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Notiziario Marketpress di
Giovedì 08 Luglio 2004
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UN RAPPORTO DELL'SBS CHIEDE DI AUMENTARE GLI STIPENDI PER ATTIRARE I MIGLIOR RICERCATORI NELLE UNIVERSITÀ INGLESI |
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Bruxelles, 8 luglio 2004 - Un nuovo rapporto dell'Sbs (Save British Science) ha studiato il modo in cui le università inglesi potrebbero reclutare e legare a sé i migliori ricercatori per fronteggiare la concorrenza mondiale, e ha raccomandato al governo di mettere a disposizione altri 250 milioni di sterline (370 milioni di euro) per aumentare gli stipendi nell'istruzione superiore. Il rapporto, pubblicato il 5 luglio, si basa sulle raccomandazioni di una conferenza che aveva riunito rappresentanti delle università, del governo, delle organizzazioni no-profit e dell'industria per discutere il tema. Il rapporto sottolinea che il problema non coinvolge tutti i soggetti in tutte le istituzioni, ma aggiunge che le università inglesi stanno 'incontrando continuamente difficoltà per reclutare e legare a sé ricercatori di alto livello dei settori scientifici e dell'ingegneria'. E cita le conclusioni di una recente indagine nazionale, secondo la quale il 57% delle università avevano dichiarato di aver lasciato scoperte cattedre scientifiche per non aver potuto trovare candidati di livello appropriato. Tutti i partecipanti alla conferenza si erano trovati d'accordo nel sottolineare che il mercato globale dei ricercatori è regolato da vari fattori e avevano deciso di occuparsi esclusivamente degli stipendi, considerato il problema più urgente da risolvere. 'È chiaro che varie interessanti opzioni sono a portata di mano del tipo di scienziato di prima classe che potrebbe altrimenti diventare o restare un ricercatore accademico', afferma il rapporto, sottolineando che le opportunità offerte dalle università e industrie americane sono solo due ovvi esempi. '[Gli] stipendi medi debbono aumentare [s]e il settore dell'istruzione superiore vuole restare competitivo'. Il rapporto cita dati statistici che sembrano confermare questo punto di vista e studi che dimostrano come gli scienziati dell'industria farmaceutica siano pagati tra il 20 e il 50% più dei colleghi nelle università. Cita anche, però, tre punti di strozzatura in cui la concorrenza tra talenti è particolarmente forte: il momento in cui si entra nella ricerca accademica, per esempio come ricercatore con postdottorato, il momento in cui un ricercatore ha dimostrato le proprie capacità, e il momento in cui il ricercatore assume un ruolo di leadership, per esempio la guida di importanti gruppi di ricerca o di un dipartimento universitario. A tutti e tre i livelli le università inglesi dovrebbero essere messe in condizione di competere con l'industria e le istituzioni d'oltremare; il rapporto ammette che non tutti i ricercatori otterranno salari più elevati, ma critica il sistema attuale di remunerazioni in base al quale i singoli ricercatori si trovano ingabbiati in una stessa rigida griglia salariale. La soluzione proposta è un sistema con più variabilità, con nuovi fondi usati per risolvere gli attuali scompensi di mercato: 'Se il mercato lo richiede, alcuni specialisti di alcune discipline guadagneranno molto più di altri', prevede il rapporto. Sulla base del calcolo degli stipendi medi che i migliori ricercatori possono guadagnare e delle proiezioni di carriera, i partecipanti al seminario hanno proposto che l'attuale deficit venga colmato dal governo con un'iniezione di circa 250 milioni di sterline (370 milioni di euro). Secondo il professor Richard Joyner, presidente della Sbs, 'Il nostro rapporto contiene una proposta ragionevole sullo stipendio degli scienziati, a un costo di 250 milioni di sterline all'anno, meno del 3% degl'investimenti annui attuali del governo nella ricerca e sviluppo scientifico'. 'Con tutte le nuove infrastrutture che stiamo creando, la scienza inglese ha il potenziale per distribuire sostanziali benefici ai contribuenti inglesi, ma se non risolviamo il problema di come reclutare e conservare i migliori ricercatori corriamo il rischio di non ottenere il massimo vantaggio dagl'investimenti che abbiamo già fatto', ha concluso Joyner. Per leggere il testo del rapporto: http://www.Savebritishscience.org.uk/texts/documents/2004/sbs0407.pdf
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