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Notiziario Marketpress di
Giovedì 15 Luglio 2004
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PIEMONTE: LIEVE CALO DELLE ESPORTAZIONI REGIONALI (-0,4%). NEL 2003 L'EXPORT ITALIANO HA CEDUTO IL 3,9%, NEL 2004 PREVISTA UNA CRESCITA DELL'1,8% |
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Roma, 14 luglio 2004 - Nel presentare il rapporto Ice 2003-2004 "L'italia nell'economia internazionale", il presidente dell'Istituto nazionale per il Commercio Estero, Beniamino Quintieri, ha affermato: "Il ritmo di crescita dell'economia mondiale si è fatto più intenso e la crisi del 2001 appare ormai superata. La produzione è aumentata l'anno scorso del 2,7 per cento e dovrebbe raggiungere un tasso di sviluppo vicino al 4 per cento nel 2004. Il commercio internazionale di beni e servizi ha accelerato progressivamente il suo passo, aumentando in termini reali del 4,5 per cento nel 2003 e del 7 per cento nell'anno in corso. Passando al nostro Paese, l'aspetto più critico della situazione economica italiana è comunque l'andamento negativo delle esportazioni di beni e servizi, che si è accentuato nel 2003 (-3,9 per cento a prezzi costanti); malgrado la ripresa del commercio mondiale. Valutate a prezzi correnti, le quote di mercato delle esportazioni italiane hanno avuto andamenti differenziati nelle varie aree: generalmente cedenti nei mercati più lontani dell'America e dell'Asia, stabili nell'Unione Europea, in aumento nell'Europa centro-orientale e nel Mediterraneo. Le previsioni di consenso per il 2004 sono orientate verso una moderata accelerazione di tutte le principali variabili. Le esportazioni di beni e servizi dovrebbero crescere dell'1,8 per cento in termini reali, trainate in qualche misura dalla ripresa del commercio mondiale". Nel 2003, per la prima volta dal 1995, le esportazioni del Piemonte hanno avuto una dinamica migliore di quelle nazionali, rimanendo praticamente stazionarie (-0,4%): la loro ripresa negli autoveicoli, riguardante quasi tutti paesi, e la loro nuova forte crescita complessiva nell'Europa centro-orientale hanno compensato i non brillanti risultati ottenuti nella meccanica strumentale. Negli altri settori di specializzazione (alimentari e bevande, tessili, carta e relativi prodotti, prodotti in gomma e plastica); le vendite piemontesi, pur essendo leggermente diminuite, hanno migliorato la loro quota su quelle dell'Italia, a riflesso di guadagni manifestati prevalentemente in Europa. Negli autoveicoli, la quota del Piemonte è tornata sopra il 32%, mentre quella relativa alla meccanica ha continuato a scendere toccando il livello più basso di sempre (11,6%); così come è avvenuto per la quota della regione in America latina, che l'anno scorso è stata appena superiore al 10% contro valori più che doppi raggiunti nella prima metà degli anni novanta. Il progressivo calo delle vendite del Piemonte in quest'area, legato alla dismissione di attività Fiat, rappresenta, in negativo, un esempio di intreccio tra internazionalizzazione commerciale e produttiva, ribadito, in positivo, dal fatto che il complessivo recupero della quota regionale nelle merci è stato preceduto, nel 2002, dall'arresto della sua caduta in termini di investimenti oltre confine. Sempre rispetto al dato nazionale, è decisamente aumentato il grado di apertura verso l'estero della regione, misurato dal rapporto tra esportazioni di merci e valore aggiunto prodotto, ed anche nei servizi alle imprese non residenti il Piemonte ha rafforzato la propria posizione, arrivando a sfiorare il 10% delle "esportazioni" italiane.
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