Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Marzo 2004
 
   
  Pagina1  
  GRUPPO GENERALI: SUPERATI GLI OBIETTIVI 2003 DEL PIANO INDUSTRIALE · UTILE CONSOLIDATO IN CRESCITA A 1.015 MLN DA -754 MLN, SUPERIORE AL TARGET DI 931 MLN  
   
   Milano, 17 marzo 2004 - Il Consiglio di Amministrazione delle Assicurazioni Generali, riunito sotto la presidenza di Antoine Bernheim, ha approvato ieri il bilancio della Capogruppo e il bilancio consolidato dell’esercizio 2003. “Questo è un insieme di risultati eccellenti,” ha dichiarato il Presidente delle Generali Antoine Bernheim. “In questi 12 mesi ci siamo concentrati nell’implementazione del Piano, focalizzandoci sul core business e sull’efficientamento delle strutture. Il management sta battendo gli ambiziosi risultati prefissati. Sul piano dello sviluppo stiamo continuando nell’opera di miglioramento della qualità dei risultati e in quella di consolidamento nei nostri mercati storici, perseguendo inoltre gli obiettivi di crescita nei nuovi mercati dell’Europa orientale e dell’Estremo Oriente, che presentano importanti prospettive. I risultati raggiunti assumono un significato ancor più rilevante soprattutto vedendo che il Gruppo ha saputo superare le sfide del mercato e della concorrenza con performance di assoluto valore.” L’utile netto consolidato al 31 dicembre 2003 è stato pari a 1.015 milioni, contro una perdita di 754 milioni del 2002, superando del 9% il target di 931 milioni fissato per il 2003 nel Piano Industriale triennale. Il raggiungimento di tale risultato è stato principalmente ascrivibile alla positiva gestione tecnica, sia vita che danni, realizzata grazie alle azioni impostate da inizio anno nel quadro delle strategie del Piano. Sul risultato ha altresì inciso il buon andamento della gestione finanziaria che ha beneficiato di maggiori profitti provenienti dall’attività di trading e di minori rettifiche di valore. La gestione tecnica complessiva ha registrato nel 2003 un miglioramento di 843 milioni raggiungendo un saldo positivo pari a 260 milioni (negativo per 583 milioni nell’analogo periodo del 2002), risultato nettamente superiore rispetto all’obiettivo di 123 milioni fissato nel Piano Industriale. In particolare, il risultato tecnico dei rami danni è migliorato di 517 milioni (+37%), portando il saldo a - 876 milioniഊ2 dai -1.393 milioni nel 2002. Il risultato tecnico del ramo vita, positivo per 1.136 milioni (810 milioni nel 2002), ha registrato un miglioramento di 326 milioni (+40%). Tali risultati sono stati raggiunti grazie a una politica di prodotto maggiormente focalizzata sul mercato retail e delle piccole e medie imprese, a una sempre più rigorosa selezione dei rischi, a una mirata azione sui tassi tecnici nonché a un’attenta politica di contenimento dei costi. I premi consolidati del Gruppo sono ammontati a 49,6 miliardi, superando l’obiettivo di 47,9 miliardi di raccolta fissato per il 2003 dal Piano industriale triennale, con una crescita del 5,8% rispetto ai 46,9 miliardi del 2002 (+4,8% a condizioni omogenee per cambi e perimetro). Nei rami danni i premi consolidati sono ammontati a 18,2 miliardi superando l’obiettivo di 18,1 miliardi con un incremento del 2,2% rispetto ai 17,8 miliardi del 2002 (+3,6% a condizioni omogenee). La combined ratio ha registrato un miglioramento di 4,6 punti percentuali attestandosi a 103,3% da 107,9% a fine 2002, superiore all’obiettivo di 104,2% fissato per il 2003 dal Piano Industriale. Il miglioramento è ascrivibile alle politiche sottoscrittive e di contenimento dei costi. La combined ratio si attesta a 101,3% da 107% del 2002 escludendo dal perimetro di calcolo contratti sottoscritti con modalità analoghe a quelle prevalenti nel ramo vita, come sono i rami malattia in Germania e le complementari vita in Francia. Nel ramo vita, la raccolta complessiva è cresciuta del 7,9% (+5,6% a condizioni omogenee) dai 29,1 miliardi del 2002 raggiungendo i 31,4 miliardi, al di sopra dei 29,8 miliardi del target 2003. La raccolta della nuova produzione ha registrato una crescita del 24,4% raggiungendo i 15,9 miliardi (12,7 miliardi a fine 2002). L’incidenza dei costi sui premi è ulteriormente migliorata attestandosi al 16,9%, rispetto al 17,3% di fine 2002 soprattutto per effetto delle operazioni di razionalizzazione delle strutture operative del Gruppo. L’incidenza delle spese di amministrazione è scesa al 4,3% dal 4,6% e quella delle spese di acquisizione al 12,6% dal 12,7% dell’esercizio 2002. Il risultato della gestione finanziaria e patrimoniale è migliorato del 55% passando a 9.925 milioni da 6.408 milioni a fine 2002. Le plusvalenze latenti sul portafoglio titoli sono ammontate a 6.980 milioni (5.531 milioni a fine 2002). Il deciso miglioramento della componente tecnica e il buon andamento della gestione finanziaria hanno determinato la forte crescita del risultato dell’attività ordinaria che è salito a 1.790 milioni da 50,6 milioni dell’esercizio 2002. Il saldo dell’attività straordinaria è stato positivo per 205 milioni contro una perdita di 384 milioni nel 2002. La Capogruppo ha registrato una crescita dell’utile di esercizio che si è attestato a 550 milioni dai 206 milioni del 2002. Il miglioramento del risultato dell’attività ordinaria a 668 milioni da 431 milioni è stato determinato soprattutto dagli utili della gestione tecnica. Il dividendo unitario proposto per l’esercizio 2003 è di 0,33 euro per azione, rispetto a 0,28 euro nel 2002 con un incremento unitario del 17,9%. L’erogazione complessiva sarà di 421 milioni (357 milioni nel 2002). Il dividendo sarà in pagamento dal 27 maggio, con stacco cedola a partire dal 24 maggio. Q Bilancio Consolidato Di Gruppo Riflette la situazione patrimoniale e il conto economico di 191 società di cui 118 compagnie di assicurazione.ഊ3 La gestione assicurativa I premi consolidati hanno raggiunto 49.603 milioni con una crescita del 5,8% (4,8% a termini omogenei) rispetto ai 46.894 miliardi dell’esercizio precedente. I Paesi dell’Unione Europea hanno contribuito alla raccolta complessiva per il 92% (tra cui l’Italia per il 39,6%, la Germania per il 24,6%, la Francia per il 16,2%). I premi vita, che rappresentano il 63% della raccolta complessiva, si sono attestati a 31.435 milioni con una crescita del 7,9% (+5,6% a condizioni omogenee) rispetto ai 29.125 miliardi dell’esercizio precedente; nei rami danni la raccolta è stata di 18.168 milioni con un incremento del +2,2% (+3,6% a condizioni omogenee) rispetto ai 17.769 miliardi del 2002. I premi del lavoro diretto sono stati pari a 48.581 milioni (+5,5% a condizioni omogenee), di cui 31.036 milioni (+5,8% a condizioni omogenee) nel ramo vita e 17.544 milioni (+5% a condizioni omogenee) nei rami danni. Il rapporto sinistri a premi nei rami danni, al netto della riassicurazione, è migliorato attestandosi a 76,8% rispetto all’81,1% del 2002. La combined ratio è migliorata a 103,3% da 107,9%. Le riserve tecniche nette, vita e danni, sono ammontate a 223.520 milioni (199.141 milioni a fine 2002); Nei rami danni il rapporto delle riserve tecniche sui premi ha registrato un aumento dal 176,9% al 184,5%. Mercato italiano Per quanto riguarda l’andamento in Italia, principale mercato di operatività del Gruppo, si è registrata una crescita dei premi pari al 18,8% (10,2% a condizioni omogenee) che ha determinato l’incremento delle quote di mercato del Gruppo sia nel ramo vita al 22,1% dal 20,2% sia nei rami danni al 16,4% dal 16,3%. Complessivamente la quota di mercato del Gruppo in Italia è salita al 20,1% dal 18,8%. Nei rami danni la raccolta, pari a 5.389 milioni, ha registrato una crescita del 6,5% (+6,7% a condizioni omogenee) rispetto ai 5.062 milioni del 2002; la combined ratio è migliorata passando a 100,3% da 104,1% dell’esercizio precedente, nonostante la presenza di aree di attività non ancora in linea con la redditività della Capogruppo. Nel ramo vita i premi, pari a 13.868 milioni, hanno evidenziato una crescita del 24,7% che include gli effetti delle operazioni di razionalizzazione dell’attività di banca assicurazione con il Gruppo Intesa rispetto ai 11.117 milioni del 2002 (+12% a condizioni omogenee). La raccolta della nuova produzione delle reti tradizionali ha registrato uno sviluppo del 24,7% e quella della rete dei promotori finanziari del 34,3%, superiore al mercato. Mercati esteri Nei mercati esteri il volume dei premi è ammontato a 30,3 miliardi registrando una crescita del 1,3% a condizioni omogenee, pienamente in linea con gli obiettivi fissati nel Piano Industriale. Nel vita, la raccolta è stata pari a 17,5 miliardi (+0,5% a condizioni omogenee), nei rami danni è stata pari a 12,7 miliardi (+2,4% a condizioni omogenee). L’azione del Gruppo è stata improntata a un più incisivo recupero di redditività rispetto all’espansione dei volumi. In tal senso, in tutti i principali territori esteri di operatività, è stata perseguita con vigore una marcata azione di selezione dei rischi e di abbandono di contratti con una redditività non in linea con gli obiettivi fissati. Nei rami danni è stato conseguito un netto miglioramento della combined ratio passata a 103,6% da 108%. Tale indice si attesta a 100,3% da 106,7% del 2002 escludendo dal perimetro di calcolo contratti sottoscritti con modalità analoghe a quelle prevalenti nel ramo vita, come sono i rami malattia inഊ4 Germania e le complementari vita in Francia. In particolare, in Germania e in Austria sono stati ottenuti marcati progressi con riduzioni della combined ratio rispettivamente di 11 punti percentuali a 100,8% e di 9 punti percentuali a 103,8%. Nel ramo vita l’innovazione di prodotto, la revisione dei tassi di partecipazione agli utili associata alle varie azioni di efficientamento adottate, ha condotto ad una significativo incremento dei margini. Ø La gestione patrimoniale e finanziaria La politica di investimento degli attivi del Gruppo è stata orientata nell’esercizio 2003 verso investimenti in titoli obbligazionari emessi dallo stato e da società private ad elevato rating, riducendo leggermente durante la fase finale dell’esercizio l’esposizione azionaria, che rappresentava a fine 2003 il 7,5% rispetto al totale degli investimenti esclusi quelli il cui rischio è a carico degli assicurati (8,5% a fine 2002). Al 31 dicembre 2003, gli investimenti complessivi sono ammontati a 230.088 milioni. In particolare, gli investimenti, esclusi quelli il cui rischio è a carico degli assicurati, sono saliti a 199.347 milioni da 181.644 milioni a fine 2002. Nell’ambito della composizione di tali investimenti, quelli a reddito fisso rappresentavano il 79,3%, le azioni il 7,5% e gli immobili il 6%. I redditi ordinari netti da investimenti hanno raggiunto 8.854 milioni con una crescita del 1,2% rispetto al precedente esercizio (8.749 milioni nel 2002). I profitti netti da attività di trading sono ammontati a 1.641 milioni rispetto a 1.588 milioni nel 2002. Le minusvalenze nette da valutazione e gli ammortamenti sono stati pari a 569 milioni in significativa riduzione rispetto ai 3.929 milioni a fine 2002. Le plusvalenze latenti sul portafoglio titoli e gli altri investimenti finanziari sono ammontati a fine anno a 6.980 milioni (5.531 milioni a fine 2002). L’indebitamento del Gruppo è sceso a 7.556 milioni (8.194 milioni alla fine del 2002) di cui 4.073 milioni relativi a prestiti obbligazionari e 3.484 milioni relativi ad altri finanziamenti. Piano Industriale 2003- 2005: principali operazioni realizzate A inizio 2003 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Piano Industriale per il triennio 2003-2005, che punta all’affermazione del Gruppo Generali tra i leader europei in termini di redditività, attraverso la focalizzazione sull’attività assicurativa nei segmenti persone e piccole imprese, facendo leva su una strategia commerciale basata su una pluralità di marchi e canali distributivi. In questo quadro, le Generali hanno inoltre proseguito il rafforzamento del posizionamento strategico sui mercati chiave nell’Europa continentale, perseguendo una chiara strategia di sviluppo geografico nei mercati caratterizzati da un elevato potenziale di crescita, quali l’Est Europa e l’Estremo Oriente. Tra le principali operazioni realizzate vanno evidenziate: in Italia l’accordo concluso con Banca Intesa, a seguito del quale sono state concentrate in Intesa Vita – società controllata da Generali tramite Alleanza e partecipata da Banca Intesa - le attività di banca assicurazione dei due Gruppi. La nuova compagnia conta su una rete distributiva di 3.000 sportelli bancari e con un volume premi di 4 miliardi si colloca tra i primi operatori nel mercato italiano. Nell’ambito della medesima strategia Assicurazioni Generali ha acquisito da Alleanza l’intero capitale della controllata La Venezia, i cui prodotti assicurativi sono collocati dalla rete di Banca Generali. Generali ha inoltre concluso l’accordo con il Gruppo Intesa per l’acquisizione del ramo d’azienda di Banca Primavera conferito a Banca Generali, che per effetto di questa operazione si colloca tra i leader nel mercato dei Personal Financial Services con oltre 5.000 consulenti - prima rete di promotori in Italia -, 14,5 miliardi di attivi gestiti e 1,5 miliardi di raccolta diretta.ഊ5 In Francia sono state concluse le acquisizioni del Gruppo Le Continent e del portafoglio assicurativo retail di Zurich, operazioni che hanno rafforzato il posizionamento di Generali tra i leader del mercato con una quota passata al 6,2% nei rami danni e al 6,9% nel ramo vita. Con l’ingresso di 600 nuovi agenti, il Gruppo ha potenziato la propria capacità distributiva e può ora contare su 1.350 agenti mono-mandatari che rappresentano la terza rete di vendita in esclusiva in Francia. Nell’est Europa è proseguita l’azione di rafforzamento della presenza del Gruppo attraverso l’integrazione delle attività ex Zurich e la costituzione di una compagnia danni in Croazia. In Cina, Generali China Life, operativa dal 2002 con una propria rete agenziale, ha avviato anche l’attività di banca assicurazione con l’Agricultural Bank of China - quarto istituto di credito del Paese - ed altre due importanti banche locali. Il buon avvio dell’attività ha consentito a Generali China Life di raggiungere, a fine 2003, un portafoglio di oltre 50 mila contratti attraverso una forza vendita di circa 1.300 agenti esclusivi. Nei primi mesi del 2004 Generali China Life ha ottenuto la licenza per operare a Pechino, entrando a far parte del ristrettissimo novero di assicuratori stranieri ammessi ad operare nella capitale del Paese. Negli Stati Uniti è stata completata la vendita del portafoglio del lavoro diretto della controllata Bma, che per dimensioni e potenzialità non rivestiva più importanza strategica per il Gruppo. Bilancio Della Capogruppo La gestione assicurativa La raccolta premi complessiva è ammontata a 5.585 milioni con un incremento pari al 5,6% (+7,3% a condizioni omogenee) rispetto ai 5.290 milioni dell’esercizio 2002, di cui 3.721 milioni sottoscritti in Italia e 1.864 milioni nei mercati esteri. I premi del lavoro diretto sono ammontati a 2.905 milioni in crescita del 6,5% (+7,9% a condizioni omogenee), quelli del lavoro indiretto a 2.680 milioni con un incremento del 4,6% (+6,7% a condizioni omogenee). Nei rami danni, in particolare, la raccolta premi ha registrato un incremento del 9,7% a condizioni omogenee, raggiungendo i 3.786 milioni (3.511 milioni nel 2002). I premi del lavoro diretto sono stati pari a 2.830 milioni con una crescita del 7,9% a condizioni omogenee. In particolare, i premi del lavoro diretto sottoscritto in Italia hanno raggiunto 2.538 milioni con un incremento dell’8,4% a condizioni omogenee. La combined ratio è migliorata passando a 103% da 108,9% nel 2002 (a 92% da 99,6% per il lavoro diretto sottoscritto in Italia). Il rapporto sinistri a premi, al netto della riassicurazione, è sceso al 78,3% dall’81,8% del 2002; nel lavoro diretto sottoscritto in Italia il medesimo rapporto è passato al 68,1% dal 74,7%. L’incidenza dei costi complessivi sui premi ha mostrato un’ulteriore contrazione passando al 22,2% dal 24,1% di fine 2002, confermando l’andamento positivo degli ultimi esercizi. Il saldo tecnico netto della gestione assicurativa ha evidenziato un utile di 529 milioni, superiore di 131 milioni rispetto ai 398 milioni del precedente esercizio. Le riserve tecniche nette vita e danni sono ammontate complessivamente a 17.760 milioni (17.170 nel 2002). La gestione patrimoniale e finanziariaഊ6 Gli investimenti hanno raggiunto 30.107 milioni in crescita del 4,3% rispetto ai 29.177 milioni del precedente esercizio; i relativi redditi netti sono ammontati a 1.484 milioni (1.828 milioni nel 2002). L’attività di negoziazione titoli ha registrato utili per 28,5 milioni, contro una perdita di 25,4 milioni nel 2002; i profitti derivanti dall’alienazione di attivi immobilizzati sono stati pari a 145,3 milioni (55,7 milioni nel 2002), di cui 138,5 milioni relativi al conferimento della partecipazione in Assiba a Intesa Vita. Le minusvalenze da valutazione titoli al netto delle riprese di valore sono diminuite a 141 milioni (356 milioni nel 2002). Il portafoglio titoli a fine 2003 ha evidenziato plusvalenze latenti pari a 5.609 milioni (4.832 milioni nel 2002). Il patrimonio netto, incluso l’utile dell’esercizio, è salito a 7.987 milioni, con un incremento di 193 milioni rispetto ai 7.795 milioni di fine 2002. L’eccedenza rispetto al fabbisogno di copertura del margine di solvibilità è di 6.354 milioni (6.035 nel 2002). Il Consiglio di Amministrazione ha infine convocato, per i giorni 19-22-24 aprile 2004 l’assemblea degli Azionisti per deliberare sul seguente ordine del giorno: · in sede ordinaria: approvazione del Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2003 e nomina del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2004/2006. · in sede straordinaria: modifica degli articoli 14, 16, 31, 32, 33, 34, 35, 38, 39, 42 e 43 dello Statuto sociale. Per quanto concerne la parte straordinaria, le proposte perseguono due obiettivi fondamentali: 1. Ridefinire la disciplina delle nomine delle cariche sociali di vertice (artt. 32, 33, 34, 38). 2. Adeguare alcune clausole statutarie alla riforma del diritto societario, introdotta dal decreto legislativo del 17 gennaio 2003, n. 6 (artt. 14, 16, 31 e 35), cogliendo pure alcune ulteriori flessibilità gestionali (artt. 42 e 43).  
     
  <<BACK