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Notiziario Marketpress di
Martedì 06 Luglio 2004
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UN PIONIERE EUROPEO DELLA COLLABORAZIONE NELLA RICERCA PARLA CON IL NOTIZIARIO CORDIS |
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Bruxelles, 6 luglio 2004 - 'È stato come se avessi guardato in una sfera di cristallo, mi fossi reso conto di quello che stava per succedere, e mi ci fossi preparato. L'europa stava arrivando', così Paul Kiekens, capo della divisione tessili dell'Università di Gand, parla della rete di ricerca che ha costruito negli ultimi dieci anni. La relazione annuale del dipartimento di Kiekens è un catalogo di progetti di ricerca internazionale che include progetti finanziati dai programmi quadro dell'Ue, da altri programmi comunitari, dal programma della Nato 'Scienza per la pace' e dal governo fiammingo. Kiekens ha pilotato questa collaborazione ed ha appena ricevuto le congratulazioni di Philippe Busquin, collega e Commissario comunitario per la Ricerca. 'Ho dato vita alla rete prima ancora che la Commissione cominciasse a pensarci', ha detto al Notiziario Cordis. Kiekens si riferisce a Autex (Association of Universities for Textiles); probabilmente la punta di diamante del suo impegno per la ricerca collaborativa, che ha recentemente festeggiato il suo decimo anniversario ed ha fatto 'cose incredibili', secondo Kiekens. Di Autex fanno oggi parte oltre 30 membri, anche se il criterio principale per essere accettati resta la qualità. I partecipanti scambiano studenti, discutono programmi di studio, cercano soluzioni ai problemi comuni. 'Si tratta di un club dove si sviluppano nuove idee nate dalla ricerca tessile', dice Kiekens. Da quando la rete è stata creata, molte cose sono cambiate. Nel 1994 pochissimi usavano la posta elettronica, e i contatti si limitavano a uno o due incontri faccia a faccia all'anno, che secondo Kiekens 'non erano sufficienti per arrivare veramente a qualche risultato'. Internet ha ora reso possibile mantenere contatti regolari. Alla domanda sul perché agl'inizi primi degli anni '90 avesse inseguito questo sogno da visionario, Kiekens ha risposto di essersi reso conto che il suo dipartimento era relativamente piccolo e che nell'interesse dei suoi studenti e del futuro bisognava 'passare a un altro livello'. 'Intorno al 1990 mi resi conto che stavamo perdendo un sacco di cose', ha aggiunto. L'interesse iniziale nella ricerca di collaborazione internazionale fu l'Europa, e questo finì col far allentare i legami con gli organismi americani. Kiekens sta ora cercando di riallacciarli e dice che negli Usa vi è un grande interesse per le attività del suo dipartimento. Attualmente il dipartimento di Kiekens partecipa a progetti che coprono una grande varietà di soggetti, dalla progettazione di tessili avanzati e l'assistenza alle Pmi (Piccole e medie imprese) e ai laboratori di prova dell'Europa centro-orientale fino alla tessitura, tintura, conservazione e recupero di informazioni sui processi tessili e i biomateriali. Kiekens ha ricordato il progetto Chitomed (tessili biomedici ottenuti da dibutirilchitina e chitina); che giudica particolarmente interessante, tra dieci partner di università e industrie per sviluppare un tessuto che accelera la cicatrizzazione delle ferite. Il consorzio, guidato da un collega di Kiekens all'università di Gand, ha creato un materiale dai gusci di gamberetti e granchi che previene le infezioni (un serio rischio per gli ustionati o per le vittime con grandi ferite) e ha un effetto antinfiammatorio, ha spiegato. Si tratta di materiale organico e quindi atossico; i test sono quindi relativamente semplici e sono attualmente in corso in Belgio e Polonia. 'Ci stiamo muovendo rapidamente', ha detto Kiekens quando gli è stato chiesto quando il tessuto sarebbe stato immesso sul mercato, 'dovrebbe essere disponibile entro due o tre anni'. E poiché la materia prima sono gli scarti della pesca, il consorzio spera di poterlo produrre a costi ragionevoli. Poiché partecipa già da molto tempo alla ricerca dell'Ue, Kiekens è in buona posizione per parlare dei cambiamenti nei programmi quadro di ricerca della Commissione. Sostiene che adesso è più difficile ottenere finanziamenti, che le procedure sono divenute più complicate e che l'attenzione si è spostata troppo verso la ricerca a breve termine o applicata. 'Dieci anni fa le cose erano più semplici. Ma è solo la mia esperienza personale, non una critica', dice Kiekens, secondo il quale l'aumento della burocrazia ha condotto a maggiore incertezza e a tempi troppo lunghi tra la presentazione della proposta e il lancio di un progetto, pur ammettendo che molti cambi si sono resi necessari perché oggigiorno più gente vuole partecipare ai programmi quadro. 'Non ho soluzioni da proporre' aggiunge. Per dettagli sul dipartimento tessili dell'università di Gand: http://textiles.Ugent.be
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