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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 07 Luglio 2004
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DALLA SARS ALLA PANDEMIA INFLUENZALE: GLI ESPERTI SI INTERROGANO SU COME AFFRONTARE LA MINACCIA DELLE MALATTIE INFETTIVE |
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Siena, 7 luglio 2004 - Trentacinque nuove malattie infettive emerse negli ultimi 25 anni, tra cui Hiv, Bse, Ebola, Sars e diversi virus influenzali potenzialmente pandemici trasmessi dai volatili all'uomo, sono il prodotto del nostro stile di vita. L'aumento della popolazione, gli allevamenti intensivi di pollame e suini, uniti all'elevata mobilità internazionale, costituiscono un ambiente favorevole alla rapida diffusione di microbi. Basti pensare a quanto si è ridotto l'intervallo tra la comparsa di nuovi minacciosi sottotipi di virus influenzali: in soli sette anni, dal 1997 a oggi, il rischio di pandemia si è presentato ben sette volte. Virus analoghi al ceppo responsabile della pandemia Asiatica del 1957, H2n2, continuano a circolare e mettono a rischio la popolazione mondiale nata dopo tale data, e pertanto non immune. C'è grande attenzione anche per il virus H5, che a Honk Kong nel 1997 ha ucciso in brevissimo tempo sei delle diciotto persone infettate. Continua a ripresentarsi anche il sottotipo H5n1, che ha inoltre dimostrato che la trasmissione diretta tra specie aviarie e uomo è possibile. "Oggi le abitudini di vita e le possibilità di spostamento fanno sì che in poche ore un'epidemia possa fare il giro del mondo. Un'altra pandemia di influenza è inevitabile e forse imminente - afferma Rino Rappuoli, Responsabile Mondiale per la Ricerca Chiron - anche se, rispetto al passato, sono cambiate e migliorate sia le condizioni igieniche sia i sistemi di sorveglianza e le reti di collaborazione internazionale". Le consuete epidemie influenzali colpiscono ogni anno dal 5 al 20 per cento della popolazione. Se una pandemia influenzale, ovvero la rapida estensione della malattia in tutto il globo, dovesse presentarsi, colpirebbe il 30-50 per cento della popolazione, con un tasso di letalità molto elevato. Mantenendo gli attuali ritmi di produzione e quantitativi di vaccino influenzale, oggi solo il 5 per cento della popolazione mondiale potrebbe essere vaccinata. "Nei prossimi 10-20 anni - continua Rappuoli - possiamo aspettarci dozzine di nuove malattie infettive che potrebbero causare il panico globale. Per questa ragione è necessario studiare, sviluppare e registrare vaccini contro tutti gli agenti patogeni, persino quelli che non sembrano avere rilevanza, proprio perché qualunque malattia può diventare di interesse globale, in qualunque momento". "Per ottenere importanti risultati nel campo della ricerca scientifica, - afferma Piero Tosi, Rettore dell'Università degli Studi di Siena - la cooperazione tra istituzioni, aziende e università è uno strumento essenziale. Ne è una riprova la collaborazione tra il nostro Ateneo e Chiron Vaccines, che ha consentito di valorizzare le enormi potenzialità della ricerca italiana, facendo di Siena un esempio da imitare". Il ruolo della collaborazione internazionale per affrontare le emergenze sanitarie future è ribadito anche da Klaus Stöhr: "Come ha dimostrato l'ultima influenza aviaria - dichiara il Direttore del Global Influenza Programme dell'Oms di Ginevra - è necessario istituire una regolamentazione internazionale per il controllo e la sorveglianza delle malattie infettive. L'ihr, International Health Regulation, risale al 1951 e necessita di revisione per adattarla alle realtà presenti e future. Oggi l'Oms sta lavorando per aggiornarla, al fine di fronteggiare le possibili emergenze sanitarie: solo la collaborazione internazionale e il confronto tra esperti può permettere di affrontare un rischio globale". I 100 giorni di epidemia di Sars hanno dimostrato che una malattia sviluppata in una zona remota (una provincia della Cina) può diventare un problema globale in pochi giorni: 8.000 casi stimati, 774 morti accertate, 29 paesi del mondo coinvolti. "La Sars ci ha insegnato che qualunque cosa accada anche nel più lontano angolo del mondo può rappresentare un problema globale - afferma Donato Greco, Direttore Generale della Prevenzione, Ministero della Salute -. Il monitoraggio continuo, un piano di sorveglianza epidemiologica, la rigorosa adesione alle procedure di controllo delle infezioni e la collaborazione con il mondo della ricerca a livello internazionale sono gli strumenti necessari per affrontarlo". Le conseguenze della Sars possono essere misurate e valutate anche in termini economici. Si stima un costo mondiale nell'anno 2003 pari a 40 miliardi di dollari, tra viaggi cancellati, riduzione degli scambi commerciali, mancati investimenti. L'impatto sociale di queste epidemie è noto fin dal Medioevo e Siena, sede dell'incontro di oggi, ne rappresenta un esempio: la peste scoppiata nel 1348, che ha bloccato per secoli lo sviluppo della città, all'epoca una delle maggiori economie d'Europa, è un monito per una migliore gestione delle malattie infettive. Chiron Vaccines, l'unica azienda biotecnologica impegnata nel settore dei vaccini in Italia, celebra quest'anno i 100 anni di ricerca e sviluppo di vaccini della sua sede di Siena. Sono oltre 35 i vaccini sviluppati e distribuiti in più di 70 Paesi di tutto il mondo: 100 persone vengono immunizzate ogni 4 secondi nel mondo con un vaccino Chiron. Chiron si avvale di numerose collaborazioni con enti pubblici nazionali e internazionali (Iss, Oms, Unicef). Chiron Vaccines collabora, inoltre, con istituzioni internazionali impegnate nelle campagne per la sensibilizzazione e il potenziamento dell'accesso alle vaccinazioni, tra cui la Global Alliance for Vaccine and Immunization (Gavi); un consorzio di istituzioni di ricerca, governi e industrie farmaceutiche che si batte per assicurare a tutti i bambini una copertura vaccinale adeguata.
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