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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Marzo 2004
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CARBOSSITERAPIA, IL GAS CHE FA BENE AL CORPO
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Siamo abituati a pensare all'anidride carbonica come a uno scarto dell'organismo. Invece è così importante che esiste una cura che si basa solo sul suo utilizzo. E' la carbossiterapia, una metodica che non ha particolari controindicazioni e che utilizza tale gas per curare diverse patologie: dalla Pef (panniculopatia edemato-fibrosclerotica), la cosiddetta cellulite, alle arteriopatie, dalle flebopatie alle ulcere vascolari miste, dalla cute flaccida alle smagliature, alla psoriasi. Il trattamento, però, deve essere eseguito da un medico e il gas deve essere somministrato da un'apparecchiatura Carbomed, certificata Ce 0051 (l'unica approvata dal Ministero della Sanità). «Questa apparecchiatura permette di somministrare il gas in forma sterile e di dosare la percentuale e la velocità del flusso assicurando un trattamento personalizzato ed estremamente sicuro per il paziente», precisa Roberto Parmigiani, Presidente della Società Italiana di Carbossiterapia. La carbossiterapia risulta essere efficace soprattutto nelle alterazioni del microcircolo ed è in grado di ridurre le adiposità localizzate, togliendo il senso di pesantezza alle gambe. «Le irregolarità dei pannicoli adiposi sono provocati dall'alterazione del microcircolo, la rete di piccoli vasi arteriosi, venosi e linfatici, che attraversano il connettivo», spiega il professor Cesare Brandi, responsabile scientifico degli studi sulla carbossiterapia e chirurgo plastico presso l'Università di Siena. «Se questi funzionano male, i tessuti si alterano e le scorie si accumulano con la formazione di edemi, noduli e buccia d'arancia. L'anidride carbonica inverte questo processo. Iniettata localmente con un ago sottilissimo (come quello usato per le iniezioni di collagene) svolge una duplice azione: da un lato vasodilata facendo scorrere nuovamente il sangue nei capillari che si erano lentamente chiusi, dall'altra aumenta il drenaggio veno-linfatico ed inizia la rottura delle cellule adipose rimaneggiando il grasso in eccesso. Il sangue scorre così più velocemente, i tessuti ricevono più ossigeno, le tossine vengono smaltite e il gonfiore si riduce». La seduta dura dai 15 ai 20 minuti. Durante l'erogazione del gas si avverte solo un leggero fastidio che dipende dalla velocità del flusso e dalla sensibilità individuale. E' sufficiente ridurre la velocità per ovviare a questi inconvenienti. I risultati si osservano velocemente: la qualità dei tessuti infatti migliora e la pelle diventa più liscia e più tonica. Per consolidarli sono necessarie almeno dodici/quindici sedute da eseguire due volte alla settimana (una seduta costa 60 euro). E' possibile trattare anche la cellulite in stadio avanzato (Iii e Iv grado). Questi effetti sono scientificamente confermati dagli studi Universitari su prelievi di tessuto grasso e della pelle pre e post terapia (referti istologici). La carbossiterapia è anche indicata per ringiovanire il doppio mento e il décolleté, due zone particolarmente a rischio e che rivelano il passare degli anni. L'anidride carbonica, iniettata in queste aree, svolge una funzione antiaging, rivitalizzando i tessuti e rendendo la pelle più tonica e compatta. In pratica agisce direttamente sulla struttura dei fibroblasti. La carbossiterapia deve essere eseguita in centri coordinati dalla Società Italiana di carbossiterapia, che riunisce medici e ricercatori universitari di fama internazionale. Da febbraio 2001 è stato istituito il 1° Corso Universitario di Carbossiterapia presso la cattedra di chirurgia plastica dell'Università degli Studi di Siena diretta dal professor Carlo D'aniello. La terapia è praticata in diversi paesi europei, quali Usa, Sud Corea, Giappone e in quelli latino americani (Venezuela, Cile, Brasile, Argentina, Messico, Colombia, Uruguay, Costa Rica, Repubblica Domenica). Infolink: www.Carbossiterapia.it
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