di competenza del 2002; ma va ricordato che nell’esercizio precedente si era beneficiato in Italia di incentivi fiscali legati alla Tremonti bis e in Belgio di una riduzione delle imposte differite a seguito della diminuzione del tasso di imposizione. L’utile netto di competenza del gruppo è stato di 276,8 milioni di euro, in aumento dell’1,0% rispetto al 2002. Nel 2003 l’esborso complessivo per investimenti in immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie è stato pari a 373 milioni di euro, a fronte di 812,3 milioni di euro nel precedente esercizio. La forte riduzione ha principalmente riguardato gli investimenti finanziari, diminuiti di 327,5 milioni di euro rispetto al 2002, esercizio caratterizzato da numerose acquisizioni di partecipazioni. Anche gli investimenti in immobilizzazioni materiali sono stati più contenuti: la riduzione è principalmente riferibile all’Italia, in relazione ai consistenti investimenti che avevano caratterizzato l’esercizio 2002 per la nuova linea di produzione della cementeria di Calusco (Bergamo). La crescita dei flussi finanziari originati dalla gestione e il più contenuto fabbisogno per investimenti hanno consentito di ottenere una riduzione di 288,2 milioni di euro nell’indebitamento finanziario netto rispetto al valore di fine 2002. Il patrimonio netto complessivo, ha registrato un decremento di 11,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2002, mentre il patrimonio netto di competenza del gruppo, pari a 2.185,8 milioni di euro, in aumento di 57,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2002, avrebbe registrato, senza il negativo effetto cambi, una crescita di 199,2 milioni di euro. Risultati Italcementi Spa - I ricavi sono aumentati del 2,3% con una dinamica che ha potuto solo parzialmente compensare l’incremento di alcuni costi industriali, in particolare materie prime e trasporti, combustibili e personale, con un impatto negativo sul Mol che è diminuito del 7,1% e si è attestato a 253,6 milioni di euro. Il risultato operativo (186,5 milioni di euro), che ha dovuto scontare maggiori ammortamenti per gli investimenti industriali realizzati nella cementeria di Calusco nel 2002, ha registrato una flessione del 13,7% rispetto al precedente esercizio. L’incidenza del margine operativo lordo sui ricavi è passata dal 30,6% nel 2002 al 27,8% nell’esercizio in esame, mentre quella del risultato operativo dal 24,2% al 20,4%. Gli investimenti in immobilizzazioni materiali realizzati nel 2003 sono stati pari a 64,5 milioni di euro in forte calo rispetto a 132,5 milioni di euro nel 2002 che includevano 87,1 milioni di euro relativi alla costruzione della nuova linea di produzione di clinker della cementeria di Calusco (Bergamo). Il patrimonio netto di Italcementi S.p.a. È aumentato di circa 73,1 milioni di euro, per effetto del saldo tra l’utile di esercizio e la distribuzione di utili deliberata dall’Assemblea del 14 aprile 2003. L’aumento dell’indebitamento finanziario netto è stato contenuto in 39,9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2002, nonostante flussi per investimenti di 158,8 milioni di euro (205,1 milioni di euro nel 2002) e dividendi distribuiti per 80,2 milioni di euro (71,8 milioni di euro nel 2002). Il Consiglio di amministrazione di Italcementi Spa proporrà all’Assemblea degli azionisti convocata il 4 maggio prossimo in prima ed il 5 maggio in seconda convocazione (in sede ordinaria e straordinaria), la distribuzione di un dividendo di 0,30 euro alle azioni di risparmio (invariato) e di 0,27 euro alle azioni ordinarie (invariato). Per celebrare i 140 anni di fondazione della società verrà inoltre proposta la distribuzione di un dividendo straordinario di 0,05 euro a entrambe le categorie di azioni. ). Al dividendo complessivo così determinato competerà pieno credito d’imposta se applicabile. Qualora la proposta fosse approvata dall’Assemblea degli Azionisti, il dividendo verrà posto in pagamento a partire dal 27 maggio prossimo. Fatti rilevanti nell’esercizio - Nel quadro di una razionalizzazione dei settori di attività del gruppo in Spagna, è stata realizzata, nella seconda parte dell’esercizio, la cessione di 7 centrali di calcestruzzo e di 2 cave di inerti, con una plusvalenza complessiva di 13,3 milioni di euro prima delle imposte. Nel 1° semestre del 2003, Italcementi S.p.a. Ha incrementato, tramite società controllate, la partecipazione in Ciments Français S.a. Di complessive 1.156.742 azioni, con un investimento di 54,6 milioni di euro. Al 31 dicembre 2003 la partecipazione complessiva indirettamente detenuta da Italcementi S.p.a. In Ciments Français S.a. È salita al 74,75% (85,1% dei diritti di voto) rispetto al 71,8% (83,2% dei diritti di voto) del 31 dicembre 2002. Sempre nella prima parte dell’anno, Italcementi S.p.a., nel quadro delle specifiche autorizzazioni assembleari, ha acquistato 880.000 azioni ordinarie proprie per un controvalore complessivo di 7,5 milioni euro. Al 31 dicembre 2003 Italcementi S.p.a. Deteneva 3.117.200 azioni ordinarie proprie, pari all’1,76% del capitale sociale rappresentato da azioni ordinarie, a servizio dei piani di stock option per Amministratori e Dirigenti. Sempre a tale data le azioni di risparmio proprie in portafoglio erano 105.500 (0,1% del capitale sociale rappresentato da azioni di risparmio.  
     
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