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Notiziario Marketpress di
Martedì 06 Luglio 2004
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ASSEMBLEA ASSOBIOTEC: FORTE CRESCITA DEL SETTORE, ANCHE SE PERSISTONO OMBRE SULLO SVILUPPO ITALIA PRIMA DELLA GERMANIA PER FARMACI IN SPERIMENTAZIONE. ROBERTO GRADNIK (SERONO ITALIA) ELETTO NUOVO PRESIDENTE PER IL BIENNIO 2004-2006 |
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Milano, 6 luglio 2004 – Si è svolta ieri l'Assemblea annuale di Assobiotec, l'Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie (66 associati tra aziende e parchi scientifici e tecnologici, 1.300 milioni di Euro il fatturato dei prodotti); che fa parte di Federchimica. Durante l'Assemblea, dedicata al tema ''Investire nel biotech'', hanno parlato il Presidente uscente di Assobiotec, Sergio Dompé, e il Presidente designato dell'Associazione Roberto Gradnik, Amministratore delegato di Serono Italia. Sono intervenuti anche Claudio Bordignon, Presidente di Molmed S.p.a., Massimo Capuano, Amministratore Delegato Borsa Italiana, Francesco Micheli, Presidente di Genextra S.r.l. Ha concluso i lavori Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia. Nel corso dell'Assemblea Roberto Gradnik è stato eletto a larghissima maggioranza nuovo Presidente dell'Associazione per il biennio 2004-2006. Nell'occasione il Presidente uscente, Sergio Dompé, ha ripercorso i fattori che hanno portato, in sei anni, ad una forte crescita delle aziende biotecnologiche italiane, oggi 83: ''Abbiamo oggi un piccolo nucleo di realtà imprenditoriali eccellenti, un tessuto bioindustriale di valore che sei anni fa non c'era, e che ha mutato radicalmente la fisionomia stessa dell'Associazione, permettendoci di raddoppiare in questi anni gli Associati. Mi auguro quindi che, partendo da questo solido patrimonio, potremo dare il nostro contributo all'innovazione tecnologica e allo sviluppo del Paese''. Il neo Presidente dell'Associazione, Roberto Gradnik, ha aggiunto, a questo proposito: ''Siamo cresciuti, è vero, ma siamo ancora in ritardo rispetto ai traguardi già tagliati dai maggiori competitori europei ed internazionali. Paesi come Francia, Gran Bretagna e Germania sono infatti molto avanti a noi per le forze che hanno saputo mettere in campo nel biotech, in termini, soprattutto, di incentivi e di promozione del comparto''. ''Non dimentichiamo, infatti – ha rimarcato Gradnik – che l'Italia ha sopperito alla mancanza di una strategia specifica di sviluppo con un serbatoio di competenze di sicuro rilievo, come conferma la partecipazione italiana a numerosi progetti di ricerca internazionali, ed il fatto che abbiamo più farmaci in sperimentazione della Germania, che pure ha un numero di imprese 5 volte superiore al nostro''. E aggiunge: ''Ora però tocca alle Istituzioni fare la loro parte, anche perché, nel mondo e nell'Ue, la competizione tra i Paesi è forte ed agguerrita. Se vogliamo recuperare il ritardo vanno rimossi alcuni ostacoli significativi: in primo luogo va garantita alle imprese italiane la protezione giuridica delle invenzioni biotech, con il recepimento della Direttiva Brevetti, da lungo tempo fermo in Parlamento. Una vera spina nel fianco per chi fa ricerca nel nostro Paese''. ''Ma va anche adeguato il sistema degli incentivi fiscali per le aziende che fanno innovazione, rifinanziando al contempo strumenti essenziali per favorire gli investimenti nel comparto, come il Fondo per l'innovazione tecnologica. Solo così potremo avvalerci di quell'eccezionale occasione di sviluppo rappresentata dalle biotecnologie'' conclude.
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