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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 14 Luglio 2004
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NUOVI APPELLI PER UNA VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE NANOTECNOLOGIE |
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Bruxelles, 14 luglio 2004 - Dopo la pubblicazione di un articolo del Principe di Galles che sollecita un uso 'saggio e appropriato' della tecnologia, le nanotecnologie e i loro possibili rischi sono ancora una volta al centro dell'attenzione. I commenti sulle nanotecnologie dell'erede al trono d'Inghilterra avevano spinto i giornali a sottolineare il suo timore che il mondo potesse essere sopraffatto dal cosiddetto 'viscidume grigio'. Nella sua ultima intervista, pubblicata domenica 11 luglio sull'Independent, il principe Charles ha tuttavia negato di aver mai nutrito tale timore. 'Per la cronaca, non ho mai usato questa espressione e non credo che i robot autoreplicanti, più piccoli dei virus, possano un giorno moltiplicarsi in modo incontrollabile e distruggere il nostro pianeta. Idee di questo tipo dovrebbero restare nel mondo cui appartengono, quello della fantascienza', ha affermato il principe. In effetti il principe Charles considera l'abilità di lavorare a nanoscala come un 'trionfo dell'ingegnosità umana' e ammette che questa tecnologia sia di grande interesse scientifico e potenzialità commerciale. Il principe si chiede 'come assicurarsi che si presti la dovuta attenzione ai possibili rischi associati. Scoprire i segreti dell'universo è una cosa; assicurarsi che vengano usati in modo saggio e appropriato è un'altra, del tutto differente'. Il principe Charles ha detto che è importante, anche in queste prime fasi, che la valutazione dei rischi vada di pari passo con lo sviluppo commerciale, e ha aggiunto che per arrivare a questo risultato è necessario fare di più a livello dell'Ue. 'Si tratta chiaramente di un settore scientifico in rapida evoluzione, che coinvolge molte discipline; ma se analizziamo il programma di ricerche comunitario per le nanotecnologie possiamo osservare che solo il 5% circa del finanziamento globale è destinato allo studio delle dimensioni ambientale, sociale ed etica di queste tecnologie. Non sono cifre tali da far stare tranquilli', ha detto. I commenti del principe sono stati accolti con favore dalla Royal Society, l'accademia inglese delle scienze, il cui segretario generale, Stephen Cox, ha detto: 'L'articolo del principe è destinato a stimolare il dibattito pubblico sulle nanotecnologie, che accogliamo con piacere'. 'Siamo pienamente d'accordo con il principe che noi tutti - ricercatori, industriali, decisori politici, lobbisti e responsabili pubblici - abbiamo la responsabilità di non ingigantire i possibili impatti, positivi o negativi, delle nanotecnologie e di stimolare un dibattito pubblico consapevole', ha aggiunto Cox. Nel frattempo, il 9 luglio, l'organizzazione transatlantica Etc Group (action group on erosion, technology and concentration) ha sollecitato una moratoria sull'uso delle nanoparticelle sintetiche nei laboratori e in tutti i prodotti commerciali fino a quando il governo non avrà adottato le buone prassi per la ricerca. Jim Thomas, un funzionario dell'Etc Group, ha detto: 'Sulle nanoparticelle ingegnerizzate esistono solo pochissimi studi tossicologici, ma dappertutto provengono segnali d'allarme certo non trascurabili'. Il gruppo respinge il concetto di 'viscidume grigio' come 'specchietto per le allodole', ma sostiene che nel nascente settore delle biotecnologie 'lo spettro del 'viscidume grigio' fa nascere un bisogno urgente di lungimiranza e prudenza'. Di conseguenza chiede alla comunità internazionale di creare un nuovo organismo - opportunamente spalleggiato da una convenzione internazionale sulla valutazione delle nuove tecnologie - per monitorarle, valutarle e accettarle oppure rifiutarle.
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